Due anni fa Alberto Nemo pubblicava su Onda Musicale il suo Manifesto della Musica Essenziale.
Questa riflessione sulla musica si presta ad una più ampia applicazione e può riguardare tutte le arti e, infine, una vera e propria ricerca di vita. L’essenziale non è semplice da raggiungere, non significa soltanto togliere o semplificare, vuol dire soprattutto capire ciò che è davvero importante per noi attraverso un processo costante che ci consente di trovare la nostra giusta dimensione. È necessario capire quali sono gli elementi con i quali ci troviamo in sintonia sgomberando il campo dal resto che ci toglie spazio vitale. La produzione musicale di Alberto rispecchia pienamente la sua personalità e oggi le sue musiche sono diventate segni, o meglio “Nemosegni” con diverse varianti, tra queste i “Nemonodi”.
Lo spazio bianco della carta è simile al silenzio di un luogo, un segno o un suono possono interromperli e dare inizio a una nuova creazione. Questo è un momento ricco di potenzialità e di energia, è la primavera dei sensi che arriva ogni qual volta un atto creativo viene concretizzato.
Questo gesto però non si completa in se stesso, acquista il suo vero significato quando trova il suo recettore, una persona che lo accoglie e lo fa crescere nella sua immaginazione. Alberto è il “Buon seminatore”, che pianta e fa germogliare “suoni e segni bambini” che diventeranno adulti nella vita degli altri. L’arte dell’essenziale è quella di offrire al mondo sempre nuovi inizi per future visioni.