Alla festa del revival del vinile, la musica classica è un ospite che arriva in ritardo e non è sicuro di divertirsi.
In breve, gli appassionati di classica avevano accolto l’era del CD e del suono digitale con molto più entusiasmo rispetto ai fans del pop/rock: la pulizia del suono, l’assenza di fruscii e rumori causati dall’usura, e la possibilità di avere 74 minuti di ascolto ininterrotto erano — e rimangono — argomenti molto convincenti, difficili da controbattere col fascino del “padellone” a 33 giri e del “calore” del suono.
Nonostante tutto, il mercato della classica non è rimasto insensibile al ritorno del vinile: la Universal (che possiede i cataloghi Decca, Deutsche Grammophon e Mercury Classics) da qualche anno ha ripreso a produrre in vinile nuove uscite e ristampe. L’etichetta più attiva sul fronte delle ristampe classiche è la Speakers Corner, molto apprezzata per la qualità delle sue uscite in vinile da 180 grammi.
Naturalmente il mercato dell’usato offre molte più possibilità, e si tratta di un oceano in cui un neofita può facilmente perdere la rotta fra le diverse stampe ed esecuzioni. Non avendo a disposizione un personal shopper in grado di indicare quale sia l’edizione della Quinta sinfonia di Beethoven da avere, ecco qualche indicazione sulle etichette più apprezzate per qualità delle incisioni e delle esecuzioni.
I dischi Decca delle serie SXL degli anni 60 e 70 sono particolarmente apprezzate dai collezionisti, come pure quelli della Philips dello stesso periodo (attenzione: le stampe originali olandesi). I dischi RCA Living Stereo stampati negli Stati Uniti sono una specie di sacro Graal per qualità sonora, ma il livello delle esecuzioni non è sempre eccelso (e qui serve davvero l’esperto personale per districarsi).
Il catalogo Deutsche Grammophon è impossibile da trascurare, data la sua vastità, ma attenzione alle incisioni più vecchie, penalizzate da registrazioni non sempre brillanti. In generale, fino agli anni 70 il livello è rimasto buono, soprattutto per le uscite dell’etichetta affiliata Archiv, specializzata in musica antica. Anche la francese Harmonia Mundi ha un notevole catalogo di musica antica, ma si tratta di titoli piuttosto rari e spesso costosi.
Fra gli appassionati sembra esserci parere concorde sulla scarsa resa sonora dei dischi Angel e ci sono forti perplessità su quelli della CBS/Columbia: il catalogo è ricco, i musicisti sono prestigiosi, ma la qualità sonora è variabile. In ogni caso, non esistono regole fisse, l’unico metodo è valutare caso per caso. Anche gli acquisti sbagliati possono servire a imparare qualcosa…
(fonte www.youmanist.it – di R. Bertoncelli)
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