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Andy Summers: “Non ho mai fatto nulla che non volessi fare, incluso suonare nei Police”

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Andy Summers

Dalle radici jazz alla fama mondiale con i Police, Andy Summers ha sviluppato uno stile distintivo che ha definito l’era post-punk. “Essere un chitarrista è quello che sono.”

Quando i Police ebbero successo con il loro LP di debutto Outlandos D’Amour (nel 1978), Andy Summers aveva già 30 anni ed era un chitarrista esperto. Ha avuto la sua occasione da adolescente negli anni ’60, suonando con la Big Roll Band di Zoot Money, incontrandosi con Jimi Hendrix e Pink Floyd.

Una volta è stato proposto come sostituto di Mick Taylor nei Rolling Stones, ma invece è diventato famoso in tutto il mondo come il chitarrista di uno dei più grandi gruppi punk rock di tutti i tempi: i Police. Le canzoni più famose della band portano i tratti distintivi del suo stile chitarristico: voci di accordi sofisticati, brani solisti intelligenti, lavoro ritmico percussivo e uso fantasioso del suono mediante l’utilizzo di effetti. La sua combinazione eco-chorus-flanger è diventata una delle più imitate da moltissimi chitarristi a venire.

Oltre i Police

Al di fuori di quella band, Summers ha avuto una lunga e fruttuosa carriera da solista, il suo catalogo ricco di esplorazioni di ambient, fusion, world music e altro ancora. Summers è anche uno scrittore (la sua recente raccolta di racconti, Fretted and Moaning, parla di chitarristi ed è un’ottima lettura) e anche un appassionato fotografo. Quest’ultima passione ha ispirato direttamente il suo attuale album ipnotico, Harmonics of the Night…

L’ispirazione musicale si manifesta in molte forme

“Ho una mostra fotografica alla Mayfair Gallery di Londra, e Harmonics of the Night è nato perché volevo creare della musica, invece di avere qualche programma radiofonico in sottofondo mentre le persone guardano il lavoro. Ho ricevuto questo piccolo pedale da TC Electronic [Brainwaves Pitch Shifter] ed è fantastico. Ha questa cosa intervallare: suoni una nota e ne ottieni una seconda. Ero nel mio studio e mi sono inventato questa improvvisazione di 20 minuti in una ripresa che ho chiamato A Certain Strangeness. È stata un’ispirazione che suonerà in loop durante l’intera mostra e ispira la musica nel resto dell’album. È come la musica da camera per chitarra: ne sono davvero soddisfatto.”

La sua grande abilità nell’improvvisazione

Sono un improvvisatore. Sono cresciuto suonando la chitarra jazz, influenzato da Wes Montgomery e Kenny Burrell, Jimmy Raney, Miles e Mingus, questo era il mio background, non la musica pop. E raccogli molte cose lungo la strada, ma io avevo sicuramente le capacità tecniche. Potevo suonare l’intero assolo in West Coast Blues [di Montgomery] quando avevo 16 anni.”

Alcune band impiegherebbero due anni per fare un album

e io pensavo: ‘Perché? I nostri sono fatti in cinque giorni!

“Ho imparato tutto a orecchio: rallentavo il disco fino a che no trovavo la nota che cercavo. Quel genere di cose entra direttamente nella tua anima e rimane con te per il resto della tua vita. All’inizio, con i Police c’era molta improvvisazione. La gente pensa che fosse tutto studiato ma non era così. Stavamo crescendo mentre suonavamo. Durante il soundcheck non provavamo Roxanne o il resto del set. Ci limitavamo a suonare e a volte nascevano delle belle cose e le sviluppavamo in qualcosa. Abbiamo realizzato i nostri album molto velocemente, non ci siamo seduti a lavorare in studio per un anno alla volta.”

Il dono di saper suonare

“Di tanto in tanto mi chidocome si fa a vivere senza suonare? E le persone lo fanno,ovviamente, ma per me, quando ho avuto la mia prima chitarra tra le mani (avevo 10 anni), l’impegno è stato subito quello. Non ho mai pensato di fare nient’altro nella vita se non un chitarrista. Suonavo già il piano a cinque anni da bambino, quindi ero abituato a leggere musica, poi alla fine sono andato all’università in California e ho frequentato un programma di musica importante di quattro anni. Ma volevo assolutamente essere un chitarrista. E ci sono riuscito.”

Le affinità con Sting

“Sting e io avevamo più o meno lo stesso background. Entrambi siamo cresciuti con la musica pop, ascoltando i Beatles e il blues, ma entrambi amavamo la musica brasiliana. Lui suonava un po’ di chitarra classica ed io ero appena tornato dopo un percorso durato anni a suonare la chitarra classica prima di tornare all’elettrica, quindi sono stato in grado di suonare qualsiasi cosa.”

La conclusione era che eravamo un gruppo rock,

ma potevamo esserlo con armonie più sofisticate

La musica dei Police è diventata un mix di tante esperienze

La conclusione era che eravamo un gruppo rock, ma potevamo esserlo con armonie più sofisticate. Sting è stato sicuramente in grado di cantare su queste armonie, ha un’ottima voce. Avevamo entrambi ascoltato Kind of Blue [di Miles Davis] un sacco di volte, quindi non era per nulla turbato dal fatto che io suonassi un RE m11 in Walking on the Moon invece che un semplice accordo di RE minore. Suonavamo in modo nettamente diverso dalle altre band, distinti da questa combinazione di voce acuta di Sting, il suo orecchio e la sua capacità di improvvisare attraverso questo tipo di cambi di accordi, e la mia capacità di suonare tutta quella roba. Ero un chitarrista piuttosto istruito in quel periodo.”

Le canzoni sono un mix degli sforzi di noi tre

“Tanto merito va certamente a Sting come autore di canzoni, ma il risultato finale, quello che c’è nei dischi, è il frutto della trasformazione di tutti e tre: lo stile unico di batteria di Stewart [Copeland], il mio approccio all’armonia e le abilità di Sting. Quello che la gente ha comprato (sui dischi) è il suono di noi tre e il modo in cui suoniamo insieme, questo tipo di combinazione inebriante. In un certo senso eravamo una specie di band anti-punk, anche se il punk era così diffuso a quel tempo, quindi non abbiamo avuto molti concerti all’inizio. Ma abbiamo tenuto duro, e il resto è storia.”

Il trio dei Police

“Eravamo decisamente un power trio e per me il trio è la formula miglior, quello in cui mi piace suonare ancora oggi. Se nella band hai un tastierista, quello e la chitarra sono nella stessa area in termini di sonorità e la cosa può intralciare. Una delle cose che mi piaceva del suonarenei Police era il fatto che c’era molta molta chitarra. Ma aveva bisogno di qualcuno come me farlo. Le preoccupazioni pratiche per me erano: come possiamo passare un’ora e mezza sul palco senza che ci sia solo lo stesso set di accordi su ogni canzone? Devo usare gli effetti: eco, chorus, gruppi di accordi diversi. Devo colorare il tutto in modo da renderlo interessante per il pubblico e che dia una firma precisa ad ogni canzone. È una strana combinazione che, naturalmente, richiede una grande padronanza della chitarra e della musica.”

Uso ancora oggi gli effetti che usavo allora

“A quei tempi creavo dei grandi accordi brillanti, ottenuti con chorus e flanger. Alla fine, ho finito per optare per una pedaliera Pete Cornish [di fascia alta, la stessa che usa David Gilmour – NDR], ma ho iniziato con solo un amplificatore, un Fender Twin Reverb con un po’ di riverbero e un sapiente mix di alti, medi e bassi, e quel meraviglioso suono Telecaster, davvero eccezionale. Poi sono passato a un MXR Phase 90 e alla fine ho ottenuto l’Echoplex, che è meraviglioso. L’ho praticamente usato per tutta la mia carriera con i Police. Ne avevo due ma uno è stato rubato quando abbiamo suonato in Italia. Ricordo che c’è stata una rivolta e qualcuno ha fatto irruzione nel nostro camerino e me lo ha rubato. Ero così arrabbiato per questo! Ho ancora un milione di pedali, ma il Fractal [Axe-Fx] III è ancora uno dei miei preferiti.”

Ho ancora un milione di pedali, ma il Fractal [Axe-Fx] III

è uno di quelli che preferisco ancora oggi

Consiglio di suonare ogni giorno

“Ho chitarre ovunque e suono ogni giorno. Imparo cose nuove in continuazione, vado sempre avanti. A volte uso un metronomo, ma recentemente ho suonato cinque volte a settimana con mio figlio [Anton], che è davvero un bravo batterista. È incredibile quello che ha fatto alla mia testa. Mi ha affinato perché, invece di limitarmi a smanettare o armeggiare con una melodia, ho iniziato a imparare le canzoni in modo corretto: roba di [Thelonious] Monk e Mingus, persino la mia stessa musica, canzoni che sto cercando di mettere in un enorme compendio proprio adesso. È come se fossimo in una band, ma non abbiamo un bassista. L’unica cosa che manca in questo momento è suoanre su un palco.”

Per diventare davvero bravo devi raddoppiare gli sforzi

“Sono così felice che da piccolo non avessi un iPhone o 50.000 canali TV. Ci sono così tante distrazioni oggi e diventare un musicista al giorno d’oggi è molto difficile per i ragazzi. È un mondo diverso da allora: sai che (probabilmente) non avrai una vita di concerti, suonare nei club e ottenere royalties sui dischi. Oggi devi pensare ai social media, a come ottenere più persone da seguire o che ti seguono (follwers – NDR). Ma anche se diventassi un professinista non guadagnerai soldi, perché i soldi delle vendite di dischi, come sappiamo, non ci sono più. Ma devi farlo ugualmente perché lo ami, perché lo ami davvero. Tutto deve essere genuino: dalle tue sensazioni, se riesci ad arrivarci, e dalla tua esperienza. Nel momento in cui provi a essere qualcun altro, non funziona così bene. Non ho mai fatto nulla che non volessi fare nella vita, incluso suonare nei Police. Non ci sono mai stato solo per i soldi. Ci sono sempre stato per fare arte. La mia vita è stata dedicata alla musica: è sempre stata la cosa guida per me.”

Nel momento in cui provi ad essere qualcun altro, non funziona.

Non ho mai fatto nulla che non volessi fare, incluso suonare nei Police

— Onda Musicale

Tags: Sting/Stewart Copeland/The Police
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