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I Talking Heads e la loro canzone ispirata all’LSD

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I Talking Heads (spesso indicati graficamente come T∀LKING HE∀DS) sono stati un gruppo rock statunitense, formatisi a New York nel 1974 e attivo fino al 1991. Nel 2002 sono stati inseriti nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame.

La loro formula sonora trova un equilibrio tra pop rock e avanguardia, fruibilità e sperimentazione, musica bianca e musica nera, costituendo di fatto una delle colonne portanti della new wave americana. Formatisi nel 1974 e guidati da colui che è forse l’emblema dell’approccio avanguardistico alla musica pop, David Byrne, i Talking Heads sono ricordati per la loro proposta artistica eclettica ed estrosa, che trovava la sua più congeniale espressione in concerti dalla grandissima carica emotiva, con un impianto quasi orchestrale e dall’inusitato impatto sonoro e scenico.

I Talking Heads sono stati a dir poco una sensazione creativa e commerciale durante i loro 15 anni di regno alla fine degli anni ’70 e ’80. La loro creatività e maestria musicale si sono propagate gradualmente nei loro primi quattro album, raggiungendo l’apice con il capolavoro del 1980, Remain In Light. La loro missione per gli anni ’80 era di mantenere il loro suono fresco pur mantenendo lo stesso livello di appeal che avevano raggiunto con i primi quattro album.

Il nome della band

Il nome “Talking Heads” deriva da un termine televisivo che indica il mezzo busto dei giornalisti inquadrati durante i telegiornali (o anche una di quelle teste che saltano fuori a molla dalle scatole di cartone). Il nome venne creato casualmente una sera e piacque subito, pare che fu suggerito da un certo Wayne Zee. I tre musicisti decisero di stamparlo su alcune magliette e indossarle, per vedere che effetto facesse sulle persone. Già la prima sera furono in molti a chiedere loro se fosse il nome della loro band. Il resto è storia.

Sebbene i Talking Heads probabilmente non abbiano mai raggiunto lo stesso picco creativo raggiunto con Remain In Light, hanno avuto l’abilità di mantenere alto lo standard qualitativo con il loro album successivo Speaking In Tongues (1983). Il disco ha segnato una nuova impennata commerciale per la band grazie al suo inni funky rock, incluso il loro unico brano arrivato a posizionarsi nella top ten statunitense: “Burning Down the House“.

In seguito (nel 1985) è arrivato il loro sesto album in studio: “Little Creatures

L’album ha visto la band mantenere il picco commerciale e Little Creatures è diventato l’album più venduto dei Talking Heads grazie ai suoi singoli trainanti come “The Lady Don’t Mind“, “Road to Nowhere” e “And She Was“. In quest’ultimo brano la band si è ispirata ad una ragazza che faceva uso di LSD, una ragazza che il frontman David Byrne aveva conosciuto mentre viveva a Baltimora.

Le parole di David Byrne nelle note di copertina di “Once in a Lifetime“:

Conoscevo una ragazza hippie sbalordita a Baltimora. Una volta mi ha detto che si faceva l’acido (LSD – ndr) e si sdraiava sul prato vicino alla fabbrica di bibite al cioccolato Yoo-Hoo. Le sembrava di volare fuori dal suo corpo….. Sembrava una descrizione così pacchiana… ma invece era reale! Un nuovo tipo di religione che nasce da cumuli di auto arrugginite e fast food. E questa ragazza volava sopra tutto, ma anche dentro a tutto questo.”

Ecco il video di “And She Was”

— Onda Musicale

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