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Rick Wakeman: dagli Yes a Bowie, passando per i Beatles

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Auditorium Santa Chiara di Trento, sono da poco passate le 21.00 ed un elegante pianoforte nero domina il centro del palco quando, quasi timidamente, si fa avanti Rick Wakeman (ex tastierista di Strawbs e Yes) per incantare da subito il pubblico con i suoi virtuosismi al piano.

Il biondo e alto 67enne inglese, 68 a maggio, del prog sembra tornare un ragazzino da come si lascia trasportare dalla musica e da come le sue mani corrono veloci e sicure sulla tastiera del pianoforte.

Dopo questa apertura è la volta di qualche battuta con il pubblico su uno dei suoi album solisti più famosi, The Six Wives of Henry VIII del 1973, ed in particolare su Enrico aveva troppe moglie e anche io, ma mentre lui si prendeva la loro testa a me hanno preso la casa”.

Ovviamente non ha potuto eseguire tutte e sei le composizioni e quindi ha optato per tre mogli, da questa unione di più pezzi spicca maestosa Anne Boleyn, ma Wakeman non è solo un solista o un ex membro di grandi nomi come Strawbs e Yes.

Ai tempi aveva infatti lavorato con altri artisti tra i quali Cat Stevens. Per lui, nel 1970, aveva composto l’arrangiamento per pianoforte di Morning Has Broken (da Teaser and the Firecat del 1971) e per il quale venne pagato solo 9 sterline.

Naturalmente il passato non si scorda mai e, per quanti attriti ci siano stati, rimarrà sempre e comunque lì, magari in un angolo. Wakeman infatti ha ricordato il suo tour con gli ex compagni di band Jon Anderson (voce) e Trevor Rabin (chitarra) con i quali pensa proprio di tornare in Italia nel 2018.

È dunque la volta dell’unione di brani come la lunga e maestosa And You And I, da Close to the Edge del 1972, e la dolce Wonderous Stories, da Going for the One del 1977.

Da notare che questi sono stati gli unici brani degli Yes che ha suonato anche se mi aspettavo qualcosa da Fragile come Roundabout oppure la sua Cans and Brahams così come un pensiero per il compianto Chris Squire, ma avrà comunque avuto le sue motivazioni.

Il concerto prosegue nel nome degli anni ’70 riproponendo, seppur senza orchestra, alcuni estratti da The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table del 1975. Un album maestoso che, come evoca il titolo, rievoca il mito di Artù, dei suoi cavalieri e della sua mitica Excalibur.

Dopo gli anni ’70 e l’incursione nel Medioevo mitologico, Wakeman torna, quasi, ai giorni nostri per qualche momento ricordando la moria di stelle del rock avvenuta lungo tutto il 2016.

La cosa più brutale di tutto questo è stata la morte di David Bowie ad inizio gennaio, grande artista, ma soprattutto carissimo amico di Wakeman che ricorda i tempi con lui in Svizzera ed in studio.

Il ricordo e l’emozione, che traspare dal suo viso barbuto incorniciato dalla lunga chioma bionda, prendono dunque la forma di Space Oddity, dall’album omonimo del 1969, ed il suo brano preferito del Duca Bianco, ovvero Life on Mars da Hunky Dory del 1971.

Wakeman prosegue poi con la sua carriera da solista con la sfavillante apertura dell’album Journey to the Centre of the Earth, album del 1974 basato sugli scritti di Jules Verne. Scrittore tanto care anche a Doc (Cristopher Lloyd) di Ritorno al futuro

Ma i tributi non sono finiti qui. Da vero britannico come sarebbe stato possibile non citare una delle più famose coppie di autori di sempre? Naturalmente sto parlando di John Lennon e Paul McCartney e delle loro immortali Help! ed Eleanor Rigby inserite nel suo ultimo album del 2017 Piano Portraits.

La serata sembra poi finire con un altro estratto da The Myths and Legends of King , Merlin The Magician, e con il brindisi e gli spartiti sotto braccio, ma Wakeman lascia un’ultima canzone prima della buonanotte, After the Ball da White Rockdel 1977, e prima del grande applauso finale.

Un gran bel concerto con delle variazioni per pianoforte molto interessanti. Unico e semplice con un uomo ed il suo pianoforte in scena. Speriamo che torni presto in Italia dopo la data del 9 febbraio a Udine.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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— Onda Musicale

Tags: David Bowie/Yes/Cat Stevens/Chris Squire/Space Oddity/Vanni Versini/Jon Anderson/Ritorno al futuro/Rick Wakeman/Strawbs/Fragile/Trevor Rabin
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