Il 20 aprile 1991 esce “Nothing Else Matters” singolo dei Metallica che anticipa l’uscita del black album. La canzone è molto orecchiabile e le radio non hanno difficoltà a passare il pezzo.
Tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 – ancora tredicenne – la mia voglia di ribellione si concretizza nella ricerca ossessiva di nuova musica da scoprire ed ascoltare. Come la maggior parte degli adolescenti vengo influenzato dagli ascolti dei miei compagni di scuola che a quel tempo ascoltavano del sano heavy metal.
Qualcuno mi presta la cassetta di Master of Puppets del 1986
L’album Master of Puppets si apre con la mitica battery, brano piuttosto energico e maestoso che invoglia l’ascoltatore a fare headbanging , cioè sbattere violentemente il collo su e giù in modo da creare una sintonia immaginaria con i riff di chitarra più vigorosi ed intensi.
La title track è un capolavoro che narra dell’uso (e abuso) di droga ed è una delle canzoni più famose dei Metallica del primo periodo, rifatta anche da diversi gruppi tra i quali i Dream Theater che nel 1986 iniziano la loro carriera, diventando in pochi anni i pionieri del progressive metal realizzando album come Images and Words (1992) che si apre con la traccia Pull me Under, otto minuti di pura adrenalina.
I Metallica diventano così i maestri del trash metal assieme agli Slayer
Altro gruppo che si distingue con l’album Reign in Blood dove spiccano canzoni come Angel of Death e Jesus Saves. Oltre la violenza sonora, nel gruppo è presente uno dei migliori batteristi della storia del rock: Dave Lombardo.
Mentre i Metallica dopo l’album ..And Justice For All , nel quale compaiono brani come Blackened che apre spesso i concerti live, One e Harvster of sarrow, pochi anni dopo decidono di abbandonare le loro sonorità tipiche del trash metal costruite con riff aggressivi e violenti che avevano caratterizzato la band fin dal primo album Kill’em all.
In questo lavoro è presente Seek and Destroy, brano massiccio sempre proposto dal vivo che da la possibilità a chi lo ascolta di lasciarsi andare usando il proprio corpo. Siamo nel 1992 e, mentre l’onda grunge imperversa in tutto il pianeta grazie ai Nirvana e i Pearl Jam, i Metallica pubblicano il singolo Nothing Else Matters che fa parte del black album e ha un successo planetario.
Mi innamoro di questa canzone molto orecchiabile a tal punto da acquistare il disco originale mentre le radio non hanno difficoltà a trasmettere il pezzo
Si tratta di un album commerciale che si differenzia dai precedenti. Rimango esterefatto dalla verace interpretazione del cantante (James Hetfield) che nel bel mezzo della canzone pronuncia uno yeah che mi fa capire perché mi piacel’heavy metal in generale
Nel corso del tempo mi sono accorto di quanto amo questo motivo perché è proprio grazie a questo yeah, cantato con il cuore da James Hetfield che ho cominciato a conoscere le lacrime e le emozioni, quelle vere. Il cuore, il corpo tremante, l’osservare il cielo, il pianto sostenuto, il bisogno di essere abbracciati e travolti quasi da una energia Superiore, sono sensazioni che tutte le volte mi sconvolgono, ma che amo intensamente.
Ho imparato a memoria questa canzone e ho condiviso questi momenti con un amico che la suona con una chitarra classica
Tutte le volte che sento questi suoni avviene qualcosa di poco spiegabile, è come se le note si trasformassero in un travolgente abbraccio circolare o in un fiume di lacrime. Nothing Else Matters non è il semplice singolo di un album che inizia con un travolgente brano come Enter Sendman che rende interessante tutto il lavoro, ma è il singolo che mi ha portato a capire che per me la musica è una filosofia, un modo di pensare.
Ricordo inoltre che Nothing Else Matters è stata suonata al concerto tributo che è stato fatto in ricordo di Freddie Mercury nel 1992. Se non ci fosse stata Nothing Else Matters mi ha ricordato che molti gruppi sono diventati famosi proprio perché le case discografiche obbligavano le band ad inserire la ballad nei loro dischi.
In realtà il primo, la prima ballad dei Metallica, è stata inserito nell’album Ride a Lighting pubblicato nel 1984 e si intitola Fade to Black
Il pezzo parla del vuoto che molto spesso pervade la nostra anima e di quanto noi siamo fragili rispetto a certe sensazioni negative, e ci sentiamo impotenti ifino a pensare a gesti estremi. Personalmente ho visto i Metallica tre volte, e o ogni volta è stata un emozione travolgente che ha cavalcato le luce della mia anima.
Dopo i Metallica la mia curiosità musicale e i miei ascolti si spostano verso la new wave of british heavy metal. Questa corrente musicale nasce alla fine degli anni settanta e si ispira ai grandissimi Deep Purple ma vede i Judas Priest come i principali capostipiti di questo genere con album come Sin after Sin (1977) Stained Class (1978) e British Steel (1980).
Sempre nel 1980 i Diamond Head pubblicano il bellissimo Lighting to the Nation, album con riff di chitarra al fulmicotone e la traccia resa famosa – rifatta dai Metallica – è Am i evil.
Altro gruppo essenziale, di origine inglese, sono i Saxon che nel 1981 pubblicano Denim and Leather
Sempre nello stesso anno ci sono i Rot che escono con Fire Down Under, disco da possedere in originale nella collezione personale, un concentrato di suoni arrembanti che attraggono l’ascoltatore e lo portano in una dimensione fatta di sensazioni positive e inarrestabili. La title track Fire Down Under è una traccia che ti porta sulla luna alla velocità della luce.
Sono gli Iron Maiden nel 1982 a pubblicare un album imprescindibile per la loro discografia – The Number of the Beast – che contiene grandissime canzoni come Hollowed by thy Name, The Number of the Beast , e la stratosferica Run to the Hills, ballata ancora oggi da metallari inferociti che si vedono nelle arene rock .
(di Mirko Lemma)