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Roger Waters interviene sull’ipotesi di annullamento dei suoi concerti in Germania nel 2023

Le memorie del vecchio Roger

Agli inizi di ottobre, il Sindaco di Monaco Dieter Reiter (esponente SPD) si disse irritato della concessione dell’Olympiahalle per il concerto di Waters del 21 maggio 2023.

Nell’estate 2018, il Sindaco Reiter aveva affermato che “Waters non è più il benvenuto a causa della sua identificazione con il movimento di boicottaggio israeliano, almeno in parte antisemita, BDS”. Un chiaro veto contro ulteriori suoi concerti nell’Olympiahalle della città.

Ludwig Spaenle

Lo scorso ottobre, anche il commissario per l’antisemitismo del governo statale bavarese Ludwig Spaenle (CSU) ha chiesto la cancellazione del concerto se Waters non si fosse allontanato dal movimento BDS.

Miriam Heigl

E ancora: “Roger Waters suona spesso la tastiera degli stereotipi antisemiti; anche nel contesto dei suoi concerti”, ha affermato Miriam Heigl, capo del Dipartimento per la democrazia della città di Monaco.

La risposta di Roger Waters

A tutte queste dure prese di posizione, Waters risponde adesso rivendicando il suo ‘credo’ e la sua libertà di espressione. Questo il lungo testo diffuso sui canali social dell’artista:

“Cari fan tedeschi,

Ho sentito che circola una voce secondo cui potrei non venire in Germania nel corso del mio tour europeo, a causa dell’opposizione della lobby israeliana. SCIOCCHEZZE! NON SALTERANNO I MIEI CONCERTI IN GERMANIA PER NULLA AL MONDO!

Il Sindaco di Monaco di Baviera e alcuni membri dei partiti politici Verdi e SPD e alcuni altri portavoce della lobby israeliana mi hanno diffamato, accusandomi di essere un antisemita e anche un difensore di Putin. Io non sono niente di tutto questo. Non lo sono mai stato e non lo sarò mai.

Sono tuttavia noto per essere un appassionato sostenitore dei movimenti pacifisti

in generale e, in particolare, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948. Quel documento ha 30 articoli, sono prontamente disponibili, se non li avete letti per favore fatelo. In particolare Olaf Scholz (attuale Cancelliere federale, n.d.r.), il Sindaco di Monaco e il resto della classe dirigente politica tedesca.

Ciò che sconvolge queste persone è che, insieme alla Dichiarazione Universale a cui mi riferisco, sostengo la parità di diritti umani per tutti i miei fratelli e sorelle in tutto il mondo, indipendentemente dalla loro etnia, religione o nazionalità.

Ciò significa che sostengo i diritti umani fondamentali per tutti voi, compresi Olaf Scholz e il Sindaco di Monaco,

nella stessa misura in cui sostengo i diritti umani fondamentali per tutti i popoli del Levante, un’area che comprenderebbe quelli che ora sono chiamati Israele, Palestina, i territori occupati e Gaza.

Il problema è che l’intera area è gestita con la forza come un’impresa colonialista di coloni che praticano l’apartheid appartenenti ad un gruppo etnico/religioso, lo Stato ebraico di Israele; a scapito dei diritti umani fondamentali, compresi ma non limitati al diritto alla vita e alla proprietà, di tutte le persone indigene o meno che compongono la popolazione di tutte quelle terre, ma che non sono di fede ebraica.

Questo è inaccettabile. Se il vostro governo lo ritiene accettabile, o se lo accettate, chiedetevi questo: come vi sentireste se foste voi? Vostra madre, vostro padre, vostro figlio, vostra figlia, la vostra casa, la vostra terra, il vostro ulivo che il vostro bisnonno ha piantato centinaia di anni fa?

La vostra classe dirigente e i vostri media vogliono vietarmi di portare il mio messaggio di amore, pace e rivoluzione per arricchire le vostre vite.

BENE, STO ARRIVANDO, e insieme solleveremo il tetto su questa farsa, questo guardare dall’altra parte, mentre un gruppo etnico commette un lento genocidio su un altro.

Quando Elie Wiesel, descrivendo l’olocausto, disse: “Rimanere in silenzio e indifferenti è il peccato più grande di tutti” forse si sbagliava; forse un peccato ancora più grande è restare a guardare e applaudire.

BÈ, IO NON SONO INDIFFERENTE; CERTAMENTE NON APPLAUDO E NON RIMARRÒ IN SILENZIO E VENGO IN GERMANIA!”

I biglietti per il concerto di Monaco di Baviera del 21 maggio 2023

Le rose bianche di Roger e Kamilah

Il post è accompagnato da un’immagine composita illustrata dalla frase: “Nel 1933 a Berlino i nazisti bruciavano libri; invece nel 2018 a Monaco Roger e Kamilah Waters deponevano rose bianche sulle tombe di Sophie e Hans Scholl e Christoph Probst.” La scelta delle rose bianche non fu casuale.

Hans e Sophie Scholl

I fratelli Hans (nato nel 1918) e Sophie Scholl (nata nel 1921) sono stati due attivisti tedeschi, impegnati nella lotta al nazismo. Entrambi da giovanissimi entrarono a far parte della Gioventù Hitleriana, come imponeva il regime. Ma il loro entusiasmo si spense quando realizzarono quale fosse la vera natura del movimento.

Da lì in poi presero parte all’azione anti-nazista, fondando nel 1942 il gruppo della Rosa Bianca. Il loro scopo era quello di opporsi in maniera non violenta al Terzo Reich attraverso la resistenza passiva e la pubblicazione di opuscoli volti a diffondere i principi della Resistenza.

Distribuivano volantini all’Università di Monaco di Baviera, quando i fratelli Scholl furono denunciati alla Gestapo e decapitati, dopo solo tre giorni di carcerazione, il 22 febbraio del 1943.

Christoph Probst

Nato da una famiglia benestante, il giovane Probst frequentò dal 1935 il Neues Realgymnasium di Monaco di Baviera assieme all’amico Alexander Schmorell. Questi successivamente entrerà nel gruppo della Rosa Bianca.

Concluso il diploma, fu costretto a entrare nel Reichsarbeitsdienst, corpo ausiliario tedesco della Wehrmacht, compito che svolse nella Luftwaffe a Oberschleißheim nel Land della Baviera. Una volta sposato e con figli, Christoph entrò attivamente nella Rosa Bianca soltanto in un secondo momento poiché riteneva indispensabile occuparsi della sua famiglia.

Dopo l’arresto di Hans e Sophie Scholl il 19 febbraio 1943, Christoph subì l’arresto a Innsbruck mentre cercava di visitare la figlia Kaja, appena nata, la moglie malata e l’altro figlio. Durante il processo farsa cercò di difendersi e anche Sophie e Hans Scholl lo difesero. Nonostante ciò, il 22 febbraio 1943 la ghigliottina si abbatté su di lui nel cortile della prigione di Stadelheim di Monaco di Baviera.

“no one ever disappears you never hear their standard issue kicking in your door”

La nota di Roger Waters e l’immagine dei libri bruciati e della deposizione di rose bianche sono completate da un audio. È un loop con la frase “no one ever disappears you never hear their standard issue kicking in your door” ripetuta per 66 secondi. Si tratta di un verso di “The Gunner’s Dream”, dall’album “The Final Cut” (1983); tradotto, è “dove nessuno muore, dove non senti più nessuno che con equipaggiamento scalcia alla tua porta”.

È “il sogno dell’artigliere”; il sogno di pace e della libertà di espressione che Hans, Sophie e Christoph pagarono con la vita a Monaco di Baviera e che Roger rivendica oggi nella stessa città.

Il post di Roger Waters si può leggere/ascoltare/vedere qui. Già nel 2019 il musicista si rivolse ai tedeschi: qui l’articolo.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd
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