Keith Richards nasce a Dartford il 18 dicembre del 1943 ed è un chitarrista, compositore e attore britannico, membro fondatore dei Rolling Stones.
Appassionato di bluesmen come Jimmy Reed, Muddy Waters, Bo Diddley e Slim Harpo, Keith già a 16 anni conosceva i riff di Chuck Berry (suo vero idolo) alla perfezione. Nella sua lunghissima carriera ha collaborato con artisti come Chuck Berry, Bo Diddley, Eric Clapton, John Lee Hooker, Muddy Waters, Tom Waits, Bono e The Edge degli U2, Norah Jones, i Faces, Peter Tosh, Ziggy Marley, Tina Turner e Aretha Franklin.
Vedere Keith suonare dal vivo è un’esperienza davvero emozionante perchè il chitarrista britannico calpesta il palco come un autentico protagonista (cosa che è nella realtà) ma anche con grande professionalità e padronanza della chitarra, pur non essendo un virtuoso dello strumento. Come è noto Keith usa spesso una chitarra senza la sesta corda (il MI Basso) e con accordatura aperta cosidetta Open G (o di Sol aperto).
La sua tecnica è piuttosto bizzarra. Infatti, per la maggior parte delle parti ritmiche usa Fender Telecaster del 57 con l’accordatura aperta di G omettendo la 6° corda. Ciò gli permette di suonare accordi maggiori e power chords utilizzando un solo dito. Da qui nasce il suo famoso detto “5 Strings, 2 Fingers and 1 Asshole” che tradotto significa: 5 Corde, 2 Dita ed Uno Stronzo”.
Dai fraseggi funk/soul ai power chord, Keith ci ha consegnato, insieme agli Stones, un classico dopo l’altro, diventati memorabili anche grazie ai suoi memorabili riff.
Noi ne abbiamo scelto 10 per voi. Eccoli.
The Last Time (1965)
Questo singolo (numero uno nel Regno Unito), pubblicato all’inizio del 1965, ha inaugurato l’età dell’oro dei 45 giri degli Stones ed è stato anche il primo lato A scritto dalla coppia Jagger/Richards anche se Keith in seguito ammise che la melodia del brano era basata su un traditional gospel intitolato This May Be The Last Time, registrato dalle Staple Singers nel 1955. The Last Time venne registrata agli RCA Studios di Hollywood, California, nel gennaio 1965. La traccia fu mixata anche in formato stereo, oltre che mono (che era lo standard dell’epoca), e la versione stereo è notevolmente più breve.
(I Can’t Ge No) Satisfaction (1965)
Si tratta di una delle più celebri canzoni degli Stones, che venne pubblicato nel 1965 come singolo. Scritto da Mick Jagger e Keith Richards e prodotto da Andrew Loog Oldham, è collocato nella seconda posizione della “Lista delle 500 migliori canzoni” della rivista Rolling Stone, mentre VH1 l’ha posizionata al primo posto delle “100 più grandi canzoni Rock & Roll“. Nel 2006 è stata aggiunta dalla Biblioteca del Congresso nel National Recording Registry. Il riff di chitarra del brano è uno dei più celebri della storia del rock, insieme a quello di Smoke on the Water dei Deep Purple, di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin e di I Feel Fine dei Beatles. Il singolo ha proiettato i Rolling Stones verso il gtrande successo
Keith ha rivelato di essersi svegliato nel cuore della notte mentre era in un Hotel con questa motivo in testa e di averlo registrato immdiatamente su un registratore portatile. È stato poi sviluppato in una sessione presso gli Hollywood Studios della RCA. Il testo del brano è un inno all’insoddisfazione giovanile e si dichiara apertamente contro il consumismo, cosa che fece percepire la canzone come un attacco allo status quo sociale dell’epoca.
Jumpin’ Jack Flash (1968)
Dopo essersi cimentati nella psichedelia con il disco Satanic Majesties Request (1967), gli Stones tornano a fare quello che sanno fare meglio, ovvero il rock’n’roll puro e un pò grezzo. Jumpin’ Jack Flash è composta da Mick Jagger e Keith Richards, pubblicata nel 1968 su disco singolo a 45 giri, riportante sulla facciata B la canzone Child of the Moon. Rolling Stone ha classificato il brano al 125º posto nella lista delle 500 migliori canzoni di sempre.
Il brano fu visto come un ritorno della band alle loro radici blues e raggiunse il primo posto in classifica nel Regno Unito e il terzo negli USA. La canzone venne registrata durante la sessione in studio del successivo album Beggars Banquet anche se poi il brano non fu incluso nel disco. Per la cadenza plagale utilizzata nel brano, Mick Jagger ha dichiarato di essersi ispirato ad alcune composizioni di Lou Reed, come Heroin o Venus in Furs. La canzone è tra le più popolari della band, infatti viene suonata regolarmente ad ogni concerto e, nonostante apparve solo come singolo, fu inclusa in molte raccolte. Per ottenere il suono che la distingue, Keith accordò la chitarra in Re e usò un capotasto.
Honky Tonk Women (1969)
“honky tonk woman” è un termine gergale utilizzato in America per indicare le ballerine dei saloon che, spesso, sono anche delle prostitute. Pubblicato come singolo in Gran Bretagna il 4 luglio 1969 e una settimana dopo negli Stati Uniti, il brano riaggiunse la vetta della classifica in entrambi i Paesi. La rivista Rolling Stone ha inserito la canzone alla posizione numero 116 nella “lista delle migliori 500 canzoni di sempre” da loro redatta nel 2004.
La canzone fu scritta da Mick Jagger e Keith Richards mentre erano in vacanza in Brasile nell’inverno del 1968/1969 ed era ispirata dai gauchos brasiliani presenti nel ranch dove i due Stones soggiornavano. Il brano venne originariamente concepito come una canzone country acustica. La band registrò due versioni della canzone: quella che apparve su singolo e un’altra versione in stile honky-tonk chiamata Country Honk con un testo leggermente differente, che fu pubblicata sull’album Let It Bleed. Inoltre, la versione dal vivo contenuta in Get Yer Ya-Ya’s Out! (del 1970) differisce da tutte e due le altre versioni, contenendo una diversa introduzione chitarristica e parole totalmente differenti nella seconda strofa del testo. Un’ulteriore apparizione è inserita nella compilation Through the Past, Darkly (Big Hits Vol.2) del 1969. Il chitarrista e compositore americano Ry Cooder ha affermato di essere l’autore del principale riff di chitarra che apre la canzone, accusando i Rolling Stones di essersene appropriati senza citarlo nei crediti in alcun modo.
Brown Sugar (1971 single)
Composto da Mick Jagger e Keith Richards, è la prima traccia del loro nono album Sticky Fingers, pubblicato nel 1971. La canzone venne pubblicata in Gran Bretagna come primo singolo estratto dall’album il 16 aprile 1971, diventando subito un successo in molti stati mondiali. La canzone è introdotta da un riff di chitarra elettrica, fra i più iconici delle storia del rock. Nel 2021, il brano è stato fortemente criticato dall’opinione pubblica per il testo che ha riferimenti al sesso con ragazze di colore e alla schiavitù. Per tali motivi il gruppo ha deciso di non suonare più Brown Sugar durante i propri concerti. Keith Richards in merito alle critiche sollevate ha obiettato affermando che è un brano sugli orrori della schiavitù.
Can’t You Hear Me Knocking (1971)
Si tratta un brano contenuto nell’ album Sticky Fingers del 1971. La canzone ha una durata di più di sette minuti, e inizia con un caratteristico riff di chitarra in accordatura aperta opera di Keith Richards. Circa a due minuti e 43 secondi della canzone, inizia una lunga sezione strumentale e il brano si trasforma totalmente in un pezzo differente in stile fusion, con Rocky Dijon alle congas e il sassofono di Bobby Keys che eseguono assoli accompagnati dalle chitarre di Richards e Mick Taylor, e dall’organo di Billy Preston in una lunga improvvisazione di matrice jazz.
Trattandosi di un brano dalla lunghezza insolita per i canoni degli Stones, con i suoi 7 minuti e 14 secondi di durata, è un pezzo esemplare della sperimentazione che la band stava mettendo in atto all’epoca con stili differenti, e risente di un’indiscutibile influenza che rimanda a Carlos Santana. Queste le parole di Keith Richards al riguardo:
La jam alla fine non è ispirata a Santana. Non sapevamo nemmeno che stavano continuando a registrarci. Pensavamo di aver finito, stavamo semplicemente improvvisando e loro lasciarono andare avanti il nastro. Pensavo saremmo stati sfumati. Fu soltanto quando sentii il playback che realizzai che stavano ancora registrando. Ci rendemmo praticamente conto di avere due brani separati. C’era la canzone e poi c’era la jam session.”
All Down The Line (1972)
Il brano è incluso nel loro album del 1972 Exile on Main Street.. Anche se a un certo punto doveva essere il singolo principale del disco, è stato infine pubblicato come singolo su lato B di “Happy“. E’ un sontuoso esempio dell’abilità di Keith bìnel ceare riff memorabili, perfettamente assemblati con gli ottoni.
Dancing With Mr D (1973)
E’ la traccia di apertura dell’album del 1973 Goats Head Soup. Scritta da Mick Jagger e Keith Richards, “Ballando con Mr. D.” è un esempio di rock grintoso in linea con gran parte delle registrazioni ispirate al funk degli Stones dell’era Goats Head Soup. La canzone si apre con un riff di Richards ripetuto in modo quasi ipnotico per tutta la canzone. I testi (di Mick Jagger) alludono sia ad un flirt con una donna succube che alla morte.
Hey Negrita (1976)
Si tratta di una canzone scritta, ancora una volta, dalla coppia Jagger-Richards e contenuta nell’album Black and Blue del 1976. Ronnie Wood, nel frattempo subentrato a Mick Taylor, ha ricevuto dei crediti su questa canzone solo in un secondo momento. A questo proposito, nel 2003 Wood ha raccontato:
Tutti noi, indipendentemente e insieme, eravamo appassionati di reggae, ed era anche uno stato d’animo dell’epoca. Ho avuto questa particolare ispirazione che ho portato in studio e gli altri hanno detto: cosa faremo all’inizio? e ho detto, ho questa canzone. Charlie [Watts] era seduto dietro la sua batteria, quindi era già coinvolto e poi Keith e Mick si sono messi in moto. La canzone era “Hey Negrita” e la chiave per far passare una canzone in questa band è non provare mai a scrivere tutte le parole. Se hai il ritmo, sei fortunato! Lascia che Mick scriva le parole e poi sei dentro e hai una possibilità.”
Start Me Up (1981)
La prima registrazione di questa canzone risale al 1975 durante le sessioni dell’album Black and Blue. Il gruppo provò a ri-registrarlo nel 1977 per Some Girls e nel 1979 per Emotional Rescue, ma venne registrata una quarta volta nel 1981 ed inclusa nell’album Tattoo You dello stesso anno. Il brano venne pubblicato come singolo insieme a No Use in Crying, anch’esso incluso nel sopracitato album. Il singolo ha raggiunto la seconda posizione della Billboard Hot 100 e la settima nella Official Singles Chart. A proposito della registrazione finale, Keith ha spiegato:
Fu una di quelle cose che scartammo un sacco di volte; uno scarto che potevamo suonare e risuonare in studio. Venti minuti e sei ancora intrappolato in quei due accordi… Certe volte ti rendi conto del fatto che: “Oh, è di nuovo Brown Sugar!”, e così cominci ad esplorare altre possibilità ritmiche. Si tratta fondamentalmente di tentativi ed errori. Come ho detto, questa rimase abbastanza bloccata in un ritmo reggae per qualche settimana. La provammo per Emotional Rescue, ma non funzionava, non andava da nessuna parte, e la mettemmo via e ci scordammo quasi della canzone.”