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OK Computer: venticinque anni fa la svolta sperimentale dei Radiohead che segnò un’epoca

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Il 21 Maggio scorso ricorreva il 25esimo anniversario dell’album capolavoro che cambiò letteralmente le sorti del genere britpop in voga in quel decennio deviandolo verso un rock alternativo più melanconico e atmosferico che avrebbe dominato la scena degli anni 2000 e ponendo le basi per tutti i lavori successivi dei Radiohead, facendoli così conoscere in tutto il mondo. Stiamo parlando – ovviamente – di OK Computer.

Terzo album in studio dei Radiohead, pubblicato il 21 Maggio 1997 dalla Parlophone e dalla Capitol Records

Registrato nel loro studio Canned Applause (un capannone convertito vicino a Didcot, nell’Oxfordshire) e nell’isolamento in una casa di Bath fu infine completato nella storica mansione di St. Catherine’s Court e fu il loro primo lavoro autoprodotto con l’aiuto del produttore e musicista Nigel Goldrich, fedelissimo collaboratore che in seguito parteciperà al super gruppo “Atom For Peace” alle tastiere synth e produrrà a partire dal 2006 la serie televisiva From the Basement, che ospiterà nell’aprile del 2008 uno dei live più belli in circolazione proprio dei Radiohead dall’album In Rainbows.

Uno dei migliori dischi di sempre

Otto milioni di copie vendute in tutto il mondo, triplo disco di platino in Gran Bretagna, doppio disco di platino negli Stati Uniti, OK Computer è considerato dalla critica uno dei migliori album degli anni novanta e definito “culturalmente ed esteticamente significativo” dalla Biblioteca Nazionale degli Stati Uniti, includendolo nel National Recording Registry.

Autentico punto di svolta dei Radiohead

La musica sperimentale e i testi astratti del disco in questione, infatti, oltre a rappresentare un punto di svolta per la stessa band rispetto ai precedenti album, delineano una vera e propria analisi esistenziale della solitudine dell’uomo moderno, in balia di una società computerizzata al servizio della produzione e del profitto, perso tra la convivenza con la realtà digitale e l’omologazione di pensieri e sentimenti in un occidente capitalista e ipertecnologico, che naviga a vista verso un futuro incerto e minaccioso.

Futuro che però Thom Yorke aveva perfettamente chiaro già all’epoca e che per questa analisi e previsione, oltre che per la sua spiccata capacità autoriale, si è meritato a pieno titolo la definizione di poeta moderno. In pratica, da far studiare, così come già accade, nelle scuole e università, Oxford compresa.

La genesi di OK Computer

Correva l’anno 1995, e i Radiohead erano impegnati nel tour promozionale del loro secondo album,The Bends, quando Brian Eno intercettò la band e chiese loro di contribuire con una canzone alla compilation di beneficenza, The Help Album organizzata da War Child. Fu così che in sole cinque ore di registrazione in compagnia di Nigel Godrich ed immersi in un clima a dir poco euforico, produssero il singolo Lucky che fu scelto come traccia principale per la promozione di The Help Album e che segnò la strada per ciò che la band voleva esattamente fare: rompere con lo stile dei lavori precedenti caratterizzati da testi introspettivi, ricerca interiore e sonorità a tratti psichedeliche che già comunque si discostavano nettamente dai dettami del brit-pop in voga in quel periodo.

L’inizio delle registrazioni

Così nel luglio del 1996 iniziarono le registrazioni di OK Computer che però per richiesta della loro etichetta, la Parlophone, vennero interrotte per permettere alla band di intraprendere un nuovo tour americano di 13 date per la promozione di The Bends, nelle quali però iniziarono anche ad eseguire dal vivo diverse delle nuove canzoni a cui stavano lavorando nel loro studio, tra cui una prima versione di Paranoid Android della durata di 15 minuti e una più breve e più simile a quella che poi diventerà il primo singolo estratto da OK Computer.

Le registrazioni dell’album ripresero dunque nel settembre 1996, alla St.Catherine’s Court (una casa padronale isolata a nord di Bath e di proprietà dell’attrice Jane Seymour) in un clima piuttosto rilassato, ovvero senza pressioni e scadenze dettate dall’etichetta che anzi aveva dato loro un budget di circa 100.000 sterline per le attrezzature. Il disco fu registrato per la maggior parte dal vivo, senza il ricorso a sovraincisioni così come dichiarò in seguito il chitarrista Ed O’Brien.

Le sue parole:

Odio fare sovraincisioni perché semplicemente non risulta naturale. Accade qualcosa di speciale quando si suona dal vivo.”

E possiamo dire che si, qualcosa di speciale accadde

OK Computer fu pubblicato il 21 Maggio 1997 e ottenne da subito un enorme successo, unanimemente considerato dalla critica come uno dei migliori album degli anni Novanta.

Tenuto conto che i Radiohead avevano già sfondato negli Stati Uniti, dapprima con il singolo Creep, poi con le sonorità inquiete e malinconiche di The Bends, con OK Computer si fecero conoscere in tutto il mondo per quello che si delineava essere il loro stile da lì in poi, portandoli a sperimentare continuamente e fare tutto ciò che volevano indipendentemente dalle mode del momento per tutto il quarto di secolo che seguì.

Dapprima uscì quindi il singolo Paranoid Android pubblicato il 26 maggio 1997 nato dall’unione di diverse parti di canzone, esattamente come fecero i Beatles nella seconda parte di Abbey Road. Lo stesso Thom Yorke la associò al lavoro dei Fab Four, dichiarando che «Tutto iniziò con tre canzoni separate delle quali non sapevamo che farne. Poi pensammo a Happiness Is a Warm Gun – che erano tre piccole canzoni che John Lennon mise assieme – e dicemmo “Perché non ci proviamo?”»

Fu un grandissimo successo

Esplicito riferimento al personaggio di Marvin, il robot depresso di Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams, il singolo estratto fu accompagnato da un video allucinato creato dall’animatore svedese Magnuss Carlsson che passerà in rotazione fissa su MTV, benché parzialmente censurato, e risulterà essere il manifesto vero e proprio dello stato di alienazione in cui la società stava velocemente scivolando alla fine del millennio. Ma forse l’immagine ancora più tagliente proviene dall’inquietante video del pluripremiato regista Johnatan Glazer girato per il secondo singolo estratto, “Karma police“.

Facendo il suo debutto su “120 Minutes” di MTV il 21 Settembre del 1997, riscuoterà negli anni un enorme successo oltre a far vincere al regista diversi premi, tra i quali l’MTV Director of the Year 1997 Award.

Girato in una strada isolata del Cambridgeshire, vede l’attore ungherese Lajos Kovács nei panni di un uomo inseguito da una Chrysler New Yorker del 1976, e sin dalle prime scene è chiaro il riferimento al celebre film Strade perdute di David Lynch. La maggior parte del video è girata dal punto di vista dell’autista rendendo così ogni spettatore complice del terrore inflitto al perseguitato, sino a che le sorti verranno capovolte.


Dichiarò Thom Yorke:

“Karma Police” è per chi deve lavorare per una grande azienda. Questa è una canzone contro i boss. Fanculo il middle management!” [“Karma Police” is for someone who has to work for a large company. This is a song against bosses. Fuck the middle management! ]


Per quanto i Radiohead, con la loro musica sempre più inquietante e critica nei confronti del sistema capitalista, avrebbero benissimo potuto rinunciare a tali pubblicità televisive su un canale commerciale come MTV, sfruttarono invece al meglio la portata del mezzo impressionando e lasciando il segno nelle menti di milioni di adolescenti dell’epoca.

E sebbene OK Computer sia stato pubblicato in un mondo che oggi è praticamente irriconoscibile, per molti versi ciò contro cui metteva in guardia venticinque anni fa è tutto ciò che poi si è rivelato negli anni a seguire, risultando così essere vicino ad una sorta di analisi sociale del futuro più prossimo e probabile.

Spesso replicati ma mai eguagliati, è stato dunque con OK Computer che i Radiohead sono diventati per la prima volta quello che sarebbero stati poi in seguito, ovvero uno dei più grandi gruppi rock sperimentale inglese che ad oggi hanno venduto 40 milioni di dischi in tutto il mondo.

(articolo scritto da Silvia Daga)

— Onda Musicale

Tags: Radiohead/Nigel Godrich/Brian Eno/Thom Yorke
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