In primo pianoMusica

I Clash e “London Calling”: un viaggio punk alla conquista dell’America

La mitica cover di London Calling

Sono bastati 10 anni per essere considerati uno dei gruppi più acclamati del panorama punk rock inglese. I Clash erano famosi per la versatilità della loro musica e per le esibizioni live davvero intense.

Per la sofisticatezza lirica e politica dei loro testi erano da considerarsi unici rispetto ai loro colleghi appartenenti al movimento punk. Attivi dal 1976 al 1986 i Clash furono inseriti al 28°posto nella classifica degli artisti immortali stilata da Rolling Stone e ricordati sicuramente per l’appellativo “The Only Band That Matters” ( l’unico gruppo che conti).

La nascita del punk

L’origine del punk rock è da sempre al centro di un’accesa controversia: artisti e band storiche alle due sponde dell’Atlantico se ne contendono da sempre la paternità. Molti appassionati collocano la genesi di questo genere, aspro e minimalista, nella Londra di fine anni settanta, dove il fenomeno assume un rilievo culturale ampissimo. C’e poi chi addirittura dichiara che la nascita del punk coincida con l’uscita, nel 1977 del disco Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols.

Esiste però un nutrito gruppo di estimatori, che sostiene che l’originale matrice del punk sia nata, a fine degli anni 60, sulla costa orientale degli Stati Uniti. La scena Newyorkese, e soprattutto quella dei sobborghi di Detroit, vedono l’affermarsi, in questo periodo storico, di proposte musicali in forte contrapposizione al mainstream dell’epoca. Si afferma una controcultura che ha il compito di prendere le distanze dalle good vibrations del rock psichedelico, sottolineando i negativi e contraddittori aspetti della cultura americana di fine decennio.

E’uno scenario figlio del disagio della classe media, tradita dalla promessa dello sviluppo industriale, che questa nuova musica descrive con sonorità rudi e testi scettici e provocatori. Portavoce primario di questa nuova onda è Iggy Pop e i suoi Stooges, definito il vero padre del punk rock; di lì in poi, altri proseguiranno il cammino, contrapponendosi alla scena britannica di qualche anno dopo. Ramones e Misfits, per citarne un paio tra i più noti, disegneranno la scena punk americana degli anni settanta. Abbiamo già avuto modo di trattare la diatriba in questione nell’articolo: Rock, le due grandi scuole a confronto: american vs british.

Il punk inglese

Malgrado l’annosa questione dei veri natali del punk, la scena inglese è quella più accreditata all’evoluzione di questo filone musicale e ha il merito di portarlo internazionalmente in auge. Anche in Inghilterra il punk rock ha il compito di estraniarsi dal mainstream locale, nella fattispecie, dal “coltoprogressive rock in voga negli anni settanta. Gli spregiudicati artefici del punk, non hanno interesse per le liriche profonde e raffinate del prog; men che meno per le abilità tecniche dei suoi strumentisti.

L’eco della scena punk del east coast statunitense arriva nel Regno Unito, esportando i dettami di stile, ma i musicisti inglesi ne disegnano una versione autoctona. Come spesso è accaduto in passato per altre scuole musicali, la versione britannica è decisamente più politicizzata e specifica nella sua contestazione. Carnaby Street, un tempo baluardo del movimento beat e ambasciata europea del flower power, viene invasa da una miriade di giovani arrabbiati e disillusi. Anno chiave del punk made in London è il 1976, quando vengono alla ribalta alcuni essenziali promotori del settore, come Sex Pistols e The Clash.

The Clash

I Clash sono una punk rock band attiva in Inghilterra dal 1976, fino ai primi anni Ottanta, tra le più note ed apprezzate di questo genere. Merito di questo ampio consenso, è il fatto che i Clash siano stati capaci di creare un proprio stile, diverso dagli altri avventori del punk rock. Stile derivante dalle molte contaminazioni musicali, segno tangibile del crogiolo di varie culture che abitano Londra del periodo, e che i Clash sanno maneggiare magistralmente.

Una formazione capace di fondere influenze reggae e ska a sonorità rock and roll

Joe StrummerMick JonesPaul Simonon Nick Headon costituiscono la formazione, capace di fondere influenze reggae e ska a sonorità rock and roll. Il tutto condito con testi provocatori e polemici verso la corona e il governo inglese; peculiarità condivisa con altri protagonisti della scena.
La band raggiunge la notorietà con il primo disco omonimo, che esce ne 1977, dopo un anno di intensa attività nei locali londinesi.

Il successo in patria è ampio e i lavori in studio seguenti, consolidano tale successo e lo sdoganano in Europa. Ma è con l’ album London Calling, del 1979, che i Clash varcano realmente i confini continentali e riescono a imporsi sulla scena dei colleghi americani.

Il disco

London Calling dei Clash esce il 14 dicembre del 1979 e può considerarsi idealmente il disco che chiude gli anni Settanta. Un lavoro che fin dalla copertina riassume l’anima punk della band e il rispetto per le radici rock’n’roll.

Sì, perché la copertina di London Calling è una delle più iconiche della storia del rock. Non tutti sanno, però, che dietro la leggendaria foto di Paul Simonon che distrugge il basso si nasconde una citazione di Elvis Presley. La foto fu scattata da Pennie Smith alla fine di un live al Palladium di New York, il 21 settembre 1979.

— Onda Musicale

Tags: Sex Pistols, The Clash, Joe Strummer
Sponsorizzato
Leggi anche
Gloriaan, il nuovo brano “Junkie” parla di codipendenza e della voglia di liberarsene
Pink Floyd: con la pubblicazione dei 18 bootleg la band ripercorre la genesi della sua opera immortale