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Dick Dale e il rock tra le onde

Dick Dale è stato il primo e indimenticabile chitarrista che ha portato il surf dalle coste della California alla musica rock.

I primi anni

Di origine libanese e ungaro-polacca, Dick Dale (nato Richard Anthony Monsour), si trasferisce in California all’età di 17 anni, quando suo padre dovette trasferirsi per motivi di lavoro.

Considerando che a 9 anni suonava già la tromba, il pianoforte e l’ukulele, lo si può mettere nel grande gruppo degli enfant prodige della musica. Ma è solo quando incontra la chitarra che la sua vita cambia radicalmente. La sua tecnica ruba dalle percussioni medio orientali, così come le melodie dei suoi brani.

Ma il surf (che amava praticare) non era ancora entrato nella sua vita. Prima c’era Hank Williams. Il country piaceva a qualunque persona si approcciasse alla chitarra, sia perché permetteva di fare concerti, sia perché è indiscutibilmente divertente da suonare. E Hank Williams è il country per antonomasia.

Ma poi Hank muore (a 27 anni, tra l’altro) e subentra il rock ‘n’ roll, ed è qui che entra in gioco tutta l’inventiva di Dick Dale: unire la musica alla sensazione che ti danno le onde quando le cavalchi sopra una tavola.

Inizia la sua avventura con la band che lo seguirà sempre, i Deltones, con i quali incide Let’s Go Trippin’, il loro primo successo, nonché la prima canzone surf della storia.

Il successo

Dick Dale, che pretendeva molto dal suo modo di suonare, iniziò una collaborazione con Leo Fender, perché aveva bisogno di un suono con più volume. Nacque così un amplificatore che è poi diventato storico, il Fender Showman, ovvero il primo amplificatore da 100W.

E poi era anche un chitarrista non convenzionale. La sua origine medio orientale, cui era fortemente legato, gli permise di utilizzare scale extraeuropee per i suoi brani, o, addirittura, brani di origine mediterranea, come il famosissimo Misirlou, che diventerà la colonna sonora di Pulp Fiction. Tanto per intenderci, qui sotto metto una versione del brano originale.

E poi l’uso del riverbero

E poi la tecnica del picking vibrato, ovvero quella utilizzatissima dai mandolinisti, facendolo diventare uno dei musicisti di riferimento delle generazioni successive, come, tra gli altri, Eddie Van Halen.

Famoso anche per il modo in cui teneva lo strumento. Girata al contrario e senza la riaccordatura, la sua chitarra otteneva così un sound particolare. Un po’ come faceva Albert King. Tra l’altro usava corde spessissime.

Insomma, ci siamo capiti. Dick Dale era un fenomeno e un innovatore

Il periodo migliore è proprio quello dei primi anni ’60, quando fece letteralmente impazzire orde di giovani californiani prima, e di tutti gli Stati Uniti poi, con il suo particolare modo di suonare che ricalcava l’immaginario surf. I sei dischi realizzati tra il 1962 e il 1964 sono la prova della sua fama e della potenza che emanava verso il suo pubblico.

Ma poi arriva l’onda britannica, e per quanto fosse un bravo surfista, non può nulla contro i Beatles e compagnia bella. Il declino è inevitabile, così come è inevitabile anche per i gruppi che lo hanno seguito, creando un vero e proprio surf sound: Beach Boys, Bel-Air, Sandals, Jean & Dean

Di nuovo il successo

Nonostante la sua musica non fu più così tanto apprezzata, Dick Dale continuò a suonare. Almeno fino a quando non gli venne diagnosticato un cancro all’intestino. E come se non bastasse, nel 1979, dopo un incidente in mare, subisce un’infezione alla gamba dovuta all’inquinamento marino. Questo lo renderà un attivista ecologico e lo aiuterà a tornare a calcare i palchi.

Ritorna sulle scene nel 1986, quando viene nominato per un Grammy e nel 1987, quando prende parte alle riprese di Back to the Beach, dove suona insieme a Stevie Ray Vaughan.

E poi il vero successo arriva grazie a Quentin Tarantino, che inserisce Misirlou in Pulp Fiction, facendo riesplodere la passione per Dick Dale in tutto il mondo. Tanto che realizza altri tre dischi tra il 1993 e il 1996.

Purtroppo ci ha lasciato per problemi legati al cuore e ai reni, nel 2019, a 81 anni.

Dick Dale è ricordato come The King of Surf Music, così come recita anche il titolo del suo secondo disco, ed è indiscutibilmente uno dei più grandi chitarristi di sempre. Si piazza al 74 posto della classifica di Rolling Stone ed è stato inserito nella Musicians Hall of Fame and Museum di Nashville, così come nella prestigiosissima Library of Congress Hall of Records.

— Onda Musicale

Tags: Stevie Ray Vaughan, The Beatles, Eddie Van Halen, Beach Boys, Leo Fender
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