Quando si parla di miti viventi, nell’infinito spazio della musica, inesorabilmente nel ventaglio delle celebrità che hanno scritto la storia non possiamo fare a meno di citare Iggy Pop.
Eccentrico ed eclettico performer che ha senza dubbio lasciato tanti segni indelebili, uno tra questi sicuramente la nascita del Punk rock e diventando al tempo stesso un’ icona leggendaria del movimento. E’ stato, è e sarà sempre uno spunto per non porre mai limiti alla musica e all’arte. Cantante, attore e produttore discografico, capace di tuffarsi in diversi aspetti della musica e uscendone sempre vittorioso, ritenuto dalla rivista Rolling Stone tra i migliori 100 cantanti. James Newell Osterberg nasce nell’aprile del’47 a Muskegon, la sua carriera musicale vanta radici molto precoci, milita come batterista in alcune band durante il periodo del liceo, acquistò notorietà negli “ IGUANAS“ (’63-’65 ), proprio da qui gli fu attribuito lo pseudonimo “Iggy” – l’ iguana, per poi suonare nei The Prime Movers e successivamente come cantante nei Psychedelic Stooges che in seguito diventeranno i The Stooges con i fratelli Ron e Scott Asheton rispettivamente chitarra e batteria e Dave Alexander al basso.
La band si scioglierà nel 1974 dando poi slancio alla sua carriera solista, ma in quegli anni verranno pubblicati 3 album assolutamente brillanti, “The Stooges“ ( 1969); “Fun House“ (1970); “Raw Power“ (1973 ); considerati fondamentali per lo sviluppo futuro di generi musicali come il Noise, l’Hard Rock e l’Heavy metal.
IL PERIODO DEGLI ECCESSI E LA NASCIATA DELLO STAGE DIVING
Le sue qualità da performer si perfezionarono nel tempo ma nacquero grazie ad un concerto dei Doors nel 1967. La visione di Jim Morrison con i suoi eccessi e la sua facilità di oltrepassare qualsiasi limite furono uno spunto quasi matematico per Pop. E’ con lui che nasce la famosissima pratica dello “stage diving“ (salto dal palco), ma anche comportamenti ancora più estremi come il rotolarsi sui vetri rotti, automutilazioni e vomitare sul palcoscenico, insomma tutto quello che poteva essere provocazione e scena lui le rendeva possibili.
Dopo il primo live dei The Stooges, nel 1968, firmarono un contratto con la Elektra Records, un altro elemento che lo portò a seguire le orme dei Doors. I primi due album pubblicati, “The Stooges“ e “Fun House“ ebbero un brillante impatto sulla critica ma i numeri sulle vendite non furono esaltanti, qualche tempo dopo la band si sciolse per i troppi abusi di eroina di Iggy.
INCONTRI FORTUNATI: DA BOWIE ALLA RINASCITA DI IGGY POP
Fortunato fu l’incontro con David Bowie a New York nel ’71, al Max’s Kansas City. Fu grazie alle spiccate intuizioni del Duca Bianco e ovviamente ad una profonda amicizia che li legò, che la carriera di Iggy Pop ebbe un balzo incredibile. Bowie decise di pubblicare il terzo lavoro in studio dei The Stooges “Raw Power“ (1972). L’album, nonostante la sua freschezza e durezza, non ebbe un grande successo commerciale ma nonostante tutto Bowie restò al fianco di Pop per supportare lui e la band che dopo qualche tempo si sciolse nuovamente a causa dell’ultimo live che si tramutò in una vera e propria rissa con un gruppo Bikers documentata sull’album “Metallic K.O.“, ovviamente senza mai dimenticare la continua ed eccessiva dipendenza della droga di Iggy che inevitabilmente compromise l’ascesa della sua carriera per qualche anno.
Proprio questa percezione di non controllo autoconvinse Pop stesso ad entrare in terapia presso una clinica di igiene mentale. In questi anni l’amicizia con David Bowie divenne sempre più profonda e determinante, sia sotto un punto di vista personale che artistico. Bowie fu praticamente l’unico amico a fargli visita in ospedale e fu sempre lui a sostenerlo artisticamente, nel ’76 lo portò con sé nel tour STATION TO STATION. Per cercare di superare insieme questo periodo autodistruttivo, profondamente immersi nelle droghe, Iggy Pop e Bowie decisero di trasferirsi insieme a Berlino Ovest. Nel ’77 firmò un contratto con la RCA e con l’aiuto del suo amico Ziggy vennero fuori due grandi album che consacrarono definitivamente la carriera di Iggy, ovvero, “ The Idiot“ e “Lust for Life“, ancora oggi i dischi più acclamati.
Tra i brani scritti in collaborazione si ricordano CHINE GIRL, TONIGHT e SISTER MIDNIGHT, lo stesso Bowie partecipò come tastierista ai tour promozionali di questi lavori. Gli anni ’80 e ’90 passarono saltando attraverso vari generi, dal Blues al Country, con album non propriamente significativi ma con qualche perla come “Blah-blah-blah” e “Cry For Love“ .
Iggy Pop è un artista assolutamente versatile, la sua capacità di essere camaleontico ma al tempo stesso la sua capacità di mantenere il suo Status è sorprendente, ha davvero fatto di tutto ma per noi che viviamo da quest’altra parte del palco sarà sempre il ragazzo folle senza maglietta. Nella sua carriera così vasta ha collaborato con tanti artisti, ha preso parte a tanti film ed ha partecipato a tanti progetti, i più significativi senza dubbio “Nightclubbing“ per il film Trainspotting; “ Funtime” per Miriam si sveglia a mezzanotte. Ha preso parte in tantissimi progetti con numerosi artisti, dai Sum41 a Slash e addirittura con il nostro Zucchero Fornaciari scrivendo i testi per alcuni brani dell’album – Chocabeck.
Nel 2008 registra “Preliminaires“, album dai toni jazz per arrivare al 2012 con “Apres“ contenente per lo più cover in lingua francese, nel 2016 in collaborazione con Josh Homme viene pubblicato “Post Pop Depression“ album con registri totalmente diversi dagli altri, molto più vivace e leggero, e nel 2019, per ora, il suo 18° album in studio “Free“ con il trombettista Jazz Leron Thomas. Nel 2021 ha persino duettato con i nostrani Maneskin collaborando ad una versione speciale di “I wanna be your slave“ pubblicato il 6 agosto 2021.
Dal 2003 è ritornato anche a cantare negli Stooges, in una formazione tutta nuova pubblicando l’album “The Weirdness“ (2007).
LA PROFONDA AMICIZIA CHE LEGA IGGY E DAVID BOWIE
Attualmente vive a Miami, Florida , tra le sue amicizie influenti si ricordano quelle con l’attore Johnny Depp e Jim Jarmush ma senza dubbio la più importante e la più stretta resta quella con Bowie che lui stesso definisce “Un benefattore ancora prima di un amico“. Un’amicizia profonda e duratura tanto da lasciarlo scioccato quando apprese della scomparsa.
Lo stesso Iggy in un intervista per New York Times ricordava l’amico dichiarando: “Mi ha resuscitato –la nostra amicizia era basata sul fatto che quest’uomo mi ha salvato da un punto di vista professionale e forse anche da un annientamento personale. E’ molto semplice “. Tanto rispetto e gratitudine si celano dietro ad un personaggio così iconico che nonostante tutto davanti all’amicizia resta semplicemente umile.
UNA CARRIERA ESEMPLARE E UN DISCO CAPOLAVORO “LUST FOR LIFE“
La sua esemplare carriera è frutto del genio e dell’ostinazione di un’altra grande stella della musica, David Bowie, se “Lust For life“ è un album da incorniciare molto lo si deve allo zampino del Duca Bianco. L’album è composto da 9 tracce poetiche, tra i singoli più riusciti senza dubbio la Title Track , “The Passenger“ e “ Tonight “. L’album fu registrato, dopo il tour promozionale di “The Idiot“, in soli 8 giorni, una velocità inaudita, tant’è che lui stesso dichiarò:
Io e David eravamo decisi a registrare quell’album in maniera molto veloce…mixaggio compreso, e dato che l’avevamo fatto così velocemente, ci avanzarono un sacco di soldi, che ci dividemmo.”
L’intero album è lineare, un manifesto del Rock’n Roll senza fronzoli, tutto molto chiaro e diretto dal primo brano fino a quello di chiusura, un viaggio che lascia inchiodato l’ascoltatore alla sedia, una perla preziosa nel mare profondo che è il rock. Iggy Pop rimarrà sempre il vero ispiratore della rivolta musicale e sociale, non solo per gli anni ’70 dove queste tematiche erano più sentite, ma ancora oggi ispira, lui si definiva troppo pericoloso perché Punk ma di certo solo persone così possono permettersi il lusso di scrivere capitoli cosi incisivi nella storia della musica.
(articolo scritto da Sossio Aversana)