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Sean Lennon: “Al Dakota avevamo la vicina più glamour del mondo”

Roberta Cleopatra Flack è una cantante e una pianista americana. E’ nata a Black Mountain (North Carolina) il 10 febbraio del 1937.

Negli anni 70 ha collaborato con Bob Dylan nella Rolling Thunder Revue i cui concerti sono statin inseriti nel film Renaldo and Clara (1978) scritto e diretto dallo stesso Bob Dylan. Vincitrice di 4 Grammy Awards, nel 1999 una stella con il suo nome fu inserita nella Hollywood Walk of Fame. Nel corso del 2022 le è stata diagnosticata la SLA.

La sua residenza a New York

La donna per un certo periodo ha vissuto al Dakota di New York, un celebre e rinomato edificio residenziale scelto come residenza da molti artisti fra i quali Rudolf Nureev, Leonard Bernstein, Liza Minelli, Gilda Radner, Neil Sedaka, Josè Ferrer e John Lonnon. Quando Roberta Flack si trasferisce nel Dakota negli anni ’70, prende residenza accanto agli inquilini più famosi del momento: John Lennon e Yoko Ono. Ben presto nasce un rapporto di amicizia e di frequentazione che è durato diversi anni.

Il documentario “Roberta”

Il figlio di John e Yoko Ono Sean Lennon racconta quei momenti nel documentario “Roberta“, pellicola che narra la vita leggendaria della Flack che è stato presentato in anteprima ieri, giovedì 17 novembre.

Queste le sue parole:

Sono stato molto fortunato a essere cresciuto con il vicino più figo del mondo. All’inizio, non pensavo nemmeno a Roberta come a questa incredibile artista e musicista, per me era solo una vicina davvero fantastica. La chiamavamo zia Roberta ed eravamo molto legati.”

Fra le due donne c’era un ottimo rapporto

Sean racconta che Roberta Flack, oggi 85 anni, avrebbe offerto parole di incoraggiamento quando ha iniziato ad imparare a suonare la chitarra, e che lei e Yoko Ono, oggi 89 anni, sono diventate “ottime amiche” – specialmente dopo che John Lennon è stato ucciso fuori dall’edificio nel dicembre del 1980 dal folle Mark David Chapman.

Spiega Sean Lennon:

Si capivano perché erano entrambe donne incredibilmente forti. Mia madre era in studio a produrre i dischi di mio padre e la gente non ci pensa davvero a questa cosa. Immaginano questa specie di ragazza tranquilla, ma mia madre è spesso una forza dominante nella stanza in cui si trova e penso che Roberta fosse proprio come mia madre. Entrambi hanno affrontato quel tipo di sessismo, ma è qualcosa che hanno superato e sono diventate più forti.”

Yoko Ono, John Lennon, Roberta Flack
Alla fine Yoko Ono e Roberta Flack lavorano insieme

Nel 1984 Roberta Flack ha registrato una versione della canzone di Yoko OnoGoodbye Sadness” per l’album Every Man Has a Woman , che è stato realizzato come tributo all’artista per il suo 50 ° compleanno. Yoko Ono aveva originariamente pubblicato la canzone sul disco Seasons of Glass, la sua prima registrazione da solista dopo la morte di John Lennon. La copertina dell’album presentava iconicamente gli occhiali macchiati di sangue che l’ex Beatle indossava al momento della sua morte.

La sua salute è precipitata nel 2022

Nel 2022 a Roberta Flack è stata diagnosticata la SLA, rendendo di conseguenza impossibile la sua partecipazione al documentario. Yoko Ono appare in una vecchia intervista mentre riflette sui modi in cui la cantante di “Killing Me Softly with His Song” ha trasformato l’essenza di “Goodbye Sadness” con il suo contributo vocale ricco di sentimento.

Le parole di Yoko Ono:

Il mio stava cercando di allontanarsi dal dolore. Ma nella sua canzone, suona davvero come addio, tristezza, e senti davvero che se n’è andata”, dice Ono nel documentario. “Ha la capacità di prendere le canzoni come strumento per esprimersi, ma ogni volta che lo fa, diventa Roberta”. Continua: “Siamo molto vicini l’uno all’altro e la nostra cucina è connessa e c’è stato un bellissimo scambio spirituale lavorando insieme a questo album”.

Nel 2018 l’appartamento di Roberta Flack viene venduto

Roberta Flack ha messo in vendita il suo appartamento al Dakota nel 2015 e alla fine è stato venduto nel 2018. Yoko Ono vive ancora nell’edificio storico, che si trova a Central Park 1 West, 72nd Street. Nel 2010, Roberta Flack ha parlato dei suoi giorni trascorsi al Dakota in un’intervista con il New York Times, dicendo che era “pieno zeppo di personaggi famosi“, ma la maggior parte di loro “tendeva a starsene per conto proprio“, inclusa lei.

La donna ha anche ricordato di aver visto Sean e John Lennon trascorrere del tempo insieme, commentando con queste parole:

Sean amava suo padre. Ci sono stati molti momenti in cui si tenevano per mano e guardavano in cielo, ed altri in cui guardavano in basso, il traffico di New York.”

Roberta Flack, 85 anni, pianifica la sua vita dopo avere subito un ictus e avere contratto anche il Covid: “Spero di vedere presto i miei fan di persona“.

Il documentario

Roberta“, un lungometraggio documentario, celebrerà la “voce distintiva, le canzoni, i doni del pianoforte e lo spirito indomabile” della Flack, secondo quello che si apprende in un comunicato stampa. Racconterà la sua leggendaria carriera – che include quattro vittorie ai Grammy – così come il suo lavoro come attivista per i diritti civili. La sua prima arriva la stessa settimana in cui un portavoce della donna ha annunciato che le è stata diagnosticata (ad agosto) la SLA, che la ha privata della voce.

Roberta è stato presentato in anteprima al DOCNYC film festival giovedì 17 novembre
e sarà disponibile al pubblico il 24 gennaio come parte della serie PBS “American Masters”

Il comunicato ufficiale

La malattia ha reso impossibile cantare e non facile parlare. La signorina Flack intende rimanere attiva nelle sue attività musicali e creative. La sua forza d’animo e il suo gioioso abbraccio alla musica che l’hanno portata da circostanze modeste ai riflettori internazionali rimangono vibranti e ispirati. Lei stava aspettando con impazienza il ritorno alle esibizioni.”

Le parole della donna:

La pandemia ha tenuto la maggior parte di noi lontani dal palco per due anni. Non so cosa riserveranno i prossimi due anni, ma spero di vedere i miei fan di persona presto.”

— Onda Musicale

Tags: John Lennon, The Beatles, Bob Dylan, Yoko Ono, Sean Lennon
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