La ventiseienne pittrice viveva a Kyiv quando è scoppiata la guerra; si è rifugiata dalla nonna in campagna dove ha dipinto l’opera presente nel video di Gilmour & Co.
“Hey Hey Rise Up” dei Pink Floyd è uscito l’8 aprile scorso in digitale e il 15 luglio uscirà nei formati “fisici” CD e 7’’ (qui il nostro articolo). Ma per dare maggiore risalto al messaggio di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina voluto da Gilmour, è stato realizzato anche un videoclip. Il regista Mat Whitecross ha fatto le riprese del video nella stessa fattoria di David Gilmour, nel Sussex, dove è stato registrato il brano.
L’allestimento del set è stato realizzato in un giorno da Janina Pedan, scenografa e designer, nuora di Gilmour per aver sposato Charlie, figlio adottivo del musicista, nato dal precedente matrimonio di Polly Samson (dal 1994 moglie di David) con lo scrittore Heathcote Williams.
Janina Pedan
Nata nel 1984 in Ucraina, Janina Pedan si è trasferita a Londra poco più che ventenne per studiare belle arti alla Goldsmiths, University of London. Dopo ha intrapreso per breve tempo una carriera nel mondo dell’arte. Quando un’amica fotografa le ha chiesto aiuto per un servizio di moda, Janina ha realizzato il suo primo set che, per chi non ha familiarità con il processo, significa gestire qualsiasi cosa, dal lavoro fisico, alla creazione di fondali od oggetti di scena, a compiti più astratti, come considerare i concetti e la relazione all’ambiente.
“Sono molto influenzata dal design e dalla scultura nel mio lavoro, il che significa che spesso realizzo mobili e oggetti scultorei su misura per i miei set”, spiega Janina. “Per me è essenziale passare più tempo in officina che davanti al computer.”
E così nell’allestimento del set per le riprese video, ha pensato bene di inserire un’espressione dell’ampia fioritura artistica figurativa che si sta avendo in Ucraina dopo l’invasione russa.
Sana Shahmuradova
La scelta è caduta sul dipinto “I difensori di Kherson” di Sana Shahmuradova.
Nata a Odessa nel 1996, Sana ha trascorso gran parte della sua infanzia nelle campagne della Podolia. Nel 2014 è emigrata a Toronto, dove ha conseguito una laurea in psicologia presso la York University. Studiava grafica, ma in seguito ha deciso di dedicarsi alla pittura. Nel 2020 si è trasferita nella città che l’ha sempre ispirata: Kyiv.
Sana usa inchiostro e pennello, a volte pastello per creare grafiche su carta o tela. Sana Shahmuradova si trova attualmente presso la nonna in un villaggio di Podillya, dove continua a lavorare ai suoi dipinti.
La fuga precipitosa e il blocco creativo
“Mentre stavano scappando da Kyiv in macchina, i miei amici sono venuti a prendermi. Non ho avuto molto tempo per pensare; sapevo solo che dovevo andare da mia nonna perché era tutta sola in campagna. Ho lasciato Kyiv senza materiali, ma da mia nonna ho ricordato la mia vecchia abitudine di disegnare su ritagli di carta da parati. Ho trovato dei vecchi pastelli e colori a guazzo che mio fratello minore ha lasciato l’estate scorsa e del carboncino.”
All’inizio, non immaginava di riuscire a creare arte. “Il mio cervello si è come bloccato”, ha dichiarato alla Weekend Edition di NPR. “Ho sentito le prime esplosioni e forse mi ci è voluta una settimana per tornare a disegnare”.
Superato il blocco creativo, Sana Shahmuradova ha cominciato e produrre arte inevitabilmente ispirata dalla guerra. Tra i soggetti ricorrenti, una donna che tiene un bambino al petto, mentre figure spettrali raggiungono il cielo.
“Immagino che ci sia questa madre – una madre archetipica o solo una madre normale – che allatta il suo bambino. E ci sono persone che cercano metaforicamente di salvare questa nuova vita, la nuova generazione”.
Alcuni dei dipinti realizzati in questa fase da Sana Shahmuradova sono inviti all’azione, simili a manifesti. Per esempio, in uno chiede al mondo di “chiudere il cielo” sull’Ucraina per fermare gli attacchi aerei della Russia.
“I difensori di Kherson”
“Le donne nude con la bandiera e il carro armato in questo dipinto sono scaturiti dall’impressione che hanno fatto su di me i difensori della città di Kherson. Uno degli uomini è saltato su un carro armato con una bandiera ucraina che sventolava tra le braccia. Sul serbatoio c’è la parola “vaffanculo” scritta in ucraino.”
Il 5 marzo, migliaia di ucraini protestarono contro l’occupazione russa in piazza Svobody a Kherson. “Ammiro il coraggio della gente comune di Kherson, che ha difeso la propria città senza alcun aiuto”, conclude l’artista.
L’opera di Sana Shahmuradova in “Hey Hey Rise Up”
Il dipinto “I difensori di Kherson” ha colpito Janina Pedan che ha voluto riprodurlo sul set del video dei Pink Floyd (si vede bene nella foto di apertura di questo articolo). Sana ne ha mandato una foto a Janina; ma non sapeva che fosse la nuora di David Gilmour.
Le reazioni dell’artista
“Sono molto contenta di essere presente nel video, soprattutto considerando da quanto tempo i Pink Floyd non facevano qualcosa insieme. È certamente un onore e un aiuto. Soprattutto ora che all’estero c’è un atteggiamento ambivalente nei confronti della guerra in Ucraina. Perché presumibilmente tutti ci supportano”; ma questo “presumibilmente” è molto fastidioso. È valore aggiunto per noi quando persone di tale portata fanno una dichiarazione aperta al mondo intero. È un gesto sia pratico, perché si raccolgono soldi per aiutare l’Ucraina, sia morale”, dice Sana.
Secondo l’artista, l’atteggiamento incerto di molti nei confronti della guerra contro l’Ucraina è nato perché gli ucraini non hanno rivendicato la propria storia e “il costante genocidio attuato da Mosca”.
“Ora stiamo facendo un doppio lavoro, spiegando cos’è l’Ucraina e che la Russia è stata a lungo l’aggressore. Eravamo un po’ timidi, imbarazzati a dirlo. I miei amici canadesi non sapevano dell’Holodomor*, ma l’abbiamo avuto tre volte. Ed è stata tutta una carestia artificiale. Per noi è qualcosa di fondamentale. Lo insegniamo a scuola, ma non abbiamo fatto nulla per farlo riconoscere in tutto il mondo, come l’Olocausto, per esempio. E avremmo dovuto farlo, così come avremmo dovuto sottolineare regolarmente che queste azioni furono iniziate dalla Russia ai tempi dell’Impero russo, nemmeno dall’URSS.”
L’opera artistica di Sana Shahmuradova è visibile sul suo profilo Instagram, dove l’artista svolge un’intensa azione di denuncia degli orrori della guerra e di richiesta di aiuti alla popolazione e all’esercito ucraino.
*Holodomor
È una parola ucraina che designa il genocidio per fame di oltre 6 milioni di persone, perpetrato dal regime sovietico, a danno della popolazione ucraina negli anni 1932 – 1933. Secondo gli ucraini, fu una terribile punizione inflitta da Stalin perché accusati di contestare il sistema della proprietà collettiva. Tutte le risorse agricole furono requisite e la popolazione affamata. Un quarto della popolazione rurale, uomini, donne e bambini, fu così sterminata per fame.