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Il commento di Roger Waters al verdetto del Tribunale di Francoforte: “Non vedo l’ora di portare il mio messaggio di amore e pace in Germania”

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foto di scena
Il musicista esprime soddisfazione per l’esito del ricorso giudiziario che gli consente di portare il suo “This Is Not A Drill” show nella città dell’Assia, ma fa alcune importanti riflessioni.

Tre giorni dopo la vittoria nella battaglia legale contro la municipalità di Francoforte che aveva annullato lo spettacolo previsto per il 28 maggio prossimo, Roger Waters interviene sull’argomento.

Lo fa esprimendo soddisfazione, ovviamente, ma anche facendo alcune importanti riflessioni sulla libertà dell’arte, sul concetto di antisemitismo e stigmatizzando i metodi talvolta violenti della polizia tedesca.

Insomma, Roger pacifista ma combattivo come sempre! Ma leggiamo il suo intervento che, come di consueto, ha affidato ai canali social.

DA LEGGERE A PROPOSITO DEL VERDETTO !!!

IL TRIBUNALE DI FRANCOFORTE ritiene che lo spettacolo cancellato di Roger Waters possa farsi perché il tribunale ritiene: “ROGER WATERS NON È UN ANTISEMITA!”

I caratteri cubitali indicano la profonda soddisfazione per la cancellazione dell’accusa più infamante: quella di essere considerato “l’antisemita più famoso del mondo”, secondo la definizione usata in un comunicato della municipalità di Francoforte.

Cita, poi, un estratto del dispositivo del verdetto:

“Il suo uso durante lo spettacolo di costumi che fanno la parodia del Terzo Reich tedesco” è “un uso accettabile della licenza artistica per avvertirci tutti dei pericoli dell’attuale rinascita del fascismo in Occidente”.

Il riferimento è alle scene di apertura della seconda parte dello spettacolo coi brani In The Flesh e Run Like Hell, con Roger che indossa vesti da gerarca nazista. Qui la sentenza proclama la libertà dell’arte; anzi, ne riconosce la funzione politica, sempre rivendicata da Waters. Il testo continua:

Quindi, il concerto a Francoforte il 28 andrà avanti. Alla luce di questa decisione illuminata:

1. Per favore smettiamo di confondere le critiche alle politiche del governo fautore di apartheid e razzista dello Stato di Israele con l’antisemitismo!

Rispetto alle accuse di antisemitismo, da sempre Roger Waters reclama la netta distinzione, che qui ribadisce, tra il diritto di critica all’azione del governo di Israele e il popolo ebreo. “Ho tanti amici ebrei senza nessun problema” ha spesso dichiarato l’artista.

2. Per favore possiamo accettare di eliminare l’assurda definizione di antisemitismo che ne ha fatto la IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), un pezzo di carta senza valore, il cui unico uso possibile è offuscare il vero significato del termine?

L’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) è un forum intergovernativo fondato nel 1998, che unisce i governi e gli esperti per rafforzare, promuovere e divulgare l’educazione sulla Shoah (Olocausto), la ricerca e il ricordo in tutto il mondo e il sostegno degli impegni della Dichiarazione del Forum internazionale di Stoccolma. Attualmente i paesi membri sono 34.

Il Comitato per l’antisemitismo e la negazione dell’Olocausto dell’IHRA ha lavorato sulla non-legally binding Working Definition of Antisemitism, poi adottata nella Plenaria del 26 maggio 2016 a Bucarest, come strumento operativo per gli Stati membri per combattere odio e discriminazione a livello nazionale. La definizione di antisemitismo adottata dall’IHRA è la seguente: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”. Secondo Waters, questa definizione “offusca il vero significato del termine” ed esorta a superarla.

3. Possiamo congratularci con il popolo tedesco per il fatto di avere leggi che tutelano la libertà di espressione artistica? Ed esortarli a convincere il loro governo a smettere di usare la polizia militarizzata per vietare e reprimere violentemente le pacifiche manifestazioni del BDS (movimento Boycott Divestment Sanctions) organizzate a sostegno dei nostri fratelli e sorelle oppressi in Palestina.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, alla quale l’artista spesso si appella, ha trionfato in Germania, secondo Waters: la legge tedesca ha riconosciuto e tutelato la libertà di espressione.

Ma ricorda anche i metodi talvolta violenti delle forze di polizia in Germania contro le pacifiche manifestazioni del BDS, il movimento che promuove il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele. E qui viene in mente quella parte dello spettacolo This Is Not A Drill in cui, durante l’esecuzione del brano The Powers That Be, nei visuals si denuncia l’operato violento contro ogni forma di dissenso delle forze di polizia quali strumenti del potere costituito.

Non vedo l’ora di portare il mio messaggio di amore e pace in Germania a maggio,

per stare lì fianco a fianco, non solo con tutti i miei fratelli e sorelle del movimento BDS, ma anche con il resto del fiorente movimento antibellico, antirazzista, anticapitalista, antiautoritario, anti-establishment che riscalda questo cuore sanguinante. Con amore.

L’intervento si conclude con un “messaggio di amore e pace” ma anche con l’affermazione dell’artista e dell’attivista del suo essere fieramente “anti”: che è la condizione che gli riscalda il “cuore sanguinante” (autocitazione da The Wall). Insomma, un Roger Waters ancora e sempre indomito.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd
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