L’artista si racconta al nostro giornale. Abbiamo intervistato Pappa a proposito del suo nuovo brano “Cercarci di notte”.
-Come descriveresti la tua musica?
In realtà è una domanda che non mi pongo spesso quando scrivo. Cerco di essere il più naturale e trasparente possibile. Ci sono volte in cui durante la produzione dei brani giochiamo e azzardiamo stili e generi ma mantenendo comunque una coerenza con quello che sono. Faccio musica pop senza pretese. C’è chi lo chiama indie, chi indie pop, io la chiamo musica e basta.
-Raccontaci il tuo nuovo progetto
L’ultimo brano uscito si chiama “Cercarci di notte”. È un brano che sicuramente porta con se una bella dose di malinconia, è uno stato d’animo da cui difficilmente riesco a separarmi. Penso che a piccole dosi faccia bene, d’altronde le canzoni che più ci fanno riflettere o commuovere sono principalmente canzoni malinconiche.
-Da dove prendi l’ispirazione quando lavori su nuove canzoni?
Da tutto ciò che mi circonda, che siano persone, cose che leggo, racconti che ascolto, ogni cosa che vivo può trasformarsi in canzone.
In realtà poi l’ispirazione va allenata, più scrivi e più sarà un processo naturale.
-Che tipo di emozioni provi quando incidi un brano e quando invece lo canti dal vivo davanti ad un pubblico?
Quando incido un brano è sempre una bella emozione. Il microfono, le cuffie, registrare i cori, le chitarre mi diverte tantissimo. Poi c’è la parte dove si lavora con la produzione giocando con i suoni, mi sento come un bambino a Gardaland. Dal vivo tutto diventa reale, urli davanti alla gente, mi spoglio di ogni meccanismo di difesa, canto con loro, mi emoziono con loro. Il palco è l’unico posto dove riesco a essere Pappa al 100%…nel bene e nel male.
-Prossimi progetti?
Stiamo finendo di chiudere le canzoni che comporranno l’EP, non vedo l’ora di farvelo ascoltare per intero. A breve uscirà qualcosa di “nuovo”, una versione remix di un brano già uscito l’anno scorso però in collaborazione con Daniele Cabras e i Lionfield.
