Un altro tragico lutto ha colpito il cantautore australiano Nick Cave, 65 anni, al secolo Nicholas Edward Cave. Suo figlio maggiore, Jethro, è morto all’età di 31 anni. Solo sette anni fa aveva perduto un altro figlio, Arthur, di soli 15 anni.
La perdita di un figlio deve rappresentare uno dei dolori più terribile per un genitore, figuriamoci se i figli sono due. Nick Cave sta certamente attraversando uno dei momenti più bui della sua vita. La tragedia è avvenuta a poche settimane dall’uscita dei suoi Sette Salmi, piccoli canti sacri in cui Nick affronta (anche) il tema della morte, e a pochi mesi dal tour che lo porterà anche in Italia, in cui l’artista mostra la sua via per l’elaborazione del lutto.
C’è chi sceglie di vivere alla luce del giorno, in una quotidianità pervasa da colori brillanti, sfumature tenui, sprazzi di solarità che illuminano le tempeste della vita. E c’è chi affonda testa e corpo nel buio dell’esistenza, nei tormenti interiori, nelle sfumature più angoscianti dell’emotività. C’è Nick Cave, poeta spirituale e decadente che trasforma in parole e musica quel malessere esistenziale che nasce da una costante tensione religiosa e da uno sguardo cupo sulle sofferenze del mondo, un anfitrione del rock dallo stile inconfondibile, «cavernoso», come suggerisce il suo stesso nome, e che con le sue «cattive sementi» accoglie e incanta il pubblico mescolando atmosfere gotiche e melodie ieratiche.
Chi era Jethro Lazenby?
Jethro era nato a Melbourne nel 1991, da Nick e dalla madre Beau Lazenby, ma aveva scoperto che Nick Cave era suo padre solo quando aveva già otto anni. Dieci giorni dopo la nascita di Jethro è venuto al mondo il secondo figlio di Nick, Luke, dalla sua prima moglie Viviane Carneiro. “È stato un periodo difficile, ma alla fine è stato fantastico. Con mio eterno rammarico, non ho avuto molti contatti con Jethro nei primi anni, ma ora ho un ottimo rapporto con lui”, aveva dichiarato Cave, dopo aver ripreso a vedere il figlio.
Di recente al ragazzo era stata diagnostica la schizofrenia
All’inizio di quest’anno era stato arrestato per aver aggredito sua madre, Beau, a Melbourne e la scorsa settimana era stato rilasciato su cauzione dal Melbourne Remand Center, con l’indicazione di sottoporsi ad un trattamento per abuso di sostanze e ad evitare il contatto con sua madre per due anni.
Durante la lettura degli obblighi a cui attenersi Jethro è apparso solo tramite collegamento video. Nel 2018 il giovane modello era stato già condannato per aggressione ai danni della fidanzata di allora.
Un destino davvero crudele
Ma quanto l’avere dimestichezza con la morte e la sua ombra può essere di conforto nel momento in cui perdi tragicamente un figlio (Arthur, 15 anni) e, sette anni dopo, ne perdi anche un altro (Jethro, 31 anni)? Sette, un numero simbolico sacro, che richiama i peccati capitali ma al tempo stesso la completezza e la perfezione di Dio. Sette, come i Seven Psalms, sette salmi scritti e musicati durante la pandemia e che, ironia della sorte, l’artista australiano, 64 anni, pubblicherà il prossimo 17 giugno.
Le sue parole all’uscita dei Sette Salmi:
Mentre mi trovavo in lockdown ho scritto un certo numero di salmi, o piccoli canti sacri, uno al giorno per una settimana. I sette salmi sono presentati come una lunga meditazione: su fede, rabbia, amore, dolore, misericordia, sesso e lode. Un’offerta velata, contemplativa, nata da un tempo incerto. Spero vi piaccia.”
Il tema di fondo dei suoi concerti
A conferma che Cave non è affatto nuovo a temi come la morte e la sofferenza, che nella sua musica emergono sin dagli esordi, quando si esibiva con la band post punk The Birthday Party, diventando poi elementi portanti della produzione gothic rock con i Bad Seeds. Non solo: l’elaborazione del lutto è proprio il leit motiv del concerto che Cave terrà a Verona il prossimo 4 luglio, nell’unica data italiana del suo tour con i Bad Seeds, dominato dall’ultimo doppio album pubblicato nel 2019, Ghosteen, sorta di opera rock che racconta di un adolescente fantasma, nonché secondo capitolo della dolorosa trilogia iniziata con Skeleton tree e ispirata dalla perdita improvvisa di Arthur, il figlio di 15 anni, caduto nel 2015 da una scogliera vicino alla loro casa di Brighton.
Un destino infausto che si ripete adesso con la scomparsa di un secondo figlio dell’artista, il primogenito Jethro, 31 anni, avuto dal primo matrimonio di Cave con la modella e attrice australiana Beau Lazenby.
“Una cosa del genere non dovrebbe mai accadere, ma noi moriamo…”, ripete la voce di Cave nel salmo scelto per aprire il post dedicato a Seven Psalms. Una verità, oggi, più dolorosa che mai.
(di Alice Politi – vanityfair.it)