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La cover della settimana: “C’è un re” dei Folkstone

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“Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno/volano avvoltoi nel cielo blu attorno/avanza il battaglione brilla il ferro e l'ottone/e cadono sull'erba mille bravi cittadini./C'è un re, c'è un re/che non vuol vedere/c'è un re, c'è un re/che non vuol sapere”.

Queste le parole con cui comincia la canzone dei Nomadi intitolata C’è un re, da Gente come noi del 1991, contro la guerra e la sua ipocrisia. Guerra dove sono i potenti a guardare il popolo, che mandano loro stesso, a morire nel fango per dei biechi interessi.

Gente come noi, che contiene anche le ormai classiche Gli aironi neri e Ma che film la vita, è il sedicesimo album in studio dei Nomadi e, purtroppo, anche il penultimo con lo storico leader Augusto Daolio morto per un male incurabile il 7 ottobre del 1992.

Il brano, musiche di Beppe Carletti e Odoardo Veroli, è stato ripreso e coverizzato dal gruppo folk metal lombardo dei Folkstone che lo ripropongono in una versione più arrabbiata e con l’ausilio di strumenti folk quali cornamuse, arpe, bouzouki e tanti altri ancora che utilizzano nei loro live e nei dischi.

Non mancano le chitarre elettriche e la batteria naturalmente! Questa versione è contenuta nell’album Il confine del 2012, quarto disco, ma il gruppo lombardo non è comunque nuovo ad altre cover.

Basti pensare alle versioni di Vanità di vanità di Angelo Branduardi (Damnati ad Metalla del 2010) e Tex dei Litfiba (Oltre … L’Abisso del 2014).

A questo link potete ascoltare la versione originale dei Nomai mentre, a questo, la versione dei Folkstone. Come vi sembra la loro versione?

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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— Onda Musicale

Tags: Litfiba/Angelo Branduardi/Beppe Carletti/Nomadi/Augusto Daolio/Vanni Versini/Folkstone
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