John Lennon e Frank Zappa: sarebbe difficile trovare due musicisti con un ego più grande. Impossibile stabilire da dove venisse tutta quella fiducia.
Ad ogni modo, sia Zappa che Lennon condividevano la convinzione nel potere dell’artista. Ai loro occhi, eri veramente prezioso solo se partecipavi attivamente allo sviluppo culturale del mondo. Allo stesso tempo, eri veramente individuale solo se vivevi in un mondo da te ideato.
Lennon una volta ha tenuto un lungo e tortuoso discorso sull’importanza dell’artista alla presenza di Jann S. Wenner, che in seguito ha ricordato la conversazione nel libro Lennon ricorda. Ha espresso il suo odio per i critici evitando coloro che non rispettavano il suo genio. Per illustrare questo punto tutt’altro che modesto, si è paragonato a Frank Zappa, che a quel tempo era praticamente sinonimo di integrità artistica.
Le parole di Lennon:
Zappa è lì che urla ‘Guardatemi, sono un genio, cazzo, cosa devo fare per dimostrarvi figli di puttana cosa so fare e chi sono e non oso Criticare il mio lavoro in quel modo! Tu non ne sai niente!’ Fottute stronzate!. So cosa sta passando Zappa! E mezzo! Me ne sto appena uscendo ora, solo un fottuto inferno. Sono appena stato di nuovo a scuola. Ho avuto insegnanti che mi hanno spuntato e contrassegnato il mio lavoro. Se nessuno può riconoscere quello che sono, allora vaffanculo.”
Quel confronto tra i critici e gli insegnanti di scuola ricorda che Lennon ha sempre avuto problemi con l’autorità
Un famoso piantagrane ai tempi della scuola, Lennon era un semi-delinquente con il gusto di fare il prepotente con i suoi insegnanti; forse per un’innata sfiducia nei confronti di coloro che esercitavano il potere su di lui. Nella vita successiva, quell’aggressività rimase, la sua frustrazione nei confronti di coloro che si consideravano in qualche modo superiori ribolliva sempre sotto la superficie.
È forse per questo motivo che Lennon ha criticato Frank Zappa, di cui è sempre stato cauto pur essendo un fan
“Ammiro un po’ Zappa, ma è un fottuto intellettuale”. Saresti perdonato per aver pensato che fosse un complimento, ma Lennon ha sempre considerato l’intellettualismo come un anatema per la musica rock. Ai suoi occhi, il rock era radicato nell’istinto e nel sentimento, non nella teoria e nella logica. Zappa stava minacciando l’equilibrio.
(articolo di Andrea Esposito pubblicato su moda.webwoman.it)