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Black Sabbath, Master of Reality: imperdibile nuovo documentario prodotto da The Tapes Archive

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Black Sabbath

I documentaristi Marc Allan e Alan Berry autori di The Tapes Archive, in questi giorni hanno reso disponibile anche su youtube un nuovo fantastico documentario sui Black Sabbath che si concentra sul periodo in cui realizzarono il loro terzo album capolavoro, Master of Reality.

L’album, di cui si è già ampiamente scritto sul nostro giornale (qui il link all’articolo) che fu preannunciato dallo stesso Ozzy come “il disco più duro mai registrato“, è considerato il “capolavoro heavy metal ante-litteram che sarebbe diventato poi negli anni una vera e propria bibbia per i cultori del doom e – negli anni Novanta – dello stoner.”

E questo nuovo documentario, ricco di aneddoti e retroscena (e corredato di bellissime foto d’archivio della band colorizzate per l’occasione) rende decisamente onore alla storia della sua produzione.

Una breve sintesi di cosa vedrete

Dopo l’enorme successo della band con l’album Paranoid, pubblicato per la prima volta nel Regno Unito il 18 settembre 1970 dalla Vertigo Records, per i Black Sabbath era stato organizzato un tour rigorosissimo per supportare l’album, che prevedeva date in Australia, due tour degli Stati Uniti e in tutta Europa, che aveva lasciato il gruppo esausto.

Nonostante ciò la loro etichetta Vertigo volle che la band tornasse in studio nella prima parte del 1971 per registrare quello che sarebbe stato, senza alcun dubbio, l’album più duro che mai, Master of Reality.

La band entra in studio

I Black Sabbath nel Gennaio del 1971 si trovarono dunque a registrare al loro apice creativo in uno studio vero e proprio, gli Island Studios (dove già era stata effettuata in precedenza la post-produzione di Paranoid) con la possibilità di usufruire di 24 piste (anziché 8 come nei precedenti album) e quindi di fare più sovraincisioni e sperimentare maggiormente con il loro suono.

Master of Reality sarebbe stato anche il primo LP ad essere registrato in modo frammentario e saltuario, piuttosto che in tempi record come i precedenti, giacché nel frattempo si dedicarono anche al tour mondiale in atto in Australia prima e in America poi, per la seconda volta, in questo caso per l’uscita ufficiale a Marzo del 1971 dell’album Paranoid sul mercato americano.

Fine maggio 1971, si conclusero le registrazioni di Master of Reality

“Abbiamo sperimentato tanto in studio” dichiara Tony Iommi, “così impiegammo più tempo per finire le registrazioni. A quei tempi dovevi farti tutti i tuoi suoni da solo. Non potevi andartene a comprare una macchina dove potevi schiacciare un pulsante e avere il suono di un’incudine, o dell’acqua o quant’altro. Per tanto per ottenere un suono ci impiegavi ore e ore.”

E riguardo all’abitudine di accordare le chitarre più basse aggiunge:

Abbiamo quasi sempre suonato mezzo tono sotto, ma negli album Paranoid e Black Sabbath abbiamo suonato accordati normalmente. Invece in Master of Reality ci siamo spinti un tono e mezzo sotto. Non abbiamo mai avuto regole perché tutti gli altri le avevano. Noi le rompevamo. Sul palco dal vivo suonavamo mezzo tono sotto. Abbiamo sempre provato cose fuori dalla norma e siamo stati i primi a suonare con accordature più basse, e nessuno all’epoca capiva.”

C’è da dire però che nemmeno le recensioni davvero più sfavorevoli o le accuse di satanismo da cui si dovettero impegnare a divincolarsi, impedirono agli album dei Black Sabbath di vendere benissimo.

Infatti anche Master of Reality fu un successo, vendendo tonnellate di dischi e biglietti per i concerti, diventando così una pietra miliare di ispirazione per i futuri musicisti che all’epoca erano ancora bambini o addirittura non ancora nati, prefigurando la genesi di tutta una serie di futuri generi musicali, a partire dallo stoner rock al nu-metal.

Il progetto “The Tapes Archive”

The Tapes Archive è un podcast (rilasciato ogni mercoledì) che presenta interviste mai sentite prima, con musicisti, attori, comici e altre personaggi iconici.
All’inizio di quest’anno, The Tapes Archive aveva già rilasciato un altro documentario sui Black Sabbath, un making of dell’album Sabotage del 1975. Il documentario su Master of Reality è due volte la lunghezza del suo predecessore, e mostra come i produttori del documentario siano in fase di crescita, mossi come sono da una grande passione, quella per la musica.

The Tapes Archive rilascia i suoi podcast in almeno tre formati: uno solo audio, uno video e comprende inoltre le intere trascrizioni dei documentari. Perciò se non si ha il tempo di guardare l’intero documentario di 60 minuti, è possibile leggere la trascrizione in 20 minuti.

Buon ascolto, buona lettura o buona visione!

(scritto da Silvia Daga)

— Onda Musicale

Tags: Ozzy Osbourne/Black Sabbath/Tony Iommi
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