E con oggi sono 54 anni per Yngwie Malmsteen, all’anagrafe Lars Johan Yngve Lannerbäck nato a Stoccolma il 30 giugno 1963, e famoso per il suo virtuosismo che l’ha reso uno dei nomi più conosciuti nell’universo degli shredder.
In gioventùil piccolo Yngwie riceve una chitarra in regalo per aver aiutato nella ristrutturazione della casa e se ne innamora dopo aver visto un’esibizione di Jimi Hendrix in televisione. A questa segue un’esecuzione dei 24 Capricci di violino di Niccolò Paganini facendo sì che abbini rock e musica classica, elementi fondanti del suo futuro stile così come del neoclassicalmetale della chitarrashred.
A vent’anni è già un professionista affermato nel suo Paese, ma vuole di più. Un suo demo arriva tra le mani di Mike Varney della Shrapnel Records, etichetta specializzata nei virtuosi, che lo vuole subito in America.
È il 1983 e Malmsteen ha dietro una valigia e due chitarre, ma tanto gli basta. Varney è entusiasta e con Malmsteen fonda gli Steeler che saranno il suo trampolino di lancio per gli Alcatrazz ed i Rising Force. Nel 1984 Malmsteen pubblica il suo primo album intitolato, per l’appunto, “Rising Force“ contenente uno dei suoi pezzi più conosciuti ovvero “Black Star“.
Famoso per la sua tecnica e velocità, al pari di boria e spocchia, Malmsteen usa esclusivamente chitarre elettriche Fender (link) con la tastiera scalloped” e adora le musica classica, come facilmente intuibile dai suoi venti album, e le Ferrari. Tra le figure ispirate da lui ritroviamo virtuosi come Michael Angelo Batio e soprattutto Joe Stump.
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