12. ‘Echoes’ – Pink Floyd (23,31)
Il brano è la sesta ed ultima canzone dell’album Meddle del 1971. La lunga suite (23 minuti e 31 secondi) occupa tutto il lato B dell’album e inizia con una nota di pianoforte acuta (un SI) e ripetuta varie volte (l’effetto è la nota d’eco di un sonar). La canzone anticipa di qualche anno la musica ambient sviluppata in seguito da Brian Eno e Robert Fripp, ed è supportata dal testo di Roger Waters.
Viene composta a partire da una serie di 36 differenti idee musicali, grazie alle quali nace la versione provvisoria “Nothing, parts 1-24“. Successive evoluzioni delle 24 parti ottenute portano alla creazione di “The Son Of Nothing” e in seguito “Return of the Son of Nothing“. In seguito la suite vierne rinominata Echoes. La musica è scritta fondamentalmente da Wright e Gilmour (secondo quanto ha dichiarato quest’ultimo), ma risulta comunque accreditata all’intera band. Il brano parla di due vicende: la storia di un uomo che guardando il cielo mentre pensa ad una persona che ama (per alcuni la sua donna, per altri egli si sta rivolgendo a Dio) si chiede da dove provenga la vita, e la storia stessa della creazione del mondo.