Roger Waters è uno dei co-fondatori dei Pink Floyd, nonché autentico genio creativo della band nell’era post Barrett e fino alla sua uscita dalla formazione, avvenuta nel 1985.
“Eravamo consapevoli che prima o poi Roger ci avrebbe comunicato che sarebbe andato via. Sia io che David Gilmour ci aspettavamo quel momento già da tempo e sapevamo che saremmo comunque andati avanti”
Nick Mason
Da quel momento Waters ha iniziato una brillante carriera solista condita da concerti memorabili in perfetto stile “Pink Floyd“, ricchi di messaggi politici e di maestose scenografie. Da solista ha realizzato 4 dischi, l’ultimo dei quali nel 2017 (Is This The Life We Really Want?).
Roger Waters, 79 anni, che nel frattempo ha subito non poche critiche per la sua posizione sulla guerra in Ucraina (e su Israele), ha nei giorni scorsi realizzato una sua versione di Comfortably Numb a cui ha anche aggiunto una strofa. Il brano, uno dei più iconici dell’intera discografia dei Floyd, è contenuto nell’epico disco The Wall (del 1979).
La genesi di Comfortably Numb
La storia di “Comfortably Numb” parla del manager di Pink che irrompe nell’albergo trovandolo in uno stato catatonico e, in tutta fretta e senza troppo curarsi delle sue reali condizioni, lo droga e lo rimette in condizione di suonare sul palco. Nella realtà la canzone sembra nascere da un’esperienza vissuta proprio da Waters. Durante il tour Animals nel 1977, un medico avrebbe iniettato a Waters un farmaco per curare una forma di epatite, lasciandolo senza forze.
“Quello è stato il tour più lungo di tutta la mia vita, perchè tentare di suonare
Roger Waters
dal vivo quando riesci a malapena ad alzare le braccia non è stato facile“
La nuova versione di Comfortably Numb
La canzone (con il videoclip annesso) è prodotta da Roger Waters e Gus Seyffert, che suona nella sua touring band, accompagnata da un video inedito, ed è stata registrata in vari studi del Nord America. È il pezzo che apre il tour dell’addio di Waters, This Is Not a Drill, in Italia nella primavera del prossimo anno.
Nella nuova versione il pezzo è molto rallentato, l’atmosfera è sinistra e cupa, il ritornello è trasformato in una sorta di marcia funebre,dai toni decisamenti funesti. Manca, sorprendentemente, il bellissimo assolo di chitarra finale (ma anche il primo è assente), sostituito da una parte vocale femminile nel finale. Il tutto per la durata di oltre 8 minuti.
Secondo alcuni è un capolavoro, secondo altri no
Così facendo Roger Waters ha voluto conferire al brano un taglio diverso, completamente nuovo, per molti eccessivamente cupo e sinistro. Non sappiamo cosa voglia dire Roger con questa nuova versione di una delle hit più iconiche dei Pink Floyd, ma certamente il brano è reinventato alla luce della guerra in Ucraina, tanto che nel video vi sono grattacieli sventrati dai bombardamenti su cui svolazzano sinistri uccelli che, inaspettatamente, producono l’inconfondibile grido dei gabbiani di Echoes con un maiale (Algie) sullo sfondo. Secondo me la parte migliore del brano.
L’assenza dell’assolo di chitarra
Indubbiamente Comfortably Numb è una delle canzoni più conosciute dei Pink Floyd e, generalmente, viene ricordata (anche) per il meraviglioso assolo finale di chitarra eseguito da un ispiratissimo David Gilmour. Che nella nuova versione non c’è. Questa assenza non è piaciuta a moltissimi fan che accusano Roger di avere voluto “mettere in ombra” l’amico/nemico David Gilmour. A nostro parere la canzone risulta monca di una parte essenziale, per non dire vitale. Ce la faremo piacere, ma per il momento “storciamo un pò il naso“.
La nostra interpretazione
Un’ipotesi è che zio Roger voglia usare questa metafora per dirci che di come ci stiamo dirigendo “Comfortably Numb” (cioè comodamente intorpiditi) verso l’estinzione della razza umana, troppo impegnati a guardare dentro ai nostri sfavillanti smartphone, con il filo spinato sullo sfondo del video (che ricorda molto i campi di concentramento nazisti). E con i gabbiani vestiti da corvi che volano in modo sinistro sulle macerie di una delle tante città ucraine distrutte dai bombardamenti russi. Mentre imperversa un forte temporale.
“Voglio essere nella trincea della vita.
Roger Waters
Io non voglio essere al quartier generale, io non voglio
essere seduto in un albergo da qualche parte a guardare il mondo che cambia,
voglio cambiarlo io. Voglio essere impegnato.
Probabilmente, in un modo che mio padre forse approverebbe”