L’emozione di David Gilmour: “Mi sentivo un ragazzino. Ero nello Studio 2 degli Abbey Road, con Paul McCartney a provare canzoni dei Beatles”.
Come tutte le band inglesi nate alla fine degli anni ’60, i Pink Floyd all’inizio della loro carriera erano una band rhythm and blues, che seguiva la strada aperta dai Beatles e inseguendo il suono che arrivava dall’America, dal blues al rock’n’roll di Elvis Presley e Chuck Berry.
L’incontro fra Gilmour e i Pink Floyd
David Gilmour, il virtuoso della chitarra dal tocco limpido e le note intense capace di portare il rock in una dimensione metafisica da quando è entrato a fare parte dei Pink Floyd nel 1967 al posto del suo amico Syd Barrett, ha cominciato a suonare ispirandosi a maestri del blues come B.B.King e Leadbelly e ad uno dei musicisti più influenti nella storia della musica britannica, Hank Marvin, chitarrista degli Shadows. Ma come ha raccontato lui stesso, la sua ossessione, condivisa da una intera generazione, erano i Beatles:
“Il mio sogno era essere uno dei Beatles. Mi hanno insegnato tutto: come suonare la chitarra,
Gilmour in un’intervista
il basso, la ritmica e gli assoli. Erano favolosi”
David Gilmour ha avuto occasione di incontrare più volte i suoi idoli
Tra il 1967 al 1975 i Pink Floyd hanno registrato i loro album ad Abbey Road, il luogo magico in cui si è espresso il genio dei Beatles, e David Gilmour ha collaborato spesso con Paul McCartney. Nel 1979 Paul lo chiama per suonare la chitarra in un singolo dei Wings, Rockestra Theme e poi in tre suoi album solisti, Give My Regard to Broadstreet del 1984, Flowers in the Dirt del 1989 e Run Devil Run del 1999. McCartney ha avuto solo parola di grande ammirazione per il chitarrista dei Pink Floyd: «David è un genio» ha scritto nel suo libro del 2021 The Lyrics: 1956 to Present, «Lo conosco dai suoi primi anni con i Pink Floyd, l’ho sempre ammirato e ci siamo visti spesso in giro. Così l’ho chiamato e gli ho detto: “ti va di suonare con me?».
La Fender Stratocaster di Gilmour lascia il segno con un assolo straordinario in uno dei brani più poetici dell’album, No More Lonely Nights. David Gilmour ha sempre detto di avere una venerazione per Paul:
È un musicista assoluto nel senso più ampio del termine. Sa suonare qualsiasi cosa: chitarra, pianoforte, basso, batteria e in tutti gli strumenti è ad un ottimo livello. Sa sempre esattamente quello che vuole. È inutile dire che merita il rispetto e il successo che ha avuto.”
Nel 1999, Paul McCartney ha organizzato un evento che è rimasto nella storia del rock: un concerto al Cavern Club di Liverpool, dove è iniziata la carriera dei Beatles, accompagnato da una superband composta da David Gilmour e Ian Paice alla batteria
Gilmour ha ricordato le prove di quel concerto come uno dei momenti più belli della sua vita:
Mi sentivo ancora un ragazzino. Ero nello Studio 2 di Abbey Road, con Paul McCartney a provare I Saw Her Standing There dei Beatles, facendo la seconda voce che nella versione originale è fatta da John Lennon. Un normale giorno di lavoro? No. E’ stato magico, assolutamente fantastico.”
(fonte virginradio – link)