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Jimmy Page e la sua dipendenza dall’eroina: “Ho sempre avuto il totale controllo della situazione”

I Led Zeppelin sono stati un simbolo del rock degli anni ’70 e i loro concerti erano show da tutto esaurito. Jimmy Page, il chitarrista, è stato amato e venerato come uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi. Il tutto mentre la band sfornava un disco più bello dell’altro.

L’uso di droghe da parte di Page faceva parte del suo stile di vita (e di molti altri suoi colleghi), ma lui non ha mai pensato che fosse eccessivo, nonostante il fatto che avesse quasi distrutto la band.

Jimmy Page, l’eroina e un periodo pieno di eventi drammatici

Dopo il successo iniziale dei Led Zeppelin, Jimmy Page lotta a lungo con la dipendenza da eroina. I Led Zeppelin subiscono molti eventi drammatici a metà degli anni ’70.

Il 4 agosto del 1975 Robert Plant è in vacanza in Grecia (isola di Rodi) e sta guidanto un’auto presa a noleggio. Con lui a bordo ci sono sua moglie Maureen con i loro figli e anche Sacarlet, la figlia di Jimmy Page. Robert e Maureen rimangono gravemente feriti al punto da essere trasferiti (tramite jet privato) in una clinica privata nel Regno Unito. Il cantante riporta ferite al gomito e alla caviglia, che lo costringono sulla sedia a rotelle per molti mesi. A causa di questo drammatico evento la band è costretta ad annullare decine di concerti.

Ma il destino crudele è ancora in agguato

E’ il 26 luglio del 1977 e Plant si trova in tour a New Orleans quando riceve una telefonata di sua moglie che gli comunica la morte del loro figlio Karac. Il piccolo muore per un virus intestinale. La morte del figlio di Robert Plant rischia di cancellare tutto, ma tra i 4 ragazzi di Whole Lotta Love c’è lui, il bassista John Paul Jones, che un anno dopo rimette tutto in piedi. Robert ricorda quell’anno difficile, però, anche per l’affetto dei suoi compagni d’avventura. 

John Bonham e Pat sono stati fantastici. Persi il mio ragazzo. Non volevo più far parte dei Led Zeppelin. Volevo solo stare con la mia famiglia.”

Page e il demone dell’eroina

Secondo un articolo del 2019 su Rolling Stone, Jimmy Page ha lottato con la dipendenza da eroina mentre la band lavorava per pubblicare In Through the Out Door (del 1979), anche se il chitarrista era già in grave difficolta molto prima, ai tempi delle registrazioni di Presence (1976).

La morte di “bonzo” è la scintilla per smettere con la droga

Quando John Bonham, il batterista della band, muore (nel 1980), Jimmy Page dichiara che i Led Zeppelin non potevano andare avanti senza di lui. Tuttavia, già prima la band era stata lacerata in due: da una parte Page e Bonham, dall’altra Plant e John Paul Jones. Questi ultimi due, erano i più moderati nell’utilizzo di droga e questo atteggiamento produceva un effetto differente sulla band, con un’ inevitabile ricaduta sulla qualità del lavoro prodotto. Infatti, il disco In Through the Out Door, non è certamente considerato uno dei capolavori degli Zeppelin.

Manca un ingrediente essenziale: la chitarra di Page

L’ardente modo di suonare la chitarra di Page, che era sempre presente in ogni album precedente della band, è assente nel disco, il che contribuisce alla generale mancanza di acclamazione del lavoro discografico stesso. Ma quando a Page è stato chiesto (anni dopo) del suo uso di droghe, il chitarrista londinese ha insistito sul fatto che non si è mai sentito impotente e dominato dalla droga.

Jones e Plant hanno svolto il grosso del lavoro “In Through the Out Door” perché Page e Bonham erano appesantiti dalle loro dipendenze

Le composizioni di Jones e il suono dei sintetizzatori sono molto importanti, ma i dischi degli Zeppelin hanno (ancora) bisogno della chitarra. O meglio, avrebbero. Infatti, gran parte del successo dei Led Zeppelin è attribuibile alla chitarra irresistibile e tagliente di Jimmy Page che è membro fondatore e produttore del disco d’esordio della band. Eppure, Page ha detto a Rolling Stone in un’intervista del 2012, che non ha mai sentito che il suo uso di droghe fosse fuori dal suo controllo.

Mai una volta mi sono sentito fuori controllo. Guardando indietro, suppongo che avrei potuto esserlo, ma non mi sembrava affatto. Eppure sono ancora presente. Per favore, non prendere il mio tono qui come un tentativo spensierato di minimizzare la tragica perdita di così tante persone meravigliose. Ma non ho provato mai alcun sentimento di essere “fuori di testa” quando ero sotto l’effetto delle droghe.”

Dipendenza: Jimmy Page racconta

Page ha affermato che l’uso di droghe non è mai stato un problema che non poteva gestire. Alla fine ha superato la sua dipendenza da eroina, ma ci sono voluti anni. Resta il fatto che Jimmy Page sarebbe potuto diventare un’ icona (ancora maggiore di quello che è) del rock. Inoltre (fortunatamente) Page non è morto come tanti altri suoi illustri colleghi.

Anche durante gli ultimi anni dei Led Zeppelin, la tossicodipendenza di Jimmy Page persisteva

Anche se In Through the Out Door non è il miglior lavoro dei Led Zeppelin, Page è presente per contribuire con il suo immenso talento. Tragicamente, la storia della musica rock è disseminata della morte di musicisti che hanno lottato contro l’abuso di sostanze. Bonham è uno di questi, ma ci sono molti altri artisti che muoiono prematuramente alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70. Page è stato in grado di evitare quel destino, che alla fine lo ha portato a riunirsi con Plant per suonare musica anni dopo che i Led Zeppelin si erano separati.

— Onda Musicale

Tags: Led Zeppelin, Robert Plant, John Bonham, John Paul Jones
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