E’ il 1983 e i Depeche Mode sono ospiti ad una trasmissione in diretta su Canale 5, condotta da Mike Bongiorno.
Loro malgrado l’esibizione e sopratutto la relativa intervista ai Depeche Mode verrà ricordata come una delle interviste più bizzarre mai realizzate, a tratti quasi surreale. Ma cosa è successo?
Il 17 novembre 1983, durante una puntata di Superflash su Canale 5, Mike Bongiorno ospita i Depeche Mode (Dave Gahan, Andy Fletcher, Alan Wilder e Martin Gore) per un’esibizione rigorosamente in playback, come di usava allora. I ragazzi hanno eseguito “Everything Counts“, brano tratto dal terzo album Construction Time Again del1983.
L’intervista
Mike Bongiorno (al secolo Michael Nicholas Salvatore Bongiorno) era nato a New York da una famiglia italiana, quindi parlava perfettamente l’inglese. Durante quella intervista i Depeche Mode, e la rivoluzione culturale che portavano con il proprio stile e la propria musica, incontrò una generazione profondamente diversa rappresentata dal grande conduttore televisivo Mike Bongiorno. In quel momento – ricordiamo che non esisteva ancora internet – il pubblico italiano collegato da casa conobbe (attraverso la televisione) la moda nascente del decennio appena iniziato che avrebbe rivoluzionato per sempre lo stile e la comunicazione di massa.
Dopo avere presentato la band Mike annuncia l’esecusione del brano “Everything Counts“.
Alla fine dell’esecuzione Mike intervista i ragazzi e chiede i loro nomi e l’orgine di alcuni strumenti musicali che utilizzano. Ad un certo punto chiede ad un di loro (Maertin Gore) se fosse maschio o femmina. Il gelo cala nello studio ma i ragazzi fanno una risata e tutto passa. Dave Gahan è visibilmente infastidito dalla piega presa dalla situazione. Mike prosegue e chiede da che zona di Londra venissero poi domanda a Gahan se può toccare i suoi capelli e Dave risponede “Certo che puoi e io tocco i tuoi“. Finalmente la scena surreale finisce ma rimarrà, indelebile, nel ricordo di chi l’ha vissuta.