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Foxtrot dei Genesis: il “disco perfetto” compie cinquant’anni

Foxtrot è il capolavoro assoluto dei Genesis che ha ispirato intere generazioni.

6 ottobre 1972. Un giorno qualsiasi per noi comuni mortali

Rivoluzioni sociali e sconvolgimenti culturali stavano già plasmando il mondo da anni e nell’aria si respiravano particelle a forma di rock, punk e prog. Ma quel giorno avrebbe segnato una pagina indimenticabile nella cultura musicale dell’epoca. Un album vide la luce affacciandosi alla vita, partorito dalle menti geniali ed eclettiche dei membri dei Genesis.

Phil CollinsPeter Gabriel, il chitarrista Steve HackettMike Rutherford e Tony Banks, avevano alle spalle “Nursery Cryme“, lavoro acclamato da pubblico e critica che li aveva portati anche nella nostra Italia riscuotendo inaspettati applausi ed elogi. Ma il bello doveva ancora avverarsi. La magia stava vestendo la band invitandola nel salone reale delle leggende.

Il sei ottobre 1972 uscì “Foxtrot”, l’album che consacrò i Genesis come una delle migliori band progressive d’Europa. Un album dai tratti mitologici e fiabeschi, colmo di riferimenti letterari, biblici e storici che caratterizzeranno anche in futuro la poetica della band. Un’esplosione di tecnicismo e originalità che portò i Genesis finalmente e meritatamente nei piani alti delle classifiche: dodicesimo posto nella Official Albums Chart nel Regno Unito e addirittura al primo posto nella classifica italiana.

Il testo di “Watcher of the Skies”, prima traccia dell’album destinata a divenire un classico d’apertura nei loro concerti, venne concepito sulla terrazza di un albergo di Napoli e segna l’inizio di questo distopico viaggio nei meandri di una umanità ormai estinta. Siamo nelle menti dei Genesis dove tutto è permesso. Canzoni divenute vere e proprie icone come “Time Table”, con il pianoforte magistralmente suonato da Banks, “Can-Utility and the Coastliners” con il testo scritto da Hackett che narra la leggenda nordica di Canuto il Grande o “Get ‘Em Out by Friday”, una vera e propria operetta in cui lo stesso Gabriel cambia voce e accenti a seconda dei personaggi interpretati a conferma dell’unicità ed eccentricità del suo carisma.

L’ascolto di Foxtrot procede intenso e colmo di pathos verso la strumentale “Horizons

In cui Steve dona una malinconica e straziante dolcezza degna figlia del suo genio artistico. È già storia. È già tutto perfetto. Ma con i Genesis non è mai abbastanza. Ed ecco apparire all’orizzonte dell’universo musicale la mitica ed epica “Supper’s Ready”, destinata ad entrare nell’immaginario collettivo del progressive mondiale. Una lunga suite in cui tutto l’estro dei Genesis esplode in un tripudio di colori, passaggi armonici e melodici che hanno disegnato vere e proprie opere d’arte nella tela del tempo. Il tema biblico della battaglia del bene contro il male, Apocalisse che risuona in ogni singola nota di questo brano, considerato da tutti il loro capolavoro assoluto. Un viaggio di due amanti che sconfina anche nel tema iniziale di “Watcher of the Skies” con la suprema vittoria finale del bene, in cui i due protagonisti possono finalmente tornare a casa seguendo in trionfo il “Re dei Re” nella “Nuova Gerusalemme“.

Il sei ottobre del 1972 non uscì soltanto un album di una grande band, ma un fulmine si scaraventò sulla gelida pietra della storia incidendo il nome dei Genesis a ricordo dei posteri

Sono passati esattamente cinquant’anni da quel giorno e la magia contenuta tra quelle note e parole continua ancora oggi a emanare luce e potenza. Un fascino che mai passerà di moda in un mondo che avrebbe davvero bisogno di questa bellezza grondante genialità e sincerità. Dannatamente attuale, “Il trotto della volpe” continua ad affascinare le nostre anime, anime alla ricerca spasmodica di una musica proveniente dall’adito dell’universo. Senza selfie e finzioni emotive.

Foxtrot, con la sua enigmatica copertina disegnata dal grande Paul Whitehead, continuerà ad ispirare le generazioni future per l’eternità. Per il momento si soffia sulle prime cinquanta candeline di questo imponente pezzo di storia della musica. Auguri Genesis! E grazie per averci donato il vostro amore a noi, poveri comuni mortali affamati di sogni e verità. La magia esiste, ascoltare per credere.

Amen.

— Onda Musicale

Tags: Genesis, Peter Gabriel, Steve Hackett, Foxtrot
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