Chi non vorrebbe avere una bella testata nucleare? Non è solo una questione di difesa, dissuasione atomica, possibilità di aggressione. È anche un fatto di prestigio, di autostima, di rispetto. Tutti vogliono avere il missile più lungo, quello che va più lontano e non esplode dopo pochi secondi.
Un missile che dia soddisfazione, insomma. E chi non può avere missili si arrangia come può. L'importante è che poi, in Paradiso, ci siano vergini pronte a dedicarsi ai razzetti di chi si immola per la causa.
In questa pericolosa commistione molto maschile tra i simboli della potenza sessuale e la realtà della guerra, Flacopunx avverte: attenzione, una volta esploso il colpo, non si torna più indietro!
La copertina del singolo è stata gentilmente concessa per l'utilizzo da Max Papeschi, controverso digital artist milanese ("Roba forte che può creare dipendenza ma anche sollevare proteste" – La Repubblica), noto anche per il suo libro "Vendere svastiche e vivere felici" (Sperling & Kupfer).
Flaco Punxin "Coleotteri", sia pur mantenendo le coordinate musica con cui ha portato avanti il progetto Punkreas (anche se parlare di punk per i brani di questo lavoro sarebbe riduttivo, vista la volontà e capacità di Flaco di scrivere canzoni che si avvicinano a un concetto di power pop), si propone con tutta la sua freschezza "autorale".
E lo dimostra bene in "Codice Rosso", brano che affronta la delicata situazione internazionale a confronto con un terrorismo dilagante. Qui chiaramente il contesto politico si incrocia con quello religioso, e Flaco, a quasi cinquant'anni dalla pubblicazione di uno dei successi storici dei Nomadi ("Dio è morto"), pronuncia nuovamente, in un contesto odierno (quello delle guerre di religione sullo sfondo della morte di Dio) quella frase (Dio è morto, appunto) che tanto scalpore aveva fatto nel 1967, data di pubblicazione dell'hit dei Nomadi.
(vv)
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