Il 29 marzo del 1943 nasceva in Grecia Evangelos Odysseas Papathanassion, polistrumentista che successivamente diventerà noto col nome d’arte di Vangelis.
Vangelis inizia a comporre all’età di 4 anni ed è quasi completamente autodidatta, si rifiuta infatti di prendere lezioni e tuttora non ha conoscenza base nel leggere e scrivere note musicali. La sua carriera musicale inizia negli anni sessanta quando in Grecia fonda i Forminx, popolare gruppo pop.
In seguito, durante la rivoluzione studentesca, si trasferisce a Parigi e fonda il gruppo Aphrodite’s Child, noto nel panorama rock progressive, assieme ai musicisti Demis Roussos e Loukas Sideras.
La svolta solista è datata 1973, anno in cui scrive le colonne sonore per due film del produttore francese Rossif. Il primo disco da solista è Earth (1973). Successivamente si trasferisce a Londra, città nella quale registra diversi album fra cui Heaven and Hell (1975), Spiral (1977) e China (1979).
In questi anni ha diverse collaborazioni con autori italiani fra cui Cocciante, Baglioni, Milva e Patty Pravo. La sua collaborazione più fruttuosa tuttavia fu quella con il cantante degli Yes Jon Anderson, durante gli anni ’80 e ’90, con cui pubblicherà degli album col nome di Jon & Vangelis.
Nel 1982 vince il premio Oscar per la colonna sonora del film Momenti di gloria; successivamente comporrà le musiche per Blade Runner e 1492 – La conquista del Paradiso, entrambi del regista Ridley Scott.
Il suo stile musicale cambia costantemente durante gli anni ma è comunque incentrato sulla corrente New Age. Vangelis fa spesso uso di strumentazioni elettroniche alternandole a quelle acustiche. Ha diverse influenze rock, per poi passare ad influenze jazz e pop ed infine attestarsi su sonorità più orchestrali e liriche.
Insomma un artista camaleontico le cui melodie sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana soprattutto tramite spot pubblicitari o sigle di trasmissioni televisive. Nel 2016 ha pubblicato il suo ultimo album intitolato “Rosetta”, ispirato dall’omonima missione NASA. Speriamo di poter ascoltare ancora un suo lavoro in futuro.
Renzo Tomasi
