Dopo aver calcato più volte il palco del Teatro Ariston di Sanremo, sia come ospite che come artista in gara, Gianluca Grignani torna al Festival della Musica Italiana con un brano dal titolo “Quando ti manca il fiato” affiancato dal Maestro Enrico Melozzi.
Chi è Gianluca Grignani?
Gianluca Grignani nato il 7 Aprile 1972 a Milano, é un cantautore, chitarrista e produttore discografico italiano. Nel 1995 partecipa a Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano “Destinazione paradiso” (anche se nel 1994 era stato già presentato alle selezioni di Sanremo Giovani con il singolo “La mia storia tra le dita”), nel 1999 è in gara nella sezione Big con “Il giorno perfetto”. Due anni più tardi, nel 2002, è al Festival di Sanremo con “Lacrime dalla Luna”, mentre nel 2006 presenta il brano “Liberi di sognare”. Calca il palco del Teatro Ariston esibendosi nel 2008 con il brano “Cammina nel Sole” e nel 2015 con “Sogni infranti”.
Nel 2012 torna a Sanremo nella serata dei duetti come ospite di Pierdavide Carone con cui canta “Nanì”, prodotta e diretta da Lucio Dalla. A febbraio 2022 è al fianco di Irama nella serata delle cover con cui duetta sulle note di “La mia storia tra le dita”, il brano con cui ha esordito nel 1994.
Ha all’attivo dieci album di inediti. Il suo singolo “La fabbrica di plastica”, contenuto nell’omonimo album del 1996 che è stato recentemente celebrato con un grande concerto al Fabrique di Milano, è stato decretato da un sondaggio della rivista Rolling Stones Italia (2016) miglior brano rock italiano di sempre.
“Quando ti manca il fiato”
Mio padre tornava la sera
Ed era forte quando era in vena
Questo lo ricordo bene
Sì questo lo ricordo bene
Mio padre era uno dei tanti
Ma era il mio eroe quando mi sorrideva
Vivevamo ancora insieme
Questo lo ricordo bene
E poi… non ricordo più
Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi
Mi chiamano
(Mi chiamano)
Spaccando in due il silenzio
Con uno squillo del telefono
Ciao sono papà
Come va Gianluca?
Ma no che non sto male
Ma quando accadrà
Tu verrai o no al mio funerale
Tu verrai o no?
Ed io non ho parlato più
Ho tenuto tutto dentro
E ho messo giù
Poi ci ho pensato su
Sì ci ho pensato su
Ciao papà o addio papà
Io ti perdono
Le mie lacrime sono sincere
Ma c’è chi non lo farà
Tu accettala la verità
E in mezzo a chi finge cordoglio
Sarò il tuo orgoglio
Perché chi ha troppa libertà
Non ha parole,
Quando fa male ma male davvero
Sono coltelli che cadon dal cielo
Fan sanguinare anche l’uomo più duro
Anche se son cresciuto da solo
A modo mio
Sì e tu sai a modo mio
Ciao papà o addio papà
Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso
E per il resto ognuno giudichi se stesso
Questa è l’unica legge
Che conosco e rispetto
Ti ricordi quando ti dicevo
Che la vita chiede i conti al passato
Proprio quando ti manca il fiato
E chi sa la verità
Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita
Oh oh
A smettere di suonare
Quando la musica è finita
È questo che devo imparare… da te
Forse non volevi o me lo hai insegnato?
Non fare accordi con i ricordi
Quando ti manca il fiato
Che effetto le fece ricevere quella chiamata da suo padre?
“Questa chiamata risale a una decina di anni fa, da quel momento quella canzone ha cominciato a prendere corpo. Credo che il testo parli da sé, la canzone esprime perfettamente l’effetto che mi fece.“
Nel 1995 ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo – nella categoria “Nuove proposte” – con il brano “Destinazione Paradiso” che fu un successo da due milioni di copie. Cosa ricorda di quel periodo?
“Sono più vecchio… e anche più buono se mi mordi! Quando mi rivedo in televisione mi sembro un’altra persona, non mi riconosco neanche, non solo fisicamente ma mentalmente. Prima ero più facilmente manipolabile, nonostante poi riuscissi a scappare dal buco della serratura. Adesso è molto difficile manipolarmi. Quando l’ho scritta ero un ragazzino, volevo essere un’icona e ho avuto la fortuna di scrivere una canzone che è rimasta nella storia. Ero seduto nel garage della casa nella quale vivevo prima di andare a Sanremo, c’era una sedia a dondolo e prima di uscire per far sentire i brani ad una persona con la quale lavoravo l’ho scritta al volo, l’ho segnata e poi è andata avanti. L’idea del testo nasceva da “Stairway to Heaven” (dei Led Zeppelin – NDR), è una canzone con una visione di liberazione.“
Tra le sue canzoni qual è la più bella e significativa per lei?
“Credo che la più bella sarà quella che verrà!”