Oggi vorrei portarvi indietro nel tempo e raccontarvi la storia di una canzone che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica: “Hey Joe” di Jimi Hendrix, un brano che ha scosso il mondo e si è trasformato in un inno per intere generazioni.
Le origini di “Hey Joe”
La canzone fu originariamente scritta da Billy Roberts nel 1962 anche se inzialmente era attribuita a Dino Valenti (al secolo Chester William Powers Jr. 1937-1994). Era caratterizzata da un ritmo incalzante e da testi suggestivi che raccontavano una storia di violenza e fuga. Tuttavia, fu Jimi Hendrix a dare nuova vita a questa composizione.
La versione di Hendrix
Nel 1966 Jimi Hendrix registrò la sua versione di “Hey Joe” con la sua band, The Jimi Hendrix Experience. Con il suo stile unico e innovativo alla chitarra, Hendrix trasformò completamente la canzone. Utilizzando effetti sonori sperimentali e una tecnica impeccabile, creò un sound straordinario che catturò l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Hey Joe fu l’ultimo brano che Jimi Hendrix suonò al festival di Woodstock del 1969. Essendo la sua l’esibizione di chiusura, il brano risultò essere anche l’ultimo in assoluto suonato al festival.
Il significato e l’impatto
Oltre alla sua straordinaria tecnica chitarristica, “Hey Joe” affrontava tematiche profonde e controverse per l’epoca. La canzone narrava la storia di un uomo che uccide la sua donna infedele e cerca di fuggire. Questi temi di violenza domestica e vendetta resero la canzone audace e provocatoria, sollevando discussioni importanti sulla società del tempo.
“Hey Joe, I heard you shot your mama down
You shot her down now
Hey Joe, I heard you shot your lady down
Shot her down in the ground, yeah”
Il successo e il riconoscimento
Quando “Hey Joe” fu pubblicata come singolo, ottenne un successo immediato. La canzone raggiunse le vette delle classifiche in Regno Unito e si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Fu un punto di svolta per Hendrix, che divenne un’icona della musica rock e una figura di spicco nella controcultura dell’epoca.
L’eredità di “Hey Joe”
Anche dopo oltre cinquant’anni dalla sua pubblicazione originale, “Hey Joe” rimane un classico senza tempo. La canzone ha influenzato numerosi artisti e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica rock. La sua potenza e la sua rilevanza culturale perdurano ancora oggi.
Molte le cover realizzate
Molti musicisti e molte band hanno fatto delle cover di Hey Joe. Fra i tanti ricordiamo gli Who, Cher, The Leaves, Deep Purple, Seal, Patti Smith, Robert Plant, Joe Cocker, Slash, The Offsprig, Willy SeVille, Nick Cave, Roy Buchanan, Franco Battiato, Eugenio Finardi.
Una canzone entrata nel Guinnes dei Primati
1572 chitarristi suonarono contemporaneamente Hey Joe nella piazza principale di Breslavia, in Polonia il 1º maggio 2006, entrando nel Guinnes dei Primati. Il record venne battuto esattamente un anno dopo, quando 1881 chitarristi suonarono nuovamente Hey Joe tutti assieme nella medesima piazza.
Alcune curiosità
- Il titolo ‘Hey Joe‘ è in realtà quello che di solito dicevano i Filippini quando incontravano un americano, lo chiamavano così.
- Mentre il singolo esce nel Regno Unito con l’etichetta Polydor, in Francia a pubblicare il singolo è la Barclay Records che sceglie una copertina diversa, così come faranno Stati Uniti nel 1967, con una copertina ancora differente da quelle usate in Europa.
- Sono oltre 1000 le cover incise di Hey Joe
- E’ una delle pochissime canzoni di Jimi Hendrix con i cori di sottofondo al femminile. Le coriste di Hey Joe facevano parte di un allora popolare vocal-trio, le ‘Breakaways‘ (Jean Hawker, Margot Newman, e Vicki Brown), che furono ingaggiate dal produttore Chas Chandler.
- La prima e vera performance di Hey Joe fu al Monterey Pop Festival del 1967 ed era anche la prima volta che il pezzo veniva presentato live a un grande pubblico.