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ZZ Top: rock, blues, barba e ancora tanta voglia di creare ottima musica

Quando si parla di Trio memorabile come non proiettare il faro direttamente sugli ZZ TOP. Barba lunga, copricapi e Rock Blues sparato a manetta.

Texani fino al midollo sono una band formatasi a Huston nel 1969

La band si è distinta per essere sempre stata un terzetto originale composto dal cantante chitarrista Billy Gibbons, dal bassista Dusty Hill e dal batterista Frank Beard. Con 50 milioni di album venduti di cui 25 solo negli States, 8 successi nella top 40 delle classifiche americane, 6 prime posizioni nella Meinstream Rock Song e 3 Mtv Video Music Awards conquistati, sono tutt’ora sulla cresta dell’onda e continuano a scrivere bellissima musica nonostante la morte brusca il 28 Luglio 2021 di Dusty, deceduto nel sonno nella sua casa di Huston, Texas, alla veneranda età di 72 anni.

Il 15 Marzo del 2004 l’ingresso – con onore – nella Rock and Roll Hall of Fame

Inizialmente influenzati dal Blues e dal Country con radici texane negli anni ’80 hanno saputo intelligentemente evolvere il sound legando questo stile prettamente classico ai sintetizzatori riuscendo ad ottenere una grande popolarità, a quel periodo risale l’album Eliminator che ancora oggi è il loro miglior successo commerciale.

GLI ESORDI DI FINE ANNI’60 E LE IDEE GIA’ BEN CHIARE

La band prese forma da Billy Gibbons che decise di fondere la psichedelia il blues e il country in una sola soluzione che dopo aver faticosamente trovato la sua identità divenne il marchio di fabbrica della band in termini musicali. Dopo aver allontanato bassista e batterista del primo progetto reclutò Dusty e Frank che già militavano in una band famosa dell’underground di Dallas, gli American Blues. Dalla fine degli anni ’60 in poi è solo storia.

NON E’ SEMPRE FACILE COMINCIARE CON IL BOTTO MA LA STRADA ERA SPIANATA PER BENE, IL SUCCESSO ERA GARANTITO

La carriera si aprì con i primi due album molto criticati, ZZ Top’s First Album e Rio Grande Mud, fu particolarmente dura questa fase, uscire dai confini del Texas, musicalmente parlando, fu un’impresa assai ardua. Solo con il terzo album Tres Hombres, pubblicato nel 1973, e il singolo “ La Grange “ ,cominciarono a vedersi i primi tour importanti e il successo dietro l’angolo, lo stesso singolo, popolarissimo già nei primi anni ’70, ancora oggi viene continuamente trasmesso nelle radio mondiali, fu il trampolino di lancio per una carriera infinita. Lo stesso brano fu da ispirazione al Musical “ The Best Little Whorehouse in Texas“.

Tra i vari tour sparsi sul territorio nel ’76 venne fuori l’album Tejas

Un’altra pietra miliare della band, tra il 1977 e 1978 si presero una pausa per cercare di ricaricare mente e corpo, un buon modo per rielaborare le idee ma soprattutto un buon modo per il loro manager storico Bill Ham di utilizzare  questa  pausa per passare l’intera distribuzione alla nuova etichetta che li avrebbe poi accompagnati nei successivi lavori, la Warner Brothers. Dopo due anni e mezzo si riunirono per lavorare sul primo album prodotto da questa nuova casa discografica e all’insaputa l’uno dell’altro, Dusty e Billy si fecero crescere la barba, lunghissima, che poi divenne uno dei tratti distintivi dell’immagine di band.

L’ARRIVO DEGLI ANNI ’80 E IL SUCCESSO MONDIALE CON “ ELIMINATOR “

Gli anni ’80 giunsero portando con sé aria di cambiamento e innovazione, l’avvento della musica elettronica non fece altro che influenzare anche il rock più radicato, Eliminator pubblicato nel 1983 è la sintesi di queste nuove contaminazioni. Per la prima volta il Rock Blues aprì le porte ai sintetizzatori e in questo album non fece altro che conferire un tocco di new wave portando questa produzione al successo. Fu un album glorioso anche per i video che accompagnarono i 3 singoli di punta, ovvero, “Gimme all your lovin?“ , “Legs“ e “Sharp dressed Man“.

Il connubio auto e belle donne

In tutti i video era costante la visione di una coupè rosso fiammante chiamata The Eliminator e tre bellissime donne che giravano per il mondo aiutando le persone, fu una mossa davvero intelligente.  Afterburner  (1985), il disco seguente che copiava gli stessi schemi compositivi e ugualmente arricchito di sintetizzatori non ebbe però lo stesso impatto stupefacente del predecessore, per la critica fu perplessa sulla composizione e sulla resa che fece fare un passo indietro al trio soprattutto sull’uso dell’elettronica e ritornando su orientamenti più classici.

Un cameo nel film Ritorno al Futuro

Tra le esperienze più emblematiche dei ZZ Top si ricorda la loro partecipazione come attori in Ritorno al Futuro – Parte III nei panni del complesso country  che suona alla festa del paese nel 1885, il brano composto per la colonna sonora “Doubleback“ venne inserito nel nuovo album Recycler (1990) che conteneva tre dei singoli che raggiunsero il primo posto nella classifica Meinstream Rock Songs.

L’ULTIMO ALBUM IN STUDIO E LA MORTE DI DUSTY HILL NEL 2021

Nel 1994 passarono sotto la RCA records per la stesura di cinque album che secondo la critica e il pubblico furono davvero scritti bene ma a parere di tutti gestiti male nella promozione da parte della stessa etichetta, infatti per molto tempo messi in sordina ma a conti fatti da considerarsi prodotti validissimi al pari delle produzioni precedenti. Nel 2009 parteciparono come General manager speciali al WWE Monday Night Raw e nel 2012 il nuovo e ultimo album in studio, intitolato  La Futura  , prodotto dal grande Rick Rubin. Il singolo di lancio fu “Gotsa get Paid“, la canzone debuttò non solo per la campagna pubblicitaria di Jeremiah Weed ma fece parte anche della colonna sonora del film Battleship.

L’origine del nome ZZ Top per anni è rimasto un segreto

Solo con la pubblicazione del libro di Gibbons “Rock + Roll Gearhead“ fu svelato l’arcano e cioè  non fu altro che un omaggio a B.B. King, maestro indiscusso del Blues, che vollero chiamare Z.Z. King, poi sostituirono King con Top e il gioco è fatto. Tra gli aneddoti più esilaranti della carriera dei ZZ Top c’è da menzionare quello del  1984 quando la Gillette offrì una cifra incredibile per la rasatura della barba di Hill e Gibbons in diretta durante uno Spot ma ovviamente l’offerta fu abbondantemente rifiutata, le parole di Gibbons furono:

“Non ho mai avuto alcun dubbio, Anche se la cifra venisse aggiustata per l’inflazione, oggi rifiuterei nuovamente l’offerta. L’idea di vedermi allo specchio senza la barba come se fossi uscito da un film di Vincent Price non può essere presa in considerazione, qualunque sia l’offerta. Non riesco ad immaginarmi senza barba

Adesso la barba lunga praticamente la portano tutti, anche i dipendenti d’ufficio, mentre prima era vista come sinonimo di trasandatezza

Gli ZZ Top delle mode se ne fregano ( e se ne sono sempre fregati) e infatti sono sempre stati coerenti  con la loro immagine già dagli anni ’70. L’unico del trio a non avere la barba è il batterista Frank Beard, il cui cognome – paradossalmente – significa “Barba“.

Nonostante la perdita di un elemento portante dell’intero progetto, gli ZZ Top sono ancora impegnati fortemente a fare musica e a dare un contributo importante  al rock, un po’ per omaggiare la memoria di Dusty come racconta Gibbons:

Ho avuto un paio di momenti con le lacrime che andavano e venivano e questo mi ha dato una sorta di sollievo. Mi sono detto ‘Caspita, alla fine sono umano anche io’. Questa sensazione viene da un luogo molto profondo dentro di me e glorioso, viene dal sapere che dopo 50 anni con il ragazzo, eravamo tutti uniti, fianco a fianco. Ma sapendo che possiamo portare avanti i suoi desideri e dargli tutto il dovuto rispetto… Sai, [Dusty] era irremovibile. Ha detto ‘Vado a vedere cosa succede. Nel frattempo, lo spettacolo deve continuare. Non dimenticatelo’ E puntava il dito e lo scuoteva.”

 E un po’ perché c’è ancora tanta voglia di esprimersi. Il rock non muore mai e così sarà sempre soprattutto per gli ZZ Top.

— Onda Musicale

Tags: ZZ Top, Billy Gibbons
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