Musica

Tra gender e rock’n roll: Little Richard, un personaggio controverso, in equilibrio tra musica, sessualità ed eccentricità

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Nell’epoca della segregazione razziale americana essere un musicista di colore implicava guardare dal basso le proprie canzoni raggiungere la vetta solo quando a rifarle era un cantante bianco.

D’altronde, cosa ci si poteva aspettare da un Paese in cui esistevano le radio per neri e quelle per i bianchi? Eppure, è un artista nero di nome Richard Wayne Penniman – in arte Little Richard – ad essere considerato il pioniere del rock and roll.

Una contaminazione di razze e di generi musicali

Attraverso l’appariscente stile androgino, e con una voce che cantava di libertà, Little Richard ha segnato un nuovo modo di fare musica, soprattutto ha avuto un ruolo fondamentale nella caduta della segregazione razziale: non era raro trovare ai suoi concerti un pubblico misto, dove le distinzioni erano irrilevanti dinnanzi al rhythm’n’blues e al martellamento furioso sui tasti del pianoforte che l’artista aveva ripreso da Esquerita.

Si trattava di un gioco di contaminazioni, un gioco dove gospel, blues, pop e country stavano contribuendo alla nascita del rock. «Quando ho cominciato a fare musica non avevo mai ascoltato il rock and roll», ha raccontato il cantante a Rolling Stone il 19 aprile del 1990 sull’edizione dedicata agli anni ’50.

«Mi sono esercitato un sacco di tempo prima di fare rock and roll in pubblico, temevo non piacesse.
Non lo faceva nessun altro e avevo paura»

E chi non avrebbe avuto paura?

Tutti Frutti e il primo vero rock’n’roll

Nonostante ciò, nel 1955 arriva “Tutti Frutti” quello che può essere considerato il più grande – e forse il primo – testo rock’n roll della storia che dettava le prime regole del nuovo genere musicale: ritmo travolgente che seguiva l’impeto della voce e del suo volume.

Un brano che nella storica apertura “A-wop-bom-a-loo-mop-a-lomp-bom-bom!” porta in sé il gergo dei dj neri, una locuzione che tentava di descrivere a parole il fill di batteria che Little Richard aveva pensato per il pezzo. In un’altra occasione, però, l’artista affermerà che quello era il modo in cui rispondeva al capo della stazione dei bus Greyhound quando ne era il lavapiatti.

Qualsiasi sia la verità dietro queste onomatopee, resta il fatto che la versione originale aveva un testo differente. Se il rocker aveva immaginato un protagonista omosessuale, il produttore Bumps Blackwell chiederà alla songwriter Dorothy LaBostrie di rendere allusivo qualcosa di esplicito. In fin dei conti, il prototipo di “Tutti Frutti” era un libretto di istruzioni per il sesso anale.

Prima del rock’n’roll era stato un drag performer, un voyeur che guardava coppie di uomini flirtare tra loro nella sua macchina, una persona arrestata due volte per condotta licenziosa e, proprio con questo continuo giocare sulla sessualità, il cantante è stato in grado di cambiare il modo attraverso cui i musicisti comunicano il desiderio. Basti pensare ai movimenti di Mick Jagger, all’androgino David Bowie oppure alla psicosessualità di Prince.

La contraddizione della sessualità

Grazie alla personalità atipica ed eccentrica che lo caratterizzava, l’artista ha abbattuto gli stereotipi e i ruoli di genere nel rock, anche se ciò ha dato vita a molte speculazioni riguardanti l’orientamento sessuale sul quale l’artista non è mai stato chiaro, anzi.

In una serie di interviste condanna l’omosessualità e in “The Life and Times of Little Richard”, biografia scritta nel 1984 da Charles White dove lo stesso rocker ha partecipato alla stesura, la addita come un qualcosa di contagioso, con cui non si nasce.

Eppure, sorpresa delle sorprese, undici anni dopo affermerà di essere gay da tutta la vita, ma ancora una volta cambierà pensiero definendosi “omnisessuale”, ovvero attratto sia dagli uomini sia dalle donne. Le carte verranno mescolate di nuovo, nel 2017, sulla rete cristiana Three Angels Broadcasting Group dove il rocker disapproverà i «comportamenti contro natura» di gay e persone transessuali.

Insomma, una contraddizione continua perdonata da molti fan poiché troppo ammaliati da quella presenza scenica costruitasi su una voce capace di incantare chiunque, Paul McCartney compreso.

Quale fosse il reale orientamento sessuale dell’artista non ci interessa, e tantomeno ci riguarda, ma di una cosa siamo sicuri: soltanto il personaggio di Little Richard, scisso tra musica e spiritualità, poteva donarci il rock’n’roll.

— Onda Musicale

Tags: The Beatles/Paul McCartney
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