Musica

“Voodoo we do” è il nuovo album dei Little Pony

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foto cover

E’ uscito venerdì 18 febbraio 2022, fuori per Soundinside Records e in distribuzione Believe Digital.

“Voodoo we do” dei Little Pony: canzoni scritte in viaggio; riflessioni sulle ossessioni della modernità e le stregonerie da social… Un rito magico, potente come solo i bambini possono immaginare, per scacciare via il superfluo, il compulsivo, l’ostinata arroganza dell’omologazione coatta delle interazioni nelle piccole e grandi cose del quotidiano.

I Little Pony non fanno jazz, non fanno rock, non fanno hip hop né punk o spoken words su basi funk disco rap; i Little Pony sono fuori moda e fuori dal tempo. Il disagio ha un suono ironico, cupo e rabbioso mentre balla: i Little Pony fanno Voodoo.

L’alienazione della tecnologia, l’era liquida di Bauman.

La band e i crediti dell’album

Ryan Spring Dooley – sax and vocals; Marco Guerriero – bass and choirs; Valerio De Martino – drums, synths and choirs; Pierluigi D’Amore – synth, effetti e cori 
Album registrato al The Vessel Studio, San Nicola La Strada (CE)  da Nicola Tranquillo ed Albino Amato; Mixing e Post Produzione: Nicola Tranquillo; Assistenza Tecnica: Stefano Saggiorno; Mastering Giovanni Versari; Prodotto dai Little Pony.

Biografia

Little Pony sono una band ITA / USA nata per le strade di Napoli, la loro New York, intesa come laboratorio creativo e mezcla di contaminazioni artistiche di ogni tipo.

Il sound molto personale, frutto di una ricerca sonora fuori da ogni schema o definizione, deriva da influenze che spaziano tra funk, R&B, psichedelia anni ’60, rap, spoken word, worldmusic e pop.

Nascono come trio nel 2014 con Ryan Spring Dooley, sax e voce, Marco Guerriero, basso e Fulvio Laudiero alla batteria; ma la line up varierà più volte nel corso del tempo per assecondare le nuove esigenze sonore.

“We All Fall Down: Strade, Rane, Principi e Dame”

È il loro primo album, uscito nel 2014 per la Red Plastic Label di Pavia che aveva anche prodotto il video Devo Scappare, co-prodotto e girato da Claudia Palermiti. Un suono minimale, tra jazzy, punk e spoken word caratterizza queste canzoni nate tra treni, taverne e busking.

“Milky White Way”

È il secondo album del 2017, prodotto in collaborazione con la Tafuzzy Records di Rimini e la napoletana Octopus Records di Peppe Fontanella (24 Grana).

Il titolo fa riferimento ad una tradizione americana secondo la quale, nella scia della via lattea, finiscono a brillare le nostre anime, con le quali è possibile comunicare attraverso la musica, capace di viaggiare tra spazio e tempo.

Roberto Rup Paolini di Carboluce, realtà milanese della cinematografia indipendente, narra le atmosfere alla Jarmusch che caratterizzano l’album, curando la regia dei singoli Ciao nèCocaine, Stalker e Don’t cry.

La band ha cambiato formazione nel 2018, quando il bassista Valerio De Martino (BDO, Buddhasuperoverdrive, Naphta Narcisse) è subentrato alla batteria. Con l’aggiunta di nuovi strumenti come sintetizzatori, batteria elettronica, effetti moog al sax e voci, i Little Pony cambiano totalmente il suono degli inizi. Voodoo We Do è il risultato.

Little Pony

“Voodoo we do”

Scritto durante diversi tour tra Italia ed Europa, prodotto da Nicola Tranquillo e la band, con la collaborazione di Albino D’Amato degli Almamegretta, registrato nei Vessel Recording Studios nel febbraio 2020 e masterizzato da Giovanni Versari.

Nel 2020 i Little Pony diventano un quartetto. Il contrabassista del gruppo francese Guappecartò, Pierluigi D’Amore, si unisce alla band ampliando la sezione synth. A Febbraio 2022 esce il nuovo album per Soundinside Records.

I Little Pony sono su Instagram e su Facebook.

— Onda Musicale

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