Una serie di star, da Weeknd e Billie Eilish a Stevie Nicks e Radiohead, prenderanno parte a un raduno organizzato da Global Citizen per esortare i governi e le istituzioni di tutto il mondo a sostenere gli sforzi umanitari in Ucraina.
Il raduno Stand Up for Ukraine si svolgerà l’8 aprile, il vertice sarà caratterizzato da una serie di stelle, tra cui Madonna, U2, Elton John, Celine Dion, Billy Joel, Hugh Jackman, Green Day, Juanes, Garth Brooks, i Jonas Brothers , Kacey Musgraves, Pharrell, Ozzy Osbourne, i Red Hot Chili Peppers, Tame Impala, Chris Rock, Jon Batiste, Alejandro Sanz, Demi Lovato e Pearl Jam.
La generosa donazione dei Rolling Stones
I Rolling Stones hanno donato un importo “generoso” per aiutare i rifugiati dall’Ucraina. Sir Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood hanno rifiutato di rivelare l’importo, definito ‘molto generoso’ dall’ente benefico che lo ha ricevuto.
Dall’Italia sarà possibile seguire la trasmissione sui canali YouTube 1+1 e Atlas, oltre che sui canali Tv Rai3 e Milano Etno Tv. Tra gli ospiti, band e artisti internazionali, tra i quali Fatboy Slim, Within Temptation, Bastille, Submotion Orchestra, BrainStorm, Beissoul & Einius, Salvador Sobral e Netta, vincitori dell’Eurovision. E anche alcune tra le più importanti star ucraine hanno scelto di dare il proprio contributo a sostegno della patria: Dakha Brakha, Ruslana, The Hardkiss, Jamala, Go_A, Monatik e Alyona Alyona.
Un messaggio di supporto alla comunità ucraina
Con l’obiettivo di sostenere anche a distanza la resistenza contro l’espansione russa, nella consapevolezza che la guerra debba finire il più presto possibile. In concomitanza con la maratona verrà anche aperta una raccolta fondi per affrontare i problemi umanitari causati dall’invasione militare russa dell’Ucraina.
La maratona è condotta dal gruppo 1+1 media e da Atlas Festival, con il supporto dell’operatore mobile ucraino Kyivstar, del Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione, del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero delle Politiche Sociali dell’Ucraina.
(ANSA)
