Nel 1966 Chass Chandler, ex bassista degli Animals, durante un’ esibizione al Cafe Wah? – un club di Greenwich Village a Manhattan – rimase stupito dalla performance musicale di un ragazzo afroamericano di nome James Marshall , a tutti noto come Jimi Hendrix.
Quella sera Jimi suonò Hey Joe, una canzone Folk da lui rielaborata in chiave Rock blues. Chandler rimase completamente folgorato dalla sua esibizione e la sera stessa propose al giovane ragazzo di Seattle di diventare suo manager e di andare con lui a Londra, in un ambiente musicale dove sarebbe stato più apprezzato. Hendrix subito confidò al suo nuovo mentore che il suo sogno sarebbe stato quello di conoscere il grande chitarrista blues Eric Clapton e di suonare almeno una volta con i Cream, gruppo di spicco allora in Inghilterra. D’altronde in quegli anni Eric era considerato il più grande talento in circolazione, tanto che sui muri di Londra apparivano scritte come “Clapton is God”.
Il primo ottobre del 1966 il sogno del giovane chitarrista si avverò
I Cream erano stati ingaggiati per una serata al Central London Polytecnic di Regent Street e, mentre Chandler ed Hendrix camminavano nel backstage del concerto, il bluesman di Seattle chiese al suo manager di chiedere ai Cream di suonare con loro un brano di Howlin Wolf ,“Killing Foor”.
Con questo blues Hendrix era solito aprire i suoi concerti e per la sua complessità non era certo semplice da eseguire, ma per il Signor Marshall nulla era impossibile.
Il concerto inizia
Jimi attaccò la sua chitarra all’amplificatore di Jack Bruce e suonò con una facilità disarmante un brano difficilissimo, eseguendolo ad una velocità impressionante, tanto che Eric fece fatica a seguirlo.
I Cream e Slowhand rimasero colpiti dalle virtù artistiche di quel giovane che cominciò a suonare la chitarra con i denti, dietro la schiena, sdraiato per terra. Non ci sono filmati o registrazioni che testimoniano la jam con il famoso trio inglese, solo i racconti di chi condivise il palco con lui e degli spettatori in sala presenti in quel momento storico. Clapton rimase attonito di fronte a tanta bravura e lasciò la scena.
Jimi Hendrix sul palco era una miscela di fisicità e naturalezza e questa sua naturale predisposizione colpì Clapton che in seguito ebbe modo di conoscerlo apprezzando le sue qualità umane e la sua modestia. Hendrix era padrone del suo strumento molto più di tanti suoi colleghi e questa padronanza poteva permettergli di sfruttarlo fino in fondo per raccontare il suo personale mondo musicale.
Slowhand nei camerini cominciò a fumare nervosamente, e disse a Chandler “Cazzo, non mi avevi detto che era così bravo”
Nella sua biografia Clapton parlò di quell’ incontro e disse:
Ricordo di avere pensato questo chitarrista è dotato di una forza straordinaria, una forza da non sottovalutare assolutamente. Inizialmente mi spaventò perché era tutto chiaro, sarebbe diventato sicuramente una star, proprio mentre noi stavamo trovando il giusto equilibrio.”
Il pensiero di Slowhand si rilevò veritiero e, infattim Jimi Hendrix diventò uno dei più grandi chitarristi al mondo, e più volte i suoi lavori superarono in classifica le pregevoli composizioni dei Cream. Tra i due chitarristi nacque una grande intesa e più volte si incontrarono per parlare e la loro rivalità non impedì che l’amicizia si consolidasse. Durante un intervista Clapton elogiò più volte Hendrix, parlando del suo carattere mite e tranquillo e delle chiacchierate a casa sua, dove la conversazione tra i due prendeva quasi sempre pieghe diverse.
Jimi era solito cambiare argomento parlando di dischi volanti e di pianeti color porpora.Non si riusciva a lungo a tenerlo con i piedi per terra.”
Un giorno Eric in un negozio di strumenti musicali a Londra vide una chitarra, un modello che Jimi conosceva bene: una Fender Stratocaster bianca per mancini. Slowhand la comprò per donarla al suo caro amico e gli avrebbe consegnata la sera stessa al concerto degli Sly and Family Stone ma Jimi non si presentò.
Il giorno dopo – il 18 Settembre del 1970 – i giornali riportavano la triste notizia della morte di Hendrix; il più grande chitarrista del mondo era scomparso, e con lui un pezzo di musica volò via.