George Harrison (1943-2001) ha sempre sofferto la supremazia compositiva dell’affiatato e collaudato duo Lennon/McCartney all’interno dei Beatles.
Non succedeva di rado che George Harrison chiedesse consigli ai due compagni di band, nella speranza che qualche sua “creatura musicale” venisse approvata e finisse in un loro disco. Durante la sua permanenza nei Beatles ha stentato molto a mettersi in evidenza, cosa che gli è riuscita piuttosto bene una volta svincolatosi da Lennon e McCartney, durante la sua notevole carriera solista.
“Taxman” e l’aiutino di Lennon
In particolare, una delle sue prime composizioni più famose, “Taxman” (contenuta in Revolver del 1966), ha beneficiato di alcuni suggerimenti di Lennon, che scrive alcune strofe per lui. Il risultato è stato l’approvazione del brano con il privilegio di essere addirittura la prima canzone contenuta nel disco. Taxman è un sarcastico e sagace attacco al sistema fiscale britannico nonchè una delle prima occasioni per mettersi in evidenza all’interno dei Fab Four.
La canzone ispirata da sua madre
“Piggies” è un’altra canzone di satira politica. E’ contenuta nel nono disco dei Beatles, pubblicato nel 1968, il cosiddetto “White Album“. Come Taxman la canzone risale al 1966 e, pur essendo accreditata ad Harrison ha beneficiato di un aiuto di John Lennon e anche della madre di George, la signora Louise French. Il contributo di quest’ultima, come ricordato dal George stesso, avviene in un momento di blocco, in cui lui non trova una rima, e Louise gli suggerisce le parole “What they need is a damn good whacking!” (“Bisognerebbe impiccarli”, dove il verbo assume nel linguaggio gergale il significato di “fustigare”).
“Sono nato a Liverpool nel febbraio 1943. Mio padre era stato marinaio, ma allora guidava gli autobus. Mia madre veniva da una famiglia irlandese di nome French”
Piggies non riceve critiche particolarmente favorevoli
Il critico musicale britannico Ian MacDonald (1948-2003) definì la canzone «una macchia imbarazzante» nella discografia di George Harrison, mentre il musicologo amaricano Alan Pollack ha considerato fastidioso il suo arrangiamento; Luca Biagini, curatore del sito Pepperland, ha affermato che questa canzone è ben fatta musicalmente, ma non liricamente. Stephen Thomas Erlewine, critico musicale di AllMusic, ha giudicato questa traccia ridicola, mentre si è profuso in complimenti nelle altre composizioni di George Harrison. Il Rolling Stone Magazine ha detto che, su Piggies, il “beatle calmo” si mostra compiaciuto di sé, e che, nella scaletta, la scelta di metterla dopo Blackbird è stata fantastica. L’editore David Harris, in una recensione del White Album scritta principalmente da musicisti, afferma che Piggies è abbastanza buona, ma che George avrebbe dovuto accreditare sua madre e John Lennon fra gli autori della canzone.
Il brano non verrà ricordato come un capolavoro, anzi
Anche se George ha dato il suo apporto alla produzione dei Beatles, la considerazione che gli altri avevano di lui come compositore non era altissima. D’altronde, va considerato che doveva competere con una delle coppie più prolifiche della storia della musica. Tuttavia, la canzone ha un certo impatto, in gran parte dovuto dal lessico di Louise French, sua madre.
Il vero interesse di Harrison era la pace dell’anima
È vero che Harrison era molto più interessato alla pace interiore che alla conquista del mondo e, infatti, ha chiarito la cosa in canzoni come “Taxman” e “Piggies“. Entrambi scritti nel 1966, il primo avrebbe trovato una casa necessaria nel vasto disco della band Revolver. Tuttavia, ci sarebbero voluti altri due anni prima che “Piggies” trovasse una casa in The White Album. Come la precedente traccia, la canzone presenta parte dell’umorismo notoriamente acido di Lennon, poiché ha tentato Harrison di incitare direttamente l’establishment politico. In qualità di leader de facto della band, Lennon convince Harrison ad aggiungere i nomi di Harold Wilson ed Edward Heath – rispettivamente i leader del partito laburista e del partito conservatore dell’epoca – e il duo divenne la prima persona reale ad essere nominata in una canzone dei Fab Four.
Il contributo della madre di George
“‘Piggies’ è un commento sociale. Sono rimasto bloccato per una riga nel mezzo fino a quando mia madre non ha inventato il testo, ‘Quello di cui hanno bisogno è un colpo dannatamente buono’, che è un modo semplice e carino per dire che hanno bisogno di un buon nascondiglio. Doveva fare rima con ‘appoggio’, ‘mancanza’ e non aveva assolutamente nulla a che fare con i poliziotti americani.
W la mamma (come direbbe Bennato)
Ovviamente, non è la prima volta che le madri provano i loro sentimenti attraverso le canzoni dei loro figli. “Julia“, presente anch’essa nel White Album, rappresenta il lamento di Lennon per il fatto di non vivere con sua madre e per averla persa tropo presto. Anche Paul McCartney beneficia dell’aiuta di sua madre nella realizzazione della magnifica Let It Be. Come rivela lo stesso Macca, la canzone prende ispirazione da un suo sogno, in cui avrebbe parlato con la madre Mary, deceduta quando lui aveva 14 anni, a seguito di un cancro. In quel periodo vi erano molte tensioni nei Beatles, così Mary disse a Paul di lasciare correre, appunto Let it Be.
Harrison è restio a menzionare la sua famiglia
Harrison menzionava raramente la sua famiglia nelle canzoni, e questa è una delle poche volte in cui il chitarrista si è veramente aperto sulla sua vita personale. Tuttavia, la canzone sarebbe diventata ancora più famosa per un altro paio di motivi. Durante le sessioni di registrazione, Harrison suonava per la prima volta la melodia di “Something” insieme a Chris Thomas. L’ingegnere a tale proposito ricorda: “mentre George e io stavamo tintinnando su questo clavicembalo, lui ha iniziato a suonarmi un’altra nuova canzone, che in seguito si è rivelato essere “Something“. Ho detto: ‘È fantastico! Perché non facciamo quello invece?’ e lui ha risposto: ‘Ti piace, pensi davvero che sia buono?'”
L’inquietante interesse di Charles Manson per “Piggies” (ma non solo)
“Piggies” sarebbe salita agli altari della cronaca anche per l’interesse del criminale e assassino americano Charles Manson, il mandante della strage di Cielo Drive (California) in cui venne barbaramente uccisa Sharon Tate (giovane moglie di Roman Polanski) e altre quattro persone. (leggi l’articolo) Il 9 agosto del 1969, dopo il massacro nella villa, vennero lasciate sulla porta e sul frigorifero le scritte (fatte con il sangue) “PIG” e “Helter Skelter“.
La strage degli innocenti
Manson è il mandante e il capo dell’eccidio (ma non fra gli esecutori materiali) e decide di iniziare una guerra razziale con l’omicidio di celebrità di alto profilo. Il criminale avrebbe inteso la canzone Piggies come un grido di guerra, interpretandola erroneamente come una chiamata alle armi, presumendo che i “Piggies” menzionati nel testo fossero dei bianchi condotti al massacro. Per questa ragione gli assassini (i componenti della cosiddetta Family) avrebbero scritto PIG e Helter Skelter, intrecciando (loro malgrado) per sempre i Beatles con un momento tanto oscuro e crudele della storia di Hollywood.