Musica

Stefano Matta: “Ammore & Rabia (tra passato e presente) è il nuovo album

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E’ uscito “Ammore & Rabia (tra passato e presente)” del cantautore Stefano Matta (La Stanza Nascosta Records, 2017), che contiene ben diciassette brani (scritti in oltre vent’anni) e si pone come summa dei temi e delle sonorità care all’artista cagliaritano.

Stefano Matta inizia a “strimpellare” la chitarra da adolescente-all’ oratorio del paese- e comincia a comporre le sue prime canzoni negli anni novanta, quando, ispirato dai poeti della “beat generation” e soprattutto dal grande “Dylan”, si scopre egli stesso artista. Nelle sue canzoni si incontrano temi etico-politici, sociali e filosofici, ma anche storie, d’amore e non.

Nel corso degli anni Stefano Matta ha collaborato con vari musicisti che lo hanno portato ad ampliare e personalizzare il suo stile musicale, che abbraccia molti generi musicali: nelle sue composizioni si alternano sonorità eterogenee, dal rock al pop, dal reggae al blues, passando per la canzone d’autore e il canto tradizionale della sua terra natia (la Sardegna). L’impiego, in alcuni brani, del campidanese, è un’altra cifra caratterizzante del suo cantautorato.

Esistenzialismo d’oltralpe e letteratura maudit, poetica beat e diretta filiazione dylaniana confluiscono in un melting pot sonoro di pop-rock, reggae, blues e canto tradizionale sardo. Sorretto da una timbrica originale, nella quale reminiscenze gucciniane si amalgamano ad una coloritura vocale regionalistica, Matta si inserisce a pieno titolo nella nouvelle vague dei cantautori sardi (Nicola Pisu su tutti) sorprendendo per vis narrativa e maturità stilistica. Approccio sofferto al reale e sublimazione poetico-onirica, ribellismo e attivismo sociale, sovversione della morale comune e sommesso intimismo animano “Ammore & Rabia “, nel quale ad arrangiamenti volutamente ellittici si alternano soluzioni più elaborate e complesse.Così Claudia Erba su sardegnareporter.it.

In tutto l’album ed in particolare nel pezzo “La strada”, apripista dell’album, si sente fortemente l’influenza del Menestrello di Duluth; la scrittura è inedita e fortemente immaginifica.

L’album è percorso da una coerenza intrinseca, con l’eccezione del divertissement “Sono su Facebook”, che si candida a pezzo estivo e si differenzia, per sonorità e stile, dagli altri brani dell’album.

Notevoli “Squarci di passato”, “Svegliatevi” e “Venti di guerra”; gli episodi più felici di un album sostanzioso e affascinante per tessuto sonoro e scelte lessicali.

 

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— Onda Musicale

Tags: Sardegna/Claudia Erba
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