I lavori sono durati 10 anni e sono stati spesi circa 5 miliardi di sterline. Dal prestigioso progetto di riqualificazione sono stati creati appartamenti di lusso con il verde dei “rooftop garden” in cima alla centrale, giardini pensili, lusuosi e prestigiosi ristoranti, bar, negozi, palestre, piscine, cinema e il nuovo headquarters della Apple.
La Battersea Power Station è rinata in una sorta di seconda vita
Infatti, il 14 ottobre prossimo questa mitica centrale termoelettrica a carbone sul Tamigi finalmente riaprirà, dopo 10 anni di lavori e 5 miliardi di sterline di investimento. Certo, in una veste rivoluzionaria, assolutamente inedita, anche se dall’esterno sembra sempre la stessa della copertina di “Animals” dei Pink Floyd, con quel maialino volante che nel 1976 sfuggì in aria, bloccò l’aeroporto di Heathrow per una giornata intera, per poi atterrare in un campo di un allevatore in Kent, furioso perché quel pallone gigante gli aveva spaventato le mucche. (leggi l’articolo)
Skyline immutato
Dall’esterno la Battersea Power Station, che fino al 1983 ha fornito un quinto dell’elettricità dell’intera Londra, da Wimbledon a Carnaby Street, anche oggi sembra sempre la stessa. Le quattro statuarie ciminiere bianche, le turbine, il blocco marmoreo dei brick rossi che lo rendono l’edificio a mattoni più grande d’Europa. Ma dentro, a parte le sale di controllo e i pulsanti di azione rimasti in onore del vintage, sarà uno spettacolo: centinaia di appartamenti moderni, magioni di lusso con il verde dei “rooftop garden” in cima alla centrale, giardini pensili, scintillanti ristoranti, bar e vinerie, botteghe e negozi di Hugo Boss, Ralph Lauren, Mulberry e Lululemon, palestre, piscine, cinema, ascensori di vetro per i visitatori affamati della vista della capitale britannica dal tetto della centrale e poi il nuovo quartier generale a Londra degli uffici della Apple. Che nonostante la pandemia e un aumento del lavoro da casa, non ha rinunciato all’investimento.
Una location estremamente trendy, riservata a pochi fortunati
“Molto meglio dei Chelsea Barracks!”, dice al Times Georgia Siri, direttrice delle vendite della Battersea Power Station, riferendosi all’altra candida mecca residenziale poco lontana, dall’altra parte del fiume, nella posh West London. Questa vecchia centrale ora intreccia storia, lusso, stile, l’Art Deco sotto un’ala dell’ex impianto e l’architettura brutalista sotto un’altra. Chi si è voluto trasferire qui, ha prenotato casa fino a dieci anni fa, come il primo dei nuovi fortunati residenti, un ex manager della Disney, che nel 2014 ha preventivamente comprato uno “studio” (ossia poco più di un loft/monolocale) da 955mila sterline, quasi 1,2 milioni di euro.
Il profilo degli acquirenti
La metà dei nuovi proprietari è britannica e l’altra metà straniera. Perché ovviamente ci sono appartamenti retrò con una, due o tre stanze da letto, e in questi casi si arriva anche a un milione e mezzo o due milioni di euro. Fino alle “Sky Villas”: ovvero villette a due o tre piani in cima alla Battersea Power Station, con lisci parquet a spina di pesce, porte e finestre Crittall, balconcini e terrazze, deliziose vasche da bagno di rame, piastrelle “metro”, tetti di vetro, silenziosi “patio”, vista stellare su Londra e soprattutto un placido giardino comune e privato per i pochi fortunati residenti. Per queste magioni bisogna però sborsare fino a 8 milioni di euro.
Dal 1933 fonte di energia per una parte di Londra
La “cattedrale dell’elettricità” realizzata da Sir Giles Gilbert Scott, che con i suoi fumi durante la Seconda guerra mondiale era una manna di orientamento per i piloti dei caccia militari britannici nella nebbia di Londra, è stata sempre un mito per gli inglesi, nonostante la sua funzione apparentemente poco cool e i tanti anni di chiusura. Tanto che quando nel 2013 la centrale riaprì eccezionalmente per un evento della London Open House, 40mila persone si misero in fila soltanto per vedere la sala delle turbine.
La cordata che ha finanziato il progetto di riqualificazione
È stato un consorzio malese, guidato tra gli altri da imprese immobiliari come Sime Darby Property e SP Setia, a prendersi cura di questi 17 ettari di storia nel 2012. Prossimamente, sarà circondata da capolavori avantgarde di Frank Gehry e Norman Foster, perché tutta l’area di Battersea sta cambiando pelle, diventando sempre più cool. Intorno alla Power station, poco lontano dall’avveniristica ambasciata americana a Nine Elms, c’è la palestra di Anthony Joshua, ristoranti chic in riva al Tamigi come l’italiano Fiume, il bucolico Battersea Park e pochi mesi fa ha aperto la nuova estensione della linea metropolitana “Northern” con capolinea proprio Battersea Power Station, avvicinando così la City a una ventina di minuti di viaggio.
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