Musica

Jerry Lee Lewis, il Killer non c’è più. E già ci manca

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Jerry Lee Lewis ci lascia dopo 87 anni, alcuni dei quali passati a sconvolgere la storia della musica rock. La sua musica ha lasciato il segno e ha plasmato più di una generazione.

Jerry l’arrogante

Jerry Lee Lewis è stato il più selvaggio e violento pianista di R&R, ma anche la personificazione dello spirito del rock. Di sé diceva di essere uno dei punti di riferimento della musica, insieme ad Hank Williams e pochi altri.

E in effetti, forse è stato l’unico in grado di fare la sintesi perfetta tra R&R, R&B, Country & Western e Boogie Woogie (e Gospel, Honky Tonk…) per restituire un prodotto che sembrasse perfettamente nuovo.

Prima del rock

Nasce nel 1935, il 29 settembre, in Louisiana, a Turtle Lake. Già da bambino si interessa alla musica suonando la chitarra, ma fin da subito – durante il Natale del 1944 – scopre il pianoforte. E non lo lascerà più.

All’inizio ci furono le funzioni in chiesa, durante le quali cantava e suonava. Ma poi i primi concerti, già alla fine degli anni ’40. Jerry era appena un adolescente. Nel 1950 vince un concorso che lo porta a suonare country, regolarmente, per la stazione radio WNAT.

A 17 anni si innamora di una ragazza, ma il padre di lei non lo vede di buon occhio (puoi capire, faceva il musicista!). Quindi? Quindi Jerry e Dorothy si sposano. Così, su due piedi e mentendo alla legge. E la cosa più buffa è che questa responsabilità lo porterà ad iscriversi ad una scuola cattolica per studiare da predicatore. Ci starà sei mesi. Il “demonio” del Rock ‘n’ Roll ha preso il sopravvento.

Durante il rock

Elvis ha cambiato il mondo. Il suo ingaggio con la Sun Record, e ciò che ne è conseguito, è ormai leggenda. Ma all’epoca era un’opportunità.

È così che Jerry Lee Lewis sale sul podio. Si presenta alla Sun, da Sam Phillips, e incide un paio di brani che verranno apprezzati dal pubblico delle locali stazioni radiofoniche. È nata una stella pazza.

Tra l’altro, nello stesso periodo, la Sun confeziona e impacchetta Carl Perkins e Johnny Cash. Ci sono un paio di scatti che vedono loro, Jerry Lee ed Elvis suonare insieme. Il “Million Dollar Quartet”. Il primo singolo, all’inizio, non vende granché. Whole Lotta Shakin’ Goin’ On viene anche censurata per i suoi sottintesi sessuali.

Ma poi c’è la santa tv. Allo “Steve Allen ShowJerry Lee Lewis fa il suo spettacolo, e il brano balza al terzo posto della TOP 40 di Billboard. Sei milioni di copie vendute. Sei.

Da qui è tutta discesa

I concerti non si contano più e così i successi. In questo periodo diventa “The Killer”. Parte della sua fortuna è dovuta sicuramente al suo modo di suonare: note scagliate a velocità supersoniche e una straripante presenza scenica, pur suonando il pianoforte.

Poi esce Great Balls of Fire, che resta per ben cinque settimane al secondo posto della TOP 40. È il 1958. Da lì a poco ci sarà “the day the music died”.

Il declino

Nel 1959 Buddy Holly muore precipitando da un aereo, insieme a Ritchie Valens e Big Bopper. Nello stesso periodo, Elvis parte per il militare – di stanza in Germania – e di fatto tornerà un’altra persona. Little Richard decide di iscriversi in seminario. Insomma, sembra che l’unico Re del R&R sia proprio Jerry Lee Lewis. Ma Jerry aveva un piccolo problema.

Non sto a contarvi il numero di mogli (sì, lo faccio. Sono state 7), ma a noi interessa la terza. Si chiama Myra Gale Brown e, quando la sposò, lei aveva 13 anni ed era la figlia di suo cugino. Apriti cielo.

Arrivato a Londra per una tournée, nel 1958, la stampa lo scopre e Jerry Lee Lewis viene additato come pederasta incestuoso. È la fine. La stampa di tutto il mondo lo distrusse. E così passò il tempo. La musica country prima; il revival in Europa a metà degli anni ’60; un film sulla sua rocambolesca vita (tra droga, alcol e donne).

Jerry Lee ha dato tantissimo alla musica rock, basti pensare al modo in cui Elton John suona il suo strumento. Senza di lui non ci sarebbero stati gruppi travolgenti come i Rolling Stones e The Who. Non ha mai voluto abbandonare la musica e lei lo ha ringraziato rendendolo immortale.

— Onda Musicale

Tags: Elvis Presley/Buddy Holly/The Rolling Stones/Elton John/Little Richard
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