Il brano “Welcome to the Machine” è contenuto nel disco “Wish You Were Here” dei Pink Floyd e pubblicato nel 1975. Nella canzone viene fatto un grande uso di sintetizzatori che si alternano con le chitarre in un mix di elettronica assolutamente innovativo per l’epoca.
I Pink Floyd sono in piena era post Barrett e Roger Waters ha pienamente assunto il comando e la leadership della formazione. Il risultato è un brano in cui si critica aspramente il mondo dell’industria musicale britannica e più in generale anche il sistema industriale inglese in quello che sarà uno dei temi ricorrenti nei testi del bassista dei Floyd: la protesta e la rabbia.
Il testo della canzone parla del dialogo che avviene fra un giovane cantante ed un rude e arrogante produttore discografico, il quale decide del futuro musicale del ragazzo.
Nel suo insieme si tratta di un pezzo lugubre e piuttosto tetro che inizia con dei rumori industriali che lasciano successivamente spazio alle chitarre ed alla voce, quasi disperata, di David Gilmour. Nel brano non viene mai suonata la batteria.
Ad un certo punto la voce canta “Hai comprato una chitarra per punire tua mamma” (“You bought a guitar to punish your ma”) e è curioso il fatto che è stata proprio la mamma di Roger Waters a regalargli la prima chitarra nel 1957.
Stefano Leto – Onda Musicale
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