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Musicisti nel mirino: le truffe online non risparmiano nessuno

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Neanche dopo la sua triste scomparsa, il Re del Pop può stare tranquillo. Il suo storico collaboratore, Brad Sundberg, ha infatti subito un furto che riguarda indirettamente Michael Jackson. Un hard disk con contenuti esclusivi sulla star della musica è stato rubato durante un viaggio del produttore in Belgio.

La perdita di questi file non ha provocato solo un danno morale. Dopo poche ore dal furto, infatti, alcuni dei contenuti dell’hard disk sono finiti online. Fra questi, un incontro fra MJ e il giovane russo che fece da voce di accompagnamento in “Stranger in Moscow”. Un video emozionante, in cui Michael Jackson incita e sostiene il giovane, aiutandolo a trovare la chiave giusta per la sua performance. In un altro contenuto trapelato, è possibile vedere il cantante registrare in studio “Can’t Let Her Get Away“, fra battute con i suoi collaboratori e passi di ballo.

Questo è forse il caso più eclatante delle crescenti violazioni informatiche che hanno coinvolto musicisti nell’ultimo periodo.

Rapper sotto scacco

Anche il mondo dell’hip hop americano, storicamente legato a un’estetica fatta di durezza che si fa beffe della legalità, ha subito colpi pesanti dal lato della cybersecurity. In una recente intervista video per il canale YouTube di Apple Music, il rapper Trippie Redd (al secolo Zane Lowe) avrebbe rivelato di essere stato vittima di un ricatto online.

Degli hacker sarebbero infatti riusciti ad accedere ad alcuni pezzi prima della pubblicazione dell’album. Solitamente, i ransomware mettono nel mirino aziende e importanti compagnie internazionali. Ma anche in presenza di artisti di spessore, che hanno un chiaro interesse economico nel mantenere la segretezza sulla propria musica, l’estorsione potrebbe avere profitti a 7 cifre.

La richiesta al rapper è stata infatti di 1 milione di dollari. Se avesse deciso di ignorare la nota di riscatto, la sua musica sarebbe divenuta di dominio pubblico, perdendo immediatamente gran parte del suo valore.

Proprio per evitare che il duro lavoro in studio di registrazione finisse in fumo, Trippie Redd ha velocizzato la pubblicazione dell’album, battendo sul tempo i malintenzionati. L’artista ha rivelato tutti questi segreti con trasparenza. Il pezzo che era finito nelle mani dei criminali, firmato in collaborazione con Travis Scott, è stato infatti pubblicato in formato “raw”, ovvero senza post-produzione.

La reazione dei suoi fan non è sembrata particolarmente positiva, ma la scarsa cura del pezzo era proprio provocata dall’attacco digitale. Sul punto, Trippie Redd ha dichiarato pubblicamente l’intenzione di ricaricare online la nuova versione del brano, non appena sarà pronta. È evidente che qualsiasi contenuto digitale, musica compresa, non è più al sicuro. Alcune pratiche di cyber security possono tornare sicuramente utili, così come l’utilizzo di strumenti che, finora, erano stati appannaggio di altri “settori”.

Vediamo insieme come difendere la musica e l’arte dalle grinfie degli hacker.

Come possono proteggersi i musicisti?

Per prevenire i problemi e ridurre il rischio che i criminali rivelino gli album prima della data di pubblicazione, si possono mettere in campo diverse misure. Fra queste possiamo consigliare:

  • Evitare i formati fisici per i CD promozionali/demo: se non abbiamo controllo diretto sul CD (o altro formato fisico), il rischio è dietro l’angolo. Ancora peggio se decidiamo di inviare delle copie fisiche dei CD a giornalisti o addetti ai lavori. Sempre meglio prediligere il formato digitale, magari con codice univoco per l’attivazione.
  • Proteggere la proprietà intellettuale: compagnie come Web Sheriff sono attive da anni sul campo. La protezione della proprietà intellettuale e del copyright non è semplice ma la tecnologia può essere nostra alleata. Bryan Adams ha scelto proprio Web Sheriff per proteggere la sua musica dalla pirateria online.
  • Mantenere un rapporto trasparente con i fan: se il caso di Trippie Redd ci ha insegnato una cosa è che la trasparenza paga. I fan sanno apprezzare l’onestà. E se hanno davvero a cuore il destino di un artista, non si faranno troppi problemi ad aspettare qualche giorno in più o ad accettare un album imperfetto.
  • VPN: questo servizio è fondamentale per garantire la massima sicurezza nel trasferimento dei dati online. Cos’è la connessione VPN? Si tratta di una rete privata e virtuale, grazie alla quale tutte le informazioni vengono criptate per evitare che possano essere sottratte.

Speriamo che questi consigli possano essere utili agli artisti alla lettura!

— Onda Musicale

Tags: Bryan Adams/Michael Jackson
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