Abbiamo svolto un accurato lavoro di ricerca per trovare alcune frasi che sono diventate famose e che sono state pronunciate da grandi personaggi appartenenti alla musica rock.
Il materiale esaminato è stato davvero tanto e non è stato facile scegliere fra le migliaia di affermazioni fatte da grandi personaggi rock in tanti anni di carriera. Abbiamo però fatto alcune considerazioni. La prima è che certamente alcune di esse sono state pronunciate in un momento di rabbia e che altre, probabilmente, avevano il solo scopo di stupire e di suscitare curiosità.
Abbiamo scelto quindi fra migliaia di aforismi, affermazioni pubbliche, frasi rubate ad un concerto, dichiarazioni in conferenze stampa, interviste e molto altro.
Ecco quello che abbiamo scelto per voi.
Paul McCartney
“Uno dei miei più bei ricordi di John Lennon è quando ci mettevamo a litigare: io non ero d’accordo con lui su qualcosa e finivamo per insultarci a vicenda. Passavano un paio di secondi e poi lui sollevava un po’ gli occhiali e diceva “è solo che sono fatto così…”. Per me quello era il vero John. In quei rari momenti lo vedevo senza la sua facciata, quell’armatura che io amavo così tanto, esattamente come tutti gli altri. Era un’armatura splendida; ma era davvero straordinario quando sollevava la visiera e lasciava intravedere quel John Lennon che aveva paura di rivelare al mondo.”
Iggy Pop
“Quando ho sentito Nevermind, ho capito che quel ragazzo che cantava aveva una vibrazione, un qualcosa che sembrava quasi diabolico. Una sera sono andato a vederli ad un concerto: Cobain ha spaccato gli strumenti e poi si è gettato sul pubblico, poco dopo l’ho visto che andava in un bar, e aveva addosso una maglietta degli Stooges. Mi sono sentito fiero.”
Jim Morrison
“Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare”.
Morrison è stato il leader del gruppo americano dei Doors e uno dei cantanti rock più grandi e più amati della storia. Secondo la rivista americana Rolling Stone Morrison occupa il 47mo posto fra i cantanti rock migliori di tutti i tempi. Dotato di una personalità forte e carismatica è riuscito anche a dare libero sfogo al suo lato culturale e letterario, scrivendo alcuni testi che sono considerati autentiche poesie. Jim Morrison è stato certamente un esponente importante del movimento rivoluzionario giovanile del periodo in cui ha vissuto, divenendo autentico simbolo dell’inquietudine giovanile di quell’epoca. Anche nel suo caso, la sua morte, avvenuta a Parigi il 3 luglio 1971, rimane un mistero. I certificati medici scrivono di arresto cardiaco, ma fa discutere il fatto che non sia mai stata fatta l’autopsia. Alcune persone sostengono che sia ancora vivo e cha il suo decesso sia stato inscenato per sottrarsi alla grande pressione mediatica a cui era sottoposto. Morto a 27 anni, è di diritto anche lui nel Club 27.
Jimi Hendrix
“Un amore è bello se è compreso. E’ ancora più bello se ti senti bene.”
Anche il grande chitarrista mancino nato a Seattle è entrato nel Club 27 (leggi l’articolo) Questa citazione è tratta dal singolo “Come On” (Let the good times roll). Il grande chitarrista nero, spesso simbolo di forza, durezza e spavalderia, in questa circostanza non poteva uscire frase più bella e romantica. La verità è che se si vuole stare bene con una persona, tanto da passarci una vita intera, bisogna sentirsi compresi appieno da essa. Jimi è stato uno dei maggiori innovatori della chitarra elettrica e precursore del nuovo sound che stava caratterizzando il rock negli anni a venire. Un vero e proprio mix fra blues, rhythm and blues/soul, hard rock, psichedelic rock e funky. Quando si parla di Jimi Hendrix non si può non ricordare le due esibizioni più famose della sua breva ma intensa vita. La prima al Festival di Monterey del 1967 dove, a fine concerto, da fuoco alla sua chitarra. La seconda è la memorabile conclusione del Festival di Woodstock del 1969 con la sua magistrale e provocatoria esecuzione dell’inno nazionale americano con la chitarra elettrica graffiante e distorta. Geniale.
Freddie Mercury
“Sono me stesso, sai, solo me stesso. Sono molto disorganizzato certe volte, sono molto organizzato altre volte e… sono me stesso.”
Questa frase rappresenta al massimo Freddie. Perché imitare o fingere? Non è meno complicato essere sé stessi e farsi conoscere per quello che si è? Freddie è stato il fondatore dei Queen e il suo leader incontrastato fino alla sua morte avvenuta il 24 novembre 1991 a causa dell’ AIDS. Suo grande idolo e maestro è stato Jimi Hendrix che ha definito “una vera rock star.” Non è stato solo un cantante. Mercury riusciva a rendere speciale ogni suo concerto, rendendolo una sorta di spettacolo teatrale fatto di fortissima presenza scenica e di travestimenti spesso molto provocatori. Basti pensare a quando si vestì da donna mantenendo i baffi. Di un’altra categoria. Lascia un vuoto incolmabile e incolmato.
John Lennon
“La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani.”
Questa frase è contenuta nel brano “Beautiful boy” che John ha dedicato al figlio Sean. Quanta vero in questa affermazione. John Lennon può essere considerato, insieme ai Beatles, un’icona del rock, un grande artista che non ha bisogno di presentazioni e che ha saputo rimettersi in gioco dopo l’uscita dalla band e iniziare una carriera come solista. La sua canzone più famosa è certamente Imagine in cui risalta al massimo il suo animo pacifista e politicamente impegnato. Non può essere un caso se Imagine è ancora oggi universalmente riconosciuta come inno internazionale del movimento pacifista. Ha iniziato la sua carriera con il gruppo fino al 1970, quando decise di intraprendere il suo percorso artistico da solista. Lennon viene assassinato da Mark David Chapman l’8 dicembre 1980 a New York.
Anthony Kiedis (Red Hot Chili Peppers)
“Quando ho incontrato Kurt Cobain per la prima volta, sembrava a pezzi, come se fosse stato reduce da una pesante baldoria: aveva i vestiti strappati, una brutta faccia e l’espressione di uno che non dorme da parecchi giorni. Eppure era veramente bello.”
David Gilmour
“La cosa divertente fu che Leonard Bernstein assistette a uno dei nostri concerti americani, e si annoiò a morte ascoltando “Atom Heart Mother” – ma gli piacque molto tutto il resto.”
Kurt Cobain
“Preferisco essere odiato per ciò che sono, piuttosto che essere amato per quello che non sono.”
Siamo certi che sono ben poche le persone che riescono a comprendere appieno il senso di questa affermazione del leader dei Nirvana. Ma sopratutto siamo certi che saranno in pochi a metterla in pratica. Kurt Cobain ci invita ad essere noi stessi. Sempre e ad ogni costo. Questo è alla base della felicità. Sfido chiunque a vivere andando contro la propria personalità. Meglio che la gente ci conosca per quello che siamo. Il ribelle e anticonformista cantante e chitarrista dei Nirvana, scomparso suicida a soli 27 anni ed entrato di di dritto nel Club 27, (link) che comprende moltissimi artisti scomparsi a 27 anni. E poco importa se Cobain venga tuttora considerato, ad oltre vent’anni dalla sua morte, uno dei musicisti più importanti degli anni 90. Il suo è stato un talento immenso in una vita di eccessi e di droghe. Una grande anima e un grande talento, in un corpo straziato da malesseri fisici e dalla dipendenza. Nel club meno amato dai musicisti di tutto il mondo (il club 27) trovano posto anche Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Ami Winehouse, Brian Johnson e molti altri. (leggi l’articolo)
Kurt Cobain è morto suicida a Seattle il 5 aprile 1994. La lettera rinvenuta al suo fianco dopo la sua morte, riporta anche questa frase scritta da Neil Young e contenuta nel brano “My My, Hey Hey“: “E’ meglio ardere in un’unica fiamma piuttosto che spegnersi lentamente“.