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Un disco per il week end: “Follow the Blind” dei Blind Guardian

Ogni band conosciuta che ha saputo dare la sua impronta ad un genere si è sempre trovata di fronte ad un dilemma non da poco. Ora che ho fatto il primo album cosa mi invento per il secondo?. Un’ottima domanda che si sono posti anche i germanici Blind Guardian.

Siamo in Germania nel 1989, il seminale Battalions of Fear dell’anno precedente è alle spalle e album come “Somewhere Far Beyond” (ne abbiamo già parlato qui) e “Nightfall in Middle-Earth” sono ancora distanti quindi Kürsch e soci devono trovare un degno seguito al primo disco.

Un seguito che dimostri come siano cresciuti sia a livello tecnico che per quanto riguarda i testi. Diamo dunque un’occhiata alle tracce che compongono Follow the Blind del 1989:

 

Inquisition: cori gregoriani, lenti ed immensi, conducono l’ascoltatore verso il viaggio nei fantastici mondi dei Bardi per eccellenza.

Banish from Sanctuary: primo singolo dei Blind Guardian che parla della vita nel deserto di Giovanni Battista e della sua incrollabile fede.

Il singolo si caratterizza per la velocità, dai richiami quasi thrash metal, ed i cori tipici del gruppo. In pratica è come un episodio pilota per far capire quello che ci si può aspettare da una band come questa.

Riff vorticosi di chitarre, batteria incessante, cori epici, tematiche fantasy e soprattutto la voce di Kürsch che, forte e potente, sovrasta il tutto.

Damned for All Time: richiami thrash più marcati e riff taglienti come rasoi che fanno capire tutta la potenza dell’accoppiata Olbrich – Siepen, autori anche dei cori, che non risparmiano neanche un assolo. Qui ricorre la tematica fantasy, presente in tutta la discografia della band, con le citazioni ad Elric di Melniboné dello scrittore Michael Moorcock.

Follow the Blind: la title track, basata su Il talismano di Stephen King, è anche la canzone più lunga di tutto il disco con i suoi sette minuti e passa.

Qui vengono presentati cambi di tempo repentini assieme ad inquietanti giri acustici e tastiere imponenti mentre, dietro, le elettriche fanno sentire i loro gemiti. Coinvolgente come poche!

Hall of the King: violenta e cacciata con dei cori che lasceranno senza fiato per come si intrecciano perfettamente in riff a metà strada tra il miglior thrash ed epic metal tipici degli anni ’80. Da notare l’intreccio finale di queste!

Fast to Madness: riff più melodici, ma sempre belli distorti e cattivi come anche l’ascoltatore più distratto avrà capito. In questa traccia viene narrata la vita Elric di Melniboné, personaggio fantasy già citato prima.

Beyond the Ice: la batteria è praticamente una valanga che sommerge l’ascoltatore in questo travolgente strumentale.

Non è totalmente all’insegna del virtuosismo, anche se non mancano alcune parti decisamente tecniche, ma ha praticamente l’energia di una cannonata in pieno stomaco.

Valhalla: il luogo più tipico dei racconti mitici dei popoli germanici, il Valhalla, tanto acclamato dai futuri gruppi epic e power metal oltre che dai vichinghi. Special guest, con chitarra e voce, il futuro Helloween e Gamma Ray Kai Hansen.

Alzate quindi il volume per questo brano, il migliore di tutto il disco! Da notare il breve giro acustico finale, la ciliegina sulla torta in poche parole.

Don’t Break the Circle: immancabile cover degli albionici Demon, pionieri della New Wave of British Heavy Metal (NWOBHM).

Barbara Ann: spassosa, potente e soprattutto inaspettata cover dei Beach Boys per concludere con un po’ di goliardia un disco decisamente tosto.

 

Giudizio sintetico: album essenziale che dimostra la crescita e la maturità della band già a partire da questo secondo album.

Inoltre Follow the Blind è anche un ottimo esempio della tecnica e dello stile che i Blind Guardian hanno saputo fare propri rendendosi immediatamente riconoscibili e amati dai fan del genere. Più che consigliato!

Copertina: una scena che ricorderà non poco Lo Hobbitdi J. R. R. Tolkien. Uno stregone guida fuori una piccola creatura fantastica, ma fuori ad attenderli c’è un misterioso uomo incappucciato. Quest’ultima figura, in particolare, accompagnerà la band in futuro per parecchi anni.

EtichettaVirgin Records

Line up: Hans Kürsch (voce e basso), André Olbrich (chitarre e cori), Marcus Siepen (chitarre e cori) e Thomas Stauch (batteria). Tra i vari special guest ricordiamo il già citato Kai Hansen.

 

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Tags: Beach Boys, Vanni Versini, Blind Guardian, J.R.R. Tolkien, Helloween
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