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Jerry Lee Lewis: ricordiamolo con 10 dei sui dischi più belli

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La recente scomparsa di Jerry Lee Lewis ci ha fatto capire come la musica sia – davvero – adesso priva di uno dei suoi grandi protagonisti.

Infatti, se molte star della musica attraversano periodi di “alti e bassi” questo non si può dire del grande Jerry Lee Lewis, che ha sfornato una serie di capolavori dopo l’altro. Jerry Lee Lewis è stato il più selvaggio e violento pianista di R&R, ma anche la personificazione dello spirito del rock. Di sé diceva di essere uno dei punti di riferimento della musica, insieme ad Hank Williams e pochi altri.

Vogliamo ricordarlo con dieci dei suoi dischi più belli.

10. Mean Old Man (2010)

Dopo il suo album di duetti Last Man Standing (del 2006), la proposta musicale di Jerry è un altro disco ricco di celebrità in cui le figure degli ultimi 60 anni di musica fanno la fila per condividere il microfono con lui. Ci sono Beatles, Rolling Stones, Bruce Springsteen, Willie Nelson, Chuck Berry, Eric Clapton, Van Morrison e molti altri. E sembra che tutti si divertano, anche se (probabilmente) lui non ha realmente bisogno di nessuno di loro. La sua ultima, struggentemente magnifica versione solista di Miss The Mississippi And You vale da sola il prezzo del disco.

9. Young Blood (1995)

Proprio quando sembrava che la sua carriera potesse essere solo fatta da album live e compilation di vecchio materiale, Jerry (che ha 60 anni) pubblica un nuovo LP in studio che riscuote un grande successo, forse oltre le aspettative. La passione di Jerry per una cover classica di Hank Williams emerge con una versione martellante di I’ll Never Get Out Of This World Alive. Una delizia (forse) inaspettata.

8. Old Time Religion

Nel 1970, abbandona per un breve periodo il rock’n’roll e registra questo disco su nastro nel dicembre dello stesso anno in una chiesa vicino a Memphis mentre si faceva strada attraverso una serie di canzoni gospel come There’ll Be Peace In The Valley, The Old Rugged Cross e On The Jericho Road, alcuni dei quali li aveva già eseguiti con il Million Dollar Quartet nel ’56. Uno scorcio affascinante di lato sconosciuto di Jerry Lee Lewis.

7. Another Place, Another Time (1968)

Jerry ha inciso canzoni country sin da Crazy Arms del ’56, ma questo album storico lo ha aiutato a ridiventare una vera star del genere country. Realizzato in soli due di registrazione, è un capolavoro a tutti gli effetti. La title track e What’s Made Milwaukee Famous (di Glenn Sutton) entra prepotentemente nella Top 5 di Billboard e riporta Jerry alla coscienza pubblica degli Stati Uniti. Disponibile come disco doppio con She Still Comes Around (To Love What’s Left Of Me).

6. Jerry Lee Lewis (1958)

È l’album di debutto di Lewis. Il punto di inizio di una carriera straordinaria. Pubblicato dalla Sun Records proprio mentre scoppia il suo scandalo matrimoniale durante il disastroso tour inglese, ha seguito lo schema degli LP di quei giorni: il nuovo singolo (High School Confidential), uno dei suoi recenti successi (Whole Lotta Shakin’ Goin’ On) e alcune famose cover (Don’t Be Cruel, Jambalaya (On The Bayou)). Tratto da varie sessioni della primavera del 1958, è una potente capsula del tempo di come appariva il mondo di Jerry appena prima che il tetto crollasse.

5. Memphis Beat (1966)

Dopo sette anni produttivi alla Sun Records, nel 1963 Lewis si trasferisce alla Mercury’s Smash (una divisione della Mercury Records). Memphis Beat è stato il prima di una serie di ottimi album prodotti dalla etichetta americana, anche se non esattamenete un grande successo commerciale. Disponibile come disco doppio con Country Songs For City Folks.

4. Rockin’ My Life Away – The Jerry Lee Lewis Collection

Prodotto da Bones Howe nel 1979, il disco mescola i rocker trainanti (Don’t Let Go) con il soul degli anni ’60 (Everyday I Have To Cry) e i lamenti honkytonk (Good Time Charlie’s Got The Blues). Questo è il contenuto del disco. Un mix ben riuscito e godibilissimo.

3. Killer – The Mercury Years Volume Three 1973 – 1977

Il ritmo di lavoro di Jerry Lee durante il suo periodo con la Mercury Records era formidabile – cinque album di nuovo materiale solo nel 1969 – e il ritmo rallentò a malapena negli anni ’70. Questa bella compilation spazia da Honey Hush aI Can Help. Per proseguire con la magnificenza di Meat Man, alla fine del quale Jerry urla: “Meat man, you mother!“. Nel frattempo glam, prog e punk fatto notizia (e successo), ma il Killer continua a segiora la sua rotta.

2. Up Through The Years 1956-1963

Durante la sua permanenza alla Sun Records, non solo ha definito un modo nuovo di suonare il pianoforte rock’n’roll, ma ha affrontato gli standard country, hillbilly, R&B, blues, gospel, vaudeville e qualsiasi altro genere musicale non convenzionale. Infatti, uno dei maggiori lavori dell’era del rock’n’roll è considerato (e apprezzato) con l’uscita di questo disco.

1. Live At The Star-Club, Hamburg (1964)

Un album sontuoso, con Jerry Lee (sostenuto da The Nashville Teens) che suona davanti ad una folla selvaggia di rocker di Amburgo il 5 aprile del 1964. Gli LP dal vivo raramente catturano la reale eccitazione derivante dall’esibizione ma in questo disco avviene esattamente il contrario.

Nella biografia autorizzata “Jerry Lee Lewis: la sua storia” si racconta che il pubblico era così esaltato che la polizia dovette impedire che la gente saltasse direttamente sul palco. A quel punto, Lewis diede un calcio allo sgabello del piano, spruzzò del gas da una bottiglia di Coca-Cola sotto il coperchio alzato del piano, accese la fiamma e continuò a suonare “Great Balls of Fire”. Successivamente disse: “Mi piacerebbe vedere un fottuto figlio di puttana seguirlo“. Questo disco viene generalmente considerato dai critici, uno dei più grandi album di rock and roll dal vivo della storia della musica.

(fonte mojo)

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton/The Rolling Stones/The Beatles/Jerry Lee Lewis
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