Nel 1977 i Pink Floyd sono una band affermata che ha già raggiunto l’apice del proprio successo grazie a dischi immortali come The Dark Side Of The Moon e Wish You Were Here.
A gennaio i Pink Floyd pubblicano Animals, che sarà uno dei loro dischi più amati e che, ancora una volta, conferma la loro grande capacità produttiva nel campo dei cosiddetti Concept Album. Stretto tra due colossi come Wish You Were Here e The Wall, Animals è ancora oggi un disco parzialmente sottovalutato.
La band aveva pubblicato due dischi difficilmente eguagliabili, sia come incassi che come gradimento del pubblico. Tuttavia, la genesi di Animals fu particolarmente travagliata all’interno dei Floyd. Se da una lato c’era la tentazione di proseguire sulla strada percorsa fino a quel momento, dall’altro c’era la voglia di cambiare rotta. Specialmente da parte di Roger Waters.
L’Inghilterra era una polveriera sociale pronta ad implodere su se stessa e nelle proprie contraddizioni politiche e sociali e anche la musica stava prendendo una deriva ben delineata, specie con la nascita del punk. Tuttavia, i Pink Floyd si erano affermati con un genere più psichedelico che progressive e la tentazione di proseguire in quella direzione era forte.
Il tour promozionale
Nel 1977 i Pink Floyd intraprendono il tour promozionale del disco, chiamato In The Flesh Tour, il quale viene diviso in due parti: una in Europa e un’altra nel Nord America. La formazione è composta da David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason, Snowy White e Dick Parry. Il tour inizia il 23 gennaio 1977 alla Westfalenhalle di Dortmund e prosegue in Europa fino al mese di marzo per poi riprendere il 22 aprile al Miami baseball Stadium di Miami.
La set list è quasi sempre la stessa
Set I – Animals:
- Sheep
- Pigs on the Wing (Part I)
- Dogs
- Pigs on the Wing (Part II)
- Pigs (Three Different Ones)
Set II – Wish You Were Here:
- Shine On You Crazy Diamond (Parts I–V)
- Welcome to the Machine
- Have a Cigar
- Wish You Were Here
- Shine On You Crazy Diamond (Parts VI–IX)
Bis 1:
- Money
- Us and Them (aggiunta a Febbraio)
Bis 2:
- Careful with That Axe, Eugene (suonata una sola volta il 9 maggio 1977, ad Oakland, California)
- Drift Away Blues (con Snowy White) (improvvisazione blues suonata solo una volta, il 6 luglio 1977, a Montreal, Quebec, in risposta ad un pubblico aggressivo)
Dietro ad una calma apparente c’è il (forte) disagio di Roger Waters
La tournèe sembra procedere bene, la gente si diverte e non ci sono problemi particolari. Ma dietro questa apparente normalità c’è il disagio di Waters il quale si lamenta continuamente e per ogni cosa, anche con chi lavora intorno al palco. Perfino con i fan. Nel corso della data finale del tour, il 6 luglio a Montreal – Canada, la band come secondo bis propone un’improvvisazione chiamata “Drift Away Blues” senza la partecipazione di David Gilmour che si rifiuta di suonare perché insoddisfatto dall’esibizione della band quella sera. Al suo posto l’assolo di chitarra viene eseguito da Snowy White.
Le avvisaglie di quello che sarebbe avvenuto
Durante il concerto, precisamente durante l’esecuzione di “Pigs (Three Different Ones)”, accade un episodio che segnerà molto Waters e, di riflesso, tutti i Pink Floyd. Uno spettatore “punzecchia” Roger fin dall’ inizio del set (siamo alla quinta canzone) e l’irrequieto bassista ha un forte diverbio con lui, piuttosto prolungato. E ad un certo punto avviene la svolta. Waters sputa addosso a questo fan. Naturalmente, se fosse successo oggi il brutto gesto sarebbe (probabilmente) stato immortalata da più di un telefonino ma, nel 1977, il gesto è passato quasi inosservato. Ma non del tutto. Alla domanda del perchè di quel gesto, Waters rispose:
Le parole di David Gilmour al riguardo
Pensavo che fosse un vero peccato terminare un tour di sei mesi con un pessimo spettacolo.”
Il chitarrista Snowy White si è espresso in questo modo:
Per qualche ragione quella sera non c’erano buone vibrazioni. Quello fu lo spettacolo in cui guardai alla mia sinistra e vidi Roger che sputava ad una persona del pubblico. Pensai: ‘Cosa sta facendo? Non è molto…’ Me lo ricordo.”
In conclusione
Pur nelle difficoltà, e con il pessimo gesto di Waters, quel tour ha comunque il grande merito di avere fatto riflettere Roger. Come ammesso in seguito – più volte – lui percepiva come se ci fosse un muro fra la band e gli spettatori e da questa idea si è ispirato per la realizzazione di The Wall, nel 1979.
Le sue parole:
L’idea per “The Wall” è nata da 10 anni di tournée con spettacoli rock. In particolare negli ultimi anni, penso al ’75 e al ’77, nei grandi stadi, quando suonavamo davanti ad un grande pubblico, parte del quale era il nostro vecchio pubblico, che veniva ad ascoltare quello che volevamo suonare, ma la maggior parte di loro erano li solo per bere birra e fare casino. Fu per questo che diventò un’esperienza piuttosto alienante fare i concerti. Divenni molto consapevole che ci fosse un muro tra noi e il nostro pubblico.”