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Jimi Hendrix, il chitarrista Rock con il cuore immerso nel Blues

James Marshall “Jimi” Hendrix nasce a Seattle il 27 novembre del 1942 da madre Cherokee e padre Afroamericano.

Comincia a suonare la chitarra da piccolo ascoltando i grandi bluesman di New Orleans, questa musica lo affascina, il blues scorre nelle sue vene, il suo disagio interno e la sua timidezza , lo porteranno a chiudersi nello studio del suo amato strumento a sei corde.

Da ragazzo comincia ad esibirsi in vari locali e il suo talento si vede subito, tutte le sue preoccupazioni scompaiono non appena sale su un palco, quando ha la chitarra in mano, non c’è n’è per nessuno. Jimi non  passa inosservato,  questo suo dono viene notato, comincia a fare il turnista per vari artisti; uno tra tutti Little Richard, ma questa non è la sua strada, la sua bravura lo penalizzata. Artisti affermati come Richard non amavano concorrenza nell’organico della band, e Jimi era troppo bravo per non spiccare e non mettere in secondo piano la rockstar di turno.

Hendrix vuole proporre un suo progetto suonare la sua musica con la sua Fender componendo suoi brani.

Chass Chandler e l’Inghilterra

Chass Chandler il bassista degli Animals  nota in un locale Jimi mentre si esibisce, gli propone di diventare il suo manager e di esportare  il suo sound in Inghilterra un paese pronto ad accogliere nuovi artisti e nuova musica. Hendrix si fida, la sua avventura comincia a prendere forma. Quando arriva a Londra nel Settembre del 1966 Jimi porta con sé le sue innumerevoli preoccupazioni, una tra tutte quello di non essere accettato, è preoccupato di verificare quanto siano realistiche le sue aspettative.

Ma il suo talento e la naturale predisposizione per il palco lo fanno diventare subito popolare. Il suo look selvaggio e colorito  diventa una furba promozione. La miscellanea di suoni che propone Dylan e quel blues che lo segue sempre, il rock’n’roll e la psichedelia riescono a cambiare le regole stesse della chitarra, che dopo di lui, non sarà più la stessa.

Chandler e Mike Jeffery  pensano  di avviare un trio elettrico. Cominciano le audizioni per vari provini.Tra tutti spiccano due musicisti Noel Redding al basso (che in realtà è un valido chitarrista) e Mich Mitchell alla batteria (il suo maestro è Jim Marshall, quello che fornirà ad Hendrix gli amplificatori adatti a potenziare il suo  sound). Gli allievi di Marshall dovevano imparare un pò di tutto-jazz, musica da big band ed è probabile che anche questo tipo di versatilità, unita alle sue doti personali, abbia colpito Hendrix.

The Jimi Hendrix Experience

Il nome The Jimi Hendrix Experience viene scelto da Marshall e Jeffery e mette subito in evidenza la volontà di proiettare l’immagine di uno stile musicale che esca dai soliti schemi, di una band legata  indissolubilmente al nome del Leader.

Le prime prove ufficiali iniziano il 6 Ottobre del 1966.Il gruppo funziona da subito,ora il problema principale rimane il suono della band.Dopo aver provato ogni tipo di amplificatore disponibile sul mercato britannico Jimi in un suo show prova gli amplificatori della Marshall costruiti da Jim Marshall, Jimi se ne innamora , il suono della sua Fender deve essere accompagnato da questi potenti gioielli sonori.

Hey Joe il primo singolo

Dopo una piccola tournée in Francia che serve a “svezzare” Il trio i The Jimi Hendrix Expierence durante le registrazioni del loro primo album che uscirà nell’aprile del 1967 pubblicano il primo singolo “Hey Joe” il lato B invece sarà una composizione dello stesso Hendrix “Stone Free”. Il singolo arriva al quarto posto. L’autore è un certo Billy Roberts il sound della Band ed il riff iniziale di Hendrix colpisce il pubblico britannico ed insieme a Stone Free la prima realizzazione dell’artista di Seattle ad essere registrata, il trio elettrico comincia a farsi conoscere.

Are you Experienced

Nell’Aprile del 1967 esce il primo album del trio “Are you Experience” il pubblico inglese impazzisce per quei suoni rock blues acidi e l’album sale subito al secondo posto in classifica dietro solo ad I Beatles di “Sgt Peppers”. Composizioni come Purple haze  o Wild Thing entrano dritte nello stomaco degli ascoltatori, questa miscellanea di suoni piace, ed il Trio acquista grazie anche al talento e all’intuito di Chandler una ricca popolarità. L’album si aggiudica 1 disco d’oro e 4 dischi di platino.

Axis: Bold as Love e Electric Ladyland i due album successivi confermeranno il genio artistico di Jimi, e lo porteranno ad acquistare enorme popolarità anche negli Stati Uniti il resto è storia.

Blues

Nel 1994 esce una raccolta a me cara dal nome Blues con in copertina la faccia di tutti i bluesman (da Robert Johnson ad Albert King) che hanno influenzato la furia elettrica di Hendrix.

Hear my Trainin a Comin’ una composizione di Hendrix apre l’album e insieme a Red House e Voodo Child blues danno all’ascoltatore l’impressione che in realtà Jimi oltre che fortemente influenzato dalla musica del Delta, in effetti è stato ed è nato bluesman. Questi continui omaggi alla musica  del Mississippi e quel suo disagio interno, quella coralità espressa in decine di canzoni lo confermano un uomo del blues, un blues sporcato e reso acido con potenti distorsori.

E’il 1992 entro in un cinema di Roma per vedere il Film “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” dell’attore e musicologo Carlo Verdone. Le prime immagini sono quelle di Hendrix che brucia una chitarra, quel fuoco che devasta la sua Fender rappresenta la sua depressione, il suo mal di vivere,  la musica per pochi attimi è riuscita a far volare via le sue paturnie. Jimi sarai sempre un bluesman, ma il Rock ti deve tutto.

— Onda Musicale

Tags: Animals, The Beatles, Bob Dylan, Jimi Hendrix Experience
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