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The Dirty Mac, i Tent Show e la nascita di un super gruppo

La formazione dei Dirty Mac si formò in occasione dell’evento creato dai Rolling Stones per il Rock’n’roll Circus.

Il Supergruppo era formato da quattro componenti straordinari, quattro eccezionali musicisti e compositori John Lennon, Keith Richard, Eric Clapton, Mitch Mitchell.

John veniva dai Beatles che da poco avevano pubblicato Il White Album, Keith al basso suonava nei Rolling Stones,  Mich Mitchell era lo storico batterista di Hendrix e Clapton aveva appena terminato la sua esperienza con i Cream. Quattro realtà musicali differenti, quattro geni che si riunivano per suonare del genuino rock blues.

Lo scenario che accolse questo storico gruppo fu un tendone allestito dagli Stones che imitarono il  fenomeno dei “Tent Show in voga negli anni Venti. Gli artisti  presentavano il loro programma che comprendeva spettacoli dove ballerini, cantanti, mangiafuoco si alternavano nelle loro esibizioni.

I Tent Show furono la culla di quelle performance in cui molti cantanti si affermarono nel circuito blues. Gli uomini di fatica e i tecnici montavano la tenda, la brass band, la banda di ottoni, andava a fare un giro in città sponsorizzando a gran voce lo show della sera.

Gli Stones conoscevamo bene la storia del blues, ed ebbero questa grande idea che diventò realtà. Ma adesso diamo spazio al Supergruppo che John decise di formare per l’occasione.

John forma la band

L’idea della scelta dei componenti fu di John che pensò di chiamare la formazione The Dirty Mac imitando il nome inglese del gruppo blues Fleetwood Mac, secondo altri invece  fu un ironico riferimento al pattern musicale Paul McCartney il cui cognome veniva abbreviato in “Mecca”. John invece si presentò con il nome di Winston Leg Thigh.

Il gruppo aveva un potenziale musicale molto alto con una forte componente blues, con la chitarra di Slowhand e la sezione ritmica di Mitchell e Richard che costituivano un forte tappeto per gli assoli di Eric.

Lo show comincia e Lennon con un riff graffiante di Eric attacca a cantare Yer Blue una composizione dei Beatles qui rivisitata in maniera più rock. La chitarra di Slowhand spicca improvvisando un assolo  lungo e ben architettato e Keith e Michtell fanno il loro dovere come sezione ritmica.  Sgorga una Yer Blues più rock e grezza, sporcata dalla chitarra di Eric e dalla impetuosa presenza vocale portata all’esasperazione da John.

I quattro continuano suonando un brano strumentale Whole lotta Yoko una lunga jam blues accompagnata dai vocalizzi di Yoko e dal violinista Ivry Gitli. Una session blues che rimase storica, non certo per i vocalizzi di Yoko, ma per l’abilità dei musicisti che la eseguirono accompagnati dal virtuoso violinista.

Il video della registrazione doveva essere trasmesso dalla televisione ma i costi troppo alti fecero desistere i Stones che non potevano permettersi di pagare un budget così elevato. L’intero concerto divenne disponibile in casetta Vhs solo nel 1996.Altre voci dicono che l’esibizione non andò in onda solo perché gli Stones avevano paura di essere stati  oscurati da altre band che parteciparono allo show, e suonarono meglio, ma tutte queste sono ipotesi, difficile trovare la vera causa.

Una formazione da non dimenticare

In quegli anni le collaborazioni tra musicisti erano frequenti, e i Dirty Mac, seppur ebbero una breve durata, rappresentarono l’unica occasione in cui due componenti dei gruppi più famosi del pianeta Beatles E Rolling Stones suonarono insieme in un’altra formazione. L’avventura continuò come collaborazione solo con Eric Clapton che accompagnò John per il   tour della Plastic Ono Band, ma in realtà tutti noi avremmo voluto che tale esperienza musicale non finisse subito ma continuasse, rilevandosi efficace a livello musicale.

Quattro menti musicali così  eccelse non potevano che tirare fuori tanta creatività. Per un attimo ci hanno fatto sognare, ma si sa, ed è frequente, che il mondo della musica, purtroppo, unisce  e divide.

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton, Keith Richards, John Lennon, Paul McCartney, Mitch Mitchell
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