Il 10 novembre, Gianluigi Trovesi sarà ai Voltoni del Guazzatoio in trio con Roberto Bonati al contrabbasso e Marco Remondini al violoncello. Il concerto in sostituzione della data degli NRG Bridges del 6 novembre
Sospeso per cause di forza maggiore il concerto degli NRG Bridges, Gianluigi Trovesi salirà comunque sul palco dei Voltoni del Guazzatoio giovedì 10 novembre alle 19,30 con due grandi amici di sempre: Roberto Bonati al contrabbasso e Marco Remondini al violoncello. Già unici archi del pluripremiato Ottetto di Trovesi, un progetto che ha preso l’avvio ai primissimi anni ‘90 e che ha fatto moltissimo parlare di sé fino a qualche anno fa, Bonati e Remondini hanno costruito nel tempo un’intimità musicale con Trovesi. Assieme torneranno a viaggiare lungo le suggestioni dei suoni del Mediterraneo tanto cari all’Ottetto per incontrare la ricerca musicale di ciascuno in un melting pot fatto di passione, raffinatezza ed ironia.
Gianluigi Trovesi: biografia
Nativo della provincia di Bergamo, sassofonista, clarinettista e compositore, ha studiato clarinetto e armonia, contrappunto e fuga con il maestro Vittorio Fellegara.
Da subito impegnato in un’attività differenziata e multiforme, ha suonato in complessi di musica accademica e in orchestre da ballo, anche se la sua passione è stata da sempre quella per il jazz. Trovesi è infatti, a tutt’oggi, un jazzista polivalente: i suoi strumenti preferiti sono clarinetto e sassofono. In qualità di compositore, nel corso degli anni ha saputo trovare una sua cifra espressiva ben nota tra gli appassionati, mescolando il jazz in tutte le sue forme a suggestioni della musica folkloristica e popolare italiana.
Nel 1977 ha iniziato la sua carriera da leader, come si dice in gergo jazzistico, fondando un trio con Paolo Damiani al basso e Gianni Cazzola alla batteria. Il primo LP pubblicato con questa formazione s’intitolava “Baghét” e uscì un anno dopo la creazione del gruppo. I riconoscimenti furono immediati: il disco ricevette il Premio della Critica Discografica italiana. Contemporaneamente Trovesi vinse il primo premio nel Concorso Nazionale per Sassofono e Clarinetto, ed entrò a far parte della Big band della RAI di Milano come primo alto e primo clarinetto. Nel corso del decennio degli ottanta, Trovesi vinse per due volte il referendum “Top Jazz” indetto tra i lettori della prestigiosa rivista specializzata “Musica Jazz”: il primo nel 1985 per il suo album “Dances”, e il secondo nel 1988 come miglior musicista jazz italiano dell’anno.
Roberto Bonati: biografia
Compositore, contrabbassista, direttore d’orchestra. Nato a Parma nel 1959, deve la sua formazione allo studio del contrabbasso, agli studi letterari e di Storia della Musica. Studia composizione con Gianfranco Maselli e Herb Pomeroy, direzione d’orchestra con Kirk Trevor. Presente sulla scena italiana dal 1980, ha al suo attivo una lunga esperienza come solista e leader di propri ensemble, oltre venti anni di collaborazione con Giorgio Gaslini e con Gianluigi Trovesi, e all’interno di prestigiose formazioni cameristiche (Ensemble Garbarino e Quartettone) e sinfoniche (orchestre della Rai di Milano e Torino).
Ha effettuato numerose tournée in Italia e in Europa e ha suonato e/o tenuto workshop in Europa, Stati Uniti, Canada, Cipro, Messico, Tunisia, Marocco, Cina, Egitto, Mozambico, Kenya, Etiopia, Lituania, Turchia, Sud Africa. Dal 1996 è Direttore artistico di ParmaFrontiere e ParmaJazz Frontiere e dal 2002 è docente di Composizione Jazz e Improvvisazione e responsabile del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali presso il Conservatorio A.Boito di Parma.
Nel 2011 fonda l’etichetta discografica ParmaFrontiere e pubblica, in trio con Alberto Tacchini e Roberto Dani, “Bianco il vestito nel buio”, un progetto nato da una commissione del Verdi Festival.
Roberto Bonati ha maturato negli anni una scrittura molto particolare, approdando ad una sintesi dei molteplici linguaggi musicali che ha frequentato; la sua musica attinge costantemente alla contemporanea e al jazz, un jazz che non è mai genere ma linguaggio, raffinato e capace di costruire intensi pannelli emotivi restituendo in chiave differente poesia e cultura, grazie anche ad un particolarissimo uso della vocalità.
Marco Remondini: biografia
Si diploma in violoncello nel giugno 1990. Fa parte del Trapezomantilo con N. Negri, S. Guiducci e R. Biancoli e con questa formazione vince il Jazz Contest nel 1991 e incide quattro Cd.
È membro della Scraps Orchestra, gruppo cantautoriale con tre cd all’attivo (l’ultimo e il prossimo editi da il Manifesto), una vittoria al Festival di Recanati del 1999, la collaborazione con Dario Fo, Lella Costa, Alda Merini, Piero Nuti e Adriana Innocenti. Nel 1991 è chiamato da Gianluigi Trovesi nel Trovesi Octet che ultimamente incide per l’ECM. Lavora poi con Trovesi in altri progetti, tra i quali Acquerello (con Coscia, Guiducci e l’attore Franceschini), Trovesi all’Opera (con la Filarmonica Mousikè, dove ha curato parte degli arrangiamenti).
È entusiasta quando riesce ad abbinare la musica al Teatro, alla Pittura, all’Immagine, alla Danza,… ai Burattini. Ha un suo progetto, “ASYMETRIQUE”, con all’attivo due Cd, che porta in giro come “solo” o con l’aggiunta di uno o più strumenti, uno o più ballerini, … voce “recitante” e cantato o meno, nonché un Duo col trombettista Massimo Greco con il quale condivide il lavoro “Note da Cinema”.
ParmaJazz Frontiere Festival
ParmaJazz Frontiere Festival, giunto quest’anno alla sua XXVII edizione, è l’appuntamento annuale con la frontiera dei suoni e le proposte elaborate dal direttore artistico Roberto Bonati. Fra il 17 Settembre e il 10 Novembre la città di Parma e i suoi luoghi quali Casa della Musica, Complesso Monumentale della Pilotta-Teatro Farnese e Voltoni del Guazzatoio, Ridotto del Teatro Regio, Abbazia Di Valserena-CSAC, Ape Parma Museo, Lenz Fondazione, Dallara Academy, Associazione Remo Gaibazzi, verranno attraversati dalle suggestioni di un mix calibrato tra grandi ospiti, nuove scoperte e produzioni del Festival. Centrali in questa edizione, che porta il titolo di Movimenti, declinazione all’occidente.