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Kiss, l’inizio del mito: dai Wicked Lester ad Alive!

Kiss

Dalle ceneri dei Wicked Lester ai Kiss. Siamo a New York nel 1972 con il bassista Gene Simmons e il chitarrista Paul Stanley. Di lì a poco il cambio di look e il cambio di nome. La strada verso il successo di un gruppo che ha rivoluzionato la storia del rock e del glam.

Per risalire alla fondazione dei Kiss bisogna partire prima da un’altra band, i Wicked Lester. A fondarla è il bassista di origini israeliane Gene Simmons e il chitarrista Paul Stanley. Nel 1972 molti componenti del gruppo se ne vanno, dopo aver inciso un disco che non sarà mai pubblicato. Simmons e Stanley prendono le redini e decidono di rimettere in piedi la band con una nuova formazione.

Per prima cosa si mettono alla ricerca di un batterista: Simmons legge un annuncio su Rolling Stone pubblicata da Peter Criscuola, un musicista con un passato nella musica jazz. Simmons risponde all’inserzione e dopo il provino Criscuola viene arruolato: per l’occasione cambia il suo nome in Peter Criss. La band intanto inizia ad adottare un cambio di stile importante, sia in termini di look che di sound. I Wicked Lester, ancora non si chiamano Kiss, adottano sonorità più rock ed iniziano a sperimentare trucchi e costumi durante gli show, ispirandosi al teatro Kabuki.

L’arrivo di Ace Frehley e il cambio di nome

Nel 1972 i Wicked Lester prova a trovare accordi con un’etichetta discografica. La band non riesce ad accordarsi con la Epic Ricords a seguito di una lite del gruppo col direttore, il quale dichiara di non sopportare il gruppo. Nel 1973 intanto Simmons e Stanley sono alla ricerca di un chitarrista solista e tengono una serie di audizioni. Alla fine la spunterà Ace Frehley, il quale si presentò al provino con le scarpe di due colori diversi. Dopo l’esecuzione dell’assolo di Deuce i musicisti si convincono e lo assumono in pianta stabile.

Dopo l’ingaggio di Frehley, Paul Stanley propone un nuovo nome al gruppo, Kiss. Il nome comparirà nel logo con le “S” a forma di fulmine, secondo un disegno composto da Ace Frehley. Il logo darà luce a controversie e polemiche per via della somiglianza con le SS naziste. Non è un caso se in Germania le copertine della band vengono stampate in modo diverso, in modo da non attirare polemiche e critiche. C’è poi chi accusa la band di aver dato un significato particolare al nome: Kiss altro non è che l’acronimo di Knights in Satan’s Service. Simmons ha smentito questa teoria definendola come “voce di corridoio“.

Al nuovo nome e al nuovo logo si accompagna anche l’adozione di maschere e di un trucco facciale personale per ogni membro del gruppo. Gene Simmons così prende la sembianze di un demone (The Demon), Paul Stanley veste i panni del figlio delle stelle (The Starchild) Ace Frehley l’uomo dello spazio (The Spaceman), e Peter Criss quello del gatto (The Catman). L’aspetto visivo, ancorché musicale, è di grandissimo impatto. E non è un caso se all’inizio della loro carriera avranno più fortuna i loro show rispetto ai loro dischi.

I primi album in studio

Dopo la pubblicazione di alcuni demo i Kiss firmano nell’ottobre del 1973 un importante accordo con la Emerald City Records, che poco dopo cambia nome in Casablanca Records. E pochi mesi, nel febbraio del 1974, esce il primo album in studio della band di New York. Il disco, pubblicato a due settimane di distanza dall’inizio del tour nordamericano, presenta brani composti in gran parte dalla coppia Gene Simmons e Paul Stanley, e molti di questi erano del periodo risalente ai Wicked Lester.

Registrato tra l’ottobre e il novembre del 1973 presso i Bell Sound Studios di New York, il primo album non ottenne un grande successo nonostante una grande campagna di promozione. Si stima che vengono vendute in tutto circa 75mila copie circa. Un disco hard rock, con un sound accattivante ma forse ancora aspro e da modellare. Nonostante questo tra i fan della band iniziano a riscuotere un buon successo brani come Strutter, Cold Gin, Deuce e Black Diamond

Nonostante le vendite non esaltanti gli show dei Kiss riscuotono ottime risposte da parte dal pubblico. Pur essendo band di apertura le loro performance svettano e si fanno notare. Sul palco Simmons si esibisce come mangiafuoco e ci sono molti effetti, come le chitarre sparafumo e i fuochi artificiali che difficilmente il pubblico riesce a dimenticare. Nonostante il costo elevato per realizzare questo show la band si guadagna un pubblico di affezionati. Questi ultimi adottano il nome di Kiss Army e saranno fondamentali in questo periodo.

L’inizio del mito

Al primo disco farà seguito Hotter than Hell. Pubblicato il 22 ottobre del 1974 il disco presenta sonorità diverse rispetto al primo lavoro ma ciò nonostante non fu un grande successo di critica e di vendite. Con soltanto un singolo come Let me go Rock’n’Roll l’accoglienza non fu delle migliori. Andrà meglio invece con il successivo Dressed to Kill, che uscirà nel marzo del 1975. Attualmente è considerato uno dei migliori della band. Da quest’album ci sono molti pezzi noti del gruppo come Rock Bottom, She, C’mon and Love Me e Rock and Roll All Nite.

Con la pubblicazione del primo live album Alive! inizia il vero e proprio successo discografico dei Kiss. Il live si aggiudica diversi dischi d’oro e porta molti brani alla ribalta. Inizia a diffondersi il mito dei Kiss, i quali non si fanno mai vedere con il loro volto. Ad incrementare la popolarità ci pensano anche tutta una serie di gadget con il logo ufficiale del gruppo. Si va dai fumetti ai kit per il trucco, dalle bambole alle maschere di Halloween passando per oggetti di uso quotidiano.

Poi sarà la volta di dischi in studio da record. Destroyer e Rock and Roll Over, pubblicati nel 1976, faranno fare un grande balzo al gruppo. E nel 1977 arriva la consacrazione ufficiale con Love Gun. Il 1977 sarà il loro anno e i vecchi album vengono rivenduti con ottimi successi.

“You wanted the best! You’ve got the best!

The hottest band in the world…KISS!”

— Onda Musicale

Tags: Gene Simmons, Kiss, Paul Stanley, Peter Criss
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